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Una proposta di ordine del giorno del consigliere di Sel Livio Bianchini richiama l'ultimo articolo dello statuto della Fondazione che, forse, più di qualuno ha sottovalutato. La questione ritorna prepotentemente in primo piano dopo che il quotidiano Il Piccolo ha denunciato la situazione di irreversibile degrado che sta interessando gli immobili ubicati in città e che, secondo le volontà del Fondatore, mai avrebbero dovuto essere alienati.
Questo il testo dell'ordine del giorno che dovrebbe essere discusso nella riunione dei capigruppo prima della prossima seduta del Consiglio comunale.
Premesso che la
Fondazioni Coronini è una Fondazione di diritto privato ma che, in base al
decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 "Codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE
e 2004/18/CE (articolo 3, comma 26)
L'«organismo di
diritto pubblico» e' qualsiasi organismo, anche in forma societaria: istituito per
soddisfare specificatamente esigenze di interesse generale, aventi carattere
non industriale o commerciale; dotato di personalità giuridica e la cui attività sia finanziata in modo
maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri
organismi di diritto pubblico oppure la cui gestione sia soggetta al controllo
di questi ultimi oppure il cui organo d'amministrazione, di direzione o di
vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà e' designata dallo
Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto
pubblico.
Che, a prescindere
da tale definizione, alla quale rispondono ovvero dovranno rispondere gli
organismi preposti alla vigilanza, interni ed esterni, l’articolo 22 dello
Statuto della Fondazione Coronini prevede testualmente che: “A tutta la
cittadinanza goriziana, contemporanea e futura, è affidato l’avvenire della
Fondazione, la sua durata e la sua indipendenza, la poesia del suo parco e il
suo sviluppo come centro culturale goriziano”.
Ciò premesso, il Consiglio comunale di Gorizia, invita il
Sindaco, quale legale rappresentante del Comune, Ente esponenziale
rappresentante la Comunità cittadina a farsi parte attiva nel rendere effettivo
il ruolo di propulsione e vigilanza sull’attività della Fondazione, così come
nelle precise volontà del conte Guglielmo Coronini. Nel senso che, in futuro, a
prescindere dalla ordinaria amministrazione, ogni decisione riguardante le
scelte di fondo della Fondazione, saranno prioritariamente discusse ed approvate
dal Consiglio comunale.
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