martedì 30 luglio 2019

Entro domani dobbiamo pagare la prima rata TARI 2019. Importi parametrati su numero componenti nucleo familiare: su dai, passate i dati a Iris Acqua! Che da sola non ce la può fare.

Tra oggi e domani ( 31 luglio) è il momento di pagare la prima rata della TARI, porconando ( nel mio caso almeno) perchè l'addebito in conto corrente bancario è stato eliminato e bisogna ricordarsi le scadenze per effettuare F24.Però guardo con ammirazione il dato sul nucleo familiare: ISA lo sa che siamo in quattro!



di Martina Luciani

Sul sito dell'ente gestore dell'acqua IrisAcqua ancora nulla compare per avvisare che le nuove tariffe sono parametrate su nuclei familiari di tre persone e che le famiglie numerose è il caso facciano l'autocertificazione per evitare di sforare i nuovi scaglioni tariffari e pagare un sacco di soldi in più.
Nulla promana nemmeno dall'ineffabile Comune di Gorizia, che a differenza di altre amministrazioni italiane non ha ritenuto di discutere alcunchè in consiglio comunale, nonostante sia socio di IrisAcqua.

Una riflessione sorge spontanea mentre mi accingo a pagare a ISA - Isontina Ambiente la prima delle tre rate del Tributo comunale sui rifiuti - TARI ( uno dei mille adempimenti del cittadino, che nell'era della telematica è regredito dal comodo addebito tramite RID al sistema del pagamento con F 24): il tributo che diligentemente vado a versare è parametrato (anche) sul numero di persone che compongono il nucleo familiare.
Allora, il legislatore regionale, nel 2016, ha creato l'AUSIR, ovvero un ente pubblico economico, cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Quindi esiste persino a livello normativo ( seppur discusso e discutibile) uno snodo tra gestioni di settori diversissimi, che però hanno in comune un fondamentale parametro: quante sono le persone che fanno capo ad una utenza.
Perchè allora i dati relativi alla composizione dei nuclei familiari in possesso del gestore delle scovazze non scivolano con pochi click nel data base del gestore locale del servizio idrico? In modo che le fatturazioni siano corrette e aggiornate, senza aspettare l'improbabile e difficoltoso aggancio con il sistema informatico dell'anagrafe del Comune ( sempre socio di IrisAcqua). PERCHE'?

lunedì 29 luglio 2019

Goriziani che avete interesse a una discussione parlamentare sui beni comuni, dove siete?

Tag cloud di Labsus

Ancora molto molto poche le firme depositate all'Ufficio elettorale di Gorizia al disegno di legge di iniziativa popolare sui beni comuni, elaborazione che parte dal lavoro compiuto dalla Commissione Rodotà. Per fortuna, i termini per la chiusura della raccolta firme sono stati prorogati al 10 agosto: quindi, coraggio, riflettete sul tema e se condividete andate a firmare!



di Martina Luciani

Parliamo molto spesso di beni comuni, soprattutto chi ne percepisce d'istinto il valore di qualcosa di immenso e collettivo che stiamo distruggendo senza freni e senza responsabilità: così spesso che ormai non ci peritiamo più di spiegare che cosa siano.
Ridiscutere del tema è pertanto cosa buona e giusta, a partire dalla definizione contenuta nell'art.3 del disegno di legge di iniziativa popolare: sono beni comuni quelli che "esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona”, che “devono essere tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico anche a beneficio delle generazioni future”. Precisazione ulteriore della norma: l'aria è un bene comune. Anche le sorgenti. Anche le foreste....

Sul disegno di legge specifico, è stato scritto molto, ma evidentemente non a sufficienza per sensibilizzare questa comunità; oppure, quanto basta perchè i goriziani non ritengano la proposta di legge meritevole del sostegno popolare.
Il disegno di legge infatti è stato criticato, da autorevoli giuristi e con dovizia di argomentazioni ( qui un'ampia disamina di Paolo Maddalena per il quale il dl è infarcito di errori, tra cui il considerare lo Stato come una “Persona giuridica pubblica” e non come una “Comunità politica” - cioè una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”, nella quale la “sovranità” spetta al Popolo - e non prevedere “partecipazione” popolare alla “gestione” dei beni comuni ). Certamente il testo ha elementi che richiedono discussione e approfondita taratura degli obiettivi e degli strumenti individuati per raggiungerli. Ma se non si comincia, nemmeno in ipotesi si arriva da qualche parte.E poi, se aspettiamo che sul tema si muovano i governi o riescano a farlo i parlamentari, campa cavallo che l'erba cresce. 
Suggerisco una  lettura on line, ad esempio su https://www.mountainwilderness.it/editoriale/i-beni-comuni-e-la-proposta-di-legge-di-iniziativa-popolarebozza-automatica/ , o su http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/04/ugo-mattei-risponde-ai-nostri-dubbi-collegati-alla-proposta-di-legge-sui-beni-comuni/.

Sul  portale di Generazioni Future è illustrata anche la Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale ad azionariato diffuso “Delfino”, meccanismo di aggregazione sociale che tramite la partecipazione dei cittadini punta a cambiare le sorti della politica e dell’umanità, a partire da quelle nazionali.

L'Ufficio elettorale del Comune di Gorizia è aperto dalle 9.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì,
dalle 16.00 alle 17.00 i lunedì e mercoledì.

martedì 23 luglio 2019

Pastasciutta antifascista di Gorizia - Nova Gorica, 25 luglio 2019: ma dove ne trovate un'altra uguale?

Spicca quella di Gorizia, nella Rete delle Pastasciutte antifasciste. Transfrontaliera, realizzata in una piazza che si chiama tanto Transalpina quanto Trg Evrope, è una festa che sta proprio sopra la linea di confine: perchè l'idea e le declinazioni dell'antifascismo coinvolgono le donne e gli uomini in un unico grande insieme che per sua stesso codice genetico non ha bisogno di classificazioni in base alle residenze amministrative, le età anagrafiche, le lingue parlate. 

Conto alla rovescia in corso. A due giorni dalla manifestazione, sono state effettuate oltre 300 prenotazioni (che si chiudono oggi, 23 luglio!) da tutto il Friuli Venezia Giulia e dalla Slovenia, Ljubljana inclusa.

Vorrei far notare una significativa ricorrenza.
Lo scorso anno  le tavolate furono allestite lungo tutta via Rastello. Pochi giorni prima, il 7 luglio 2018,  piazza Vittoria si era riempita di #maglietterosse in risposta all'appello di Libera, Anpi, Arci e Legambiente per testimoniare l'impegno a fermare l'emorragia di umanità e pretendere per tutti, a cominciare dai bambini annegati in mare di fronte all'Italia e all'Europa, uguaglianza, diritti, solidarietà, pace, sicurezza, giustizia.
Quest’anno, la pastasciutta antifascista è stata preceduta, il 5 luglio scorso, dal grande evento Mai più muri. Nikoli več zidov,  per reclamare che mai più vengano eretti muri, barriere, divisioni tra la gente italiana e slovena.
Mi par di vedere finalmente una serie di forti fili che si intrecciano e formano una gran bella e nuova stoffa.


COMUNICATO STAMPA

Anche a Gorizia, la grande festa della Pastasciutta antifascista.
Seconda edizione, il 25 luglio 2019, in piazza Transalpina – Trg Evrope.


Visto il grande successo dell’anno scorso, ritorna a Gorizia il prossimo 25 luglio la “Pastasciutta Antifascista”.

Questa seconda edizione è organizzata in collaborazione con Nova Gorica e si svolgerà in piazza Transalpina – Trg Evrope: transfrontaliera dunque nello spirito gioioso e spontaneo di amicizia e condivisione, oltre che nella logistica dell’allestimento di tavoli e panche per circa trecento persone a cavallo del confine “che non c’è”.
E’ stato attuato un importante sforzo organizzativo, vista la già prevista e sorprendente partecipazione di cittadini italiani e sloveni ed in considerazione del numero di adesioni e di prenotazioni che continuano peraltro a pervenire di giorno in giorno.
Per esprimere la vicinanza alla manifestazione, il cui significato civile va ben oltre qualsiasi considerazione partitica e si collega ai valori espressi dalla nostra Costituzione, il Consiglio di Zona Isontino di COOP Alleanza 3.0 ha deciso di fornire agli organizzatori e ai partecipanti prodotti alimentari a marchio coop, piatti e posate biodegradabili e compostabili e il caffè finale.
La Pastasciutta Antifascista avrà inizio attorno alle 20, in concomitanza con le tante iniziative analoghe che si svolgono in Italia nella stessa data.

La partecipazione, che prevede un contributo di 5 euro a copertura delle spese, va comunicata per ragioni organizzative entro martedì 23 luglio via sms o whatsapp al numero 347 0404682, specificando nome e numero dei partecipanti.

Questo l’elenco degli organizzatori e delle adesioni finora confermate:

agorè
Anpi Udine
ANPI VZPI Gorizia-Gorica
Arci Comitato Territoriale Udine
Borghi
Casa del Popolo
Circolo ARCI Skianto!
Comunità Nove Itaca
Coordinamento Libertario Isontino
Forum Gorizia
Get Up¡
goriška si
Gorizia c’è
Gorizia è TUA.
Gorizia News & Views
Gorizie
Kulturni dom Gorica
La Sinistra
Monfalcone meticcia
Območno ZB NOB Nova Mip Gorica
Partito Comunista Gorizia
Partito Democratico Gorizia San Floriano
Partito Democratico Gradisca d’Isonzo
Potere al Popolo Isontino
Percorsi Goriziani – Laboratorio di cittadinanza attiva
Piazza Traunik Blog
Rifondazione Comunista
Ronchi dei Partigiani
Verdi FVG



martedì 16 luglio 2019

Maurizio, due ragazzini, Michaestaedter, un cappello di bronzo rubato ed io.

Breve storia goriziana, on the road, via Rastello, là dove la statua di Michaestaedter derubata del suo cappello ha sollevato la questione dei beni comuni. Storia amara di ordinario dissesto sociale e culturale ( questo è il vandalismo, no?) ma che per un caso fortunato ha potuto diventare anche bella.


di Martina Luciani

Maurizio ed io, incontratici per caso, ieri sera stavamo contemplando, in cima a via Rastello, la statua deturpata di Michaestaedter: per la seconda volta, il cappello retto da una mano del filosofo goriziano è stato martellato e asportato. La prima volta, tempo fa, il cappello è stato poi ritrovato nell'aiula di via delle Monache. Stavolta chissà. 
 

Mentre siamo lì, due ragazzini - forse fratello e sorella, 12,14 anni, stesso biondo e stessi occhi celesti - incuriositi si avvicinano e osservano con noi. Mi sentono dire, molto acidamente: saranno stati dei bravi ragazzi!
Subito reagiscono: No no, non siamo stati noi, potete guardare nello zaino.
Sono dispiaciuti e intimoriti.
Scoppiamo a ridere, Maurizio ed io: ma no! certo che non siete stati voi! non ci è passato neanche per l'anticamera del cervello.


I due giovanissimi vogliono sapere. Non conoscono Michaelstaedter, nè tanto meno la sua fine. Spieghiamo, osservano le date, considerano la figura, che forse non avevano mai notato prima.
Ma soprattutto seguono attenti la nostra alternata e intensiva lezioncina on the road sui beni comuni. Sull'importanza di percepire il senso del bene comune, ed averne cura. Sul fatto che restaurare la statua costerà a tutti noi. Che difenderli è compito di tutti a beneficio di tutti.
Non fingono di ascoltare: non si perdono una parola. Il loro silenzio è rispettoso, mi par di sentire il lieve fruscio dei cervelli che registrano in memoria le parole che offriamo loro.

Scatto un paio di foto. Maurizio fa: e adesso scriverai qualcosa!
Il ragazzo chiede subito: lei è una giornalista? Dove scrive?
Rispondo: no no. sono solo una parolaia.
Si impensierisce, esita: non so che mestiere è questo!
Rispondo: sai è un modo di dire, cioè sono una che scrive parole su parole, sperando che alle volte servano a qualcuno per capire meglio ( e mi astengo dal dirgli quanti inveterati e superpagati parolai invadono gli schermi, la carta stampata,i podi dei convegni, che io al confronto sono una nullità).
Sempre più pensieroso: ma guadagna? Fattura?
Rido: certo che no.
Spiego loro come trovare il blog on line.Ci provano subito, sui cellulari.
La ragazzina - o meglio, la fanciulla, perchè così delicata e gentile solo fanciulla la si può chiamare - domanda a sua volta: stasera potremo leggere? La seguiremo, sa...
In conclusione mi dispiace tantissimo per Carlo rimasto senza cappello, e depreco i vandali imbecilli. Ma questa occasione mi ha riempito di una speciale gratitudine ( e credo che anche Maurizio abbia provato qualcosa di simile). Sappiano i due giovanissimi incontrati ieri in via Rastello, davanti alla statua di Carlo Michaelstaedter, che il nostro incontro mi ha fatto stare bene. Le parole non sono (ancora e per fortuna)inutili.

sabato 13 luglio 2019

La ricetta della pastasciutta antifascista di Gorizia, piazza Transalpina, Trg. Evrope. Proposta per il 25 luglio 2019.



Non è una pastasciutta qualunque, è ovvio. E’ la più emozionante della gastronomia contemporanea, dal dal 25 luglio 1943 ad oggi.  Ha tanto sapore quanto carattere,e fa parte delle migliori tradizioni italiane, apprezzata e condivisa senza confini(figurarsi qua da noi).


di Martina Luciani

Numero imprecisato di commensali, orientativamente da tantissimi a una moltitudine.
Le sedie portate da casa sono un’ utile precauzione organizzativa.

Ingredienti:

1_ Un numero adeguato di confezioni di pasta proveniente da aziende agricole che lavorano sulla terra affrancata dal giogo criminale dalle mafie: di solito, come Libera Terra, hanno lo scopo di  creare prodotti di alta qualità utilizzando metodi di coltivazione e di lavorazione rispettosi dell'ambiente e della dignità della persona.  Questa pasta, ottima per di più, venga scelta tra quelle di cooperative che nella pratica quotidiana generano lavoro, indotto ,recupero sociale dei territori.
Il sapore di questa pastasciutta antifascista avrà così anche i confortanti sapori della legalità e della giustizia sociale e ambientale.

2_ Un numero imprecisato di polpa di pomodoro: coltivato secondo i criteri dell’agricoltura sostenibile e raccolto da uomini liberi, trattati come tali e non come schiavi, pagati in maniera adeguata per il lavoro svolto e per assicurare a sé e alla loro famiglia un’esistenza dignitosa.

3_ Olio extravergine di oliva: esistono grandi estensioni di uliveti che fanno parte di proprietà confiscate alla criminalità organizzata. Ed esistono anche progetti per riattivare le masserie e sviluppare la produzione di olio, spesso anche ripristinando i vigneti e i mandorleti.

4_ Basilico, timo, origano: ognuno porti quelli che coltiva a casa, sul balcone, che una finestra o un terrazzo con le aromatiche è segnale di grazia e sensibilità, e anche queste virtù sono necessarie per mantenere vivi i diritti democratici, la fratellanza e la libertà.

5_ Pane: quello artigianale prodotto con la farina del Patto di filiera della farina. Perché l’esperienza democratica , ambientalista e anti consumistica di mettere in rete agricoltori, trasformatori e consumatori genera la condivisione di saperi senza poteri (citazione dal sito del Molino Tuzzi)  svincolando il pane e i prodotti suoi fratelli dalle leggi economiche e dalle bramosie speculative che devastano il concetto stesso di bene comune e del vivere sociale delle comunità.

6_  Vino:  io sono astemia, quindi arrangiatevi, meglio se in sintonia con i sapori e significati della pastasciutta.

7_ Sale, q.b.: ma abbiate il dubbio, salando l’acqua che sta per bollire, che il miglior fior di sale dell’angolo più pulito del Mediterraneo non rechi in sé le tragiche vibrazioni di coloro che su quel mare e in quel mare perdono la vita per cercare un mondo nuovo, libero e giusto.

Tutto ciò, anche tutto ciò, fa parte della mia idea di antifascismo. Buon appetito.
La storia della pastasciutta antifascista, i dettagli organizzativi di questa seconda edizione goriziana, numeri di telefono e altri canali per avvisare della partecipazione etc etc, è tutto sull'
articolo del blog di Forum Gorizia.

venerdì 12 luglio 2019

Bollette telefoniche, fatturazione a 28 giorni. Servizietto, scherzetto o rimborso?

In attesa della sentenza del Consiglio di Stato sulla restituzione all'utenza dei maggiori importi incassati dalle compagnie telefoniche  con il trucco della fatturazione a 4 settimane nel periodo compreso tra il giugno del 2017 e l’aprile del 2018, si apre un nuovo mondo: i servizi a compensazione.
Ma ve ne fate qualcosa, di più giga o più chiamate internazionali, e soprattutto fin quando dura la proposta alternativa alla restituzione? Io voglio indietro i miei soldi. Punto.


di Martina Luciani

La comunicazione del mio gestore telefonico, TIM: ti offro una "promozione gratuita" ( già di fronte a queste parole comincia a uscirmi il fumo dalle orecchie, si tratta di artifici retorici che dovrebbero essere oggetto di condanna penale), che puoi attivare gratuitamente ( ribadire, ribadire 100 volte...vedrai che si convincono che gli conviene) per sei mesi. In cambio rinunci ai rimborsi.
MA NEANCHE PER IDEA!! Nei prossimi sei mesi io non devo chiamare gratuitamente l'Europa occidentale o gli Stati Uniti dal telefono fisso, non mi interessano i contenuti multimediali, ho già una formula per le chiamate ai fissi e mobili nazionali. Quindi io voglio il rimborso. Non rinuncio al diritto alla restituzione dei "giorni erosi" ( modo elegantissimo per dire sottratti).
Aggiungo che la sentenza in arrivo dal Consiglio di Stato dovrebbe evitare che i consumatori ottengano il rimborso dovendo accedere al percorso conciliativo dell'AGCOM, come perlomeno TIM si premura di comunicare ( insinuando evidentemente il timore di un percorso lungo accidentato e per molti impraticabile, visto che si svolge on line).
Va precisato che le offerte di compensazione da parte delle compagnie agli utenti ( dire clienti è veramente improprio, vista la posizione di sudditanza contrattuale) sono legittime. Spiace però che siti come SOS Tariffe perdano tempo a dimostrare che a volte può essere più conveniente accettare le proposte compensative, di maggior valore rispetto l'effettivo ammontare dei rimborsi.
Le proposte compensative evidentemente ai gestori costano molto, molto meno che procedere al rimborso di euro sonanti. Altrimenti non avrebbero perso tempo a formularle e proporle.

Infine, mentre preannuncio a TIM che intendo verificare, attravero l'AGCOM, se sia corretto imporre l'invio della bolletta cartacea (parallelo nel mio caso a quello attraverso posta elettronica con relativo addebito di 2,5 euro al colpo per 12 mesi)  a chi non abbia disposto il pagamento delle bollette telefoniche tramite addebito bancario diretto, ricordo che il Senato sta lavorando sulla modifica dell'articolo 1 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n.7.
In particolare: « Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche non possono modificare le condizioni giuridiche ed economiche dell'offerta prima che siano trascorsi sei mesi dalla stipula del contratto, in ogni caso senza aggravio di costi o peggioramento delle condizioni economiche applicate nei confronti del consumatore ».
Ulteriori precisazioni, nel disegno di legge, ribadiscono concetti già desumibili da altre fonti ( ma va bene rimetterli nero su bianco): trasparenza delle offerte e dei messaggi pubblicitari, comunicazione semplice ed essenziale, chiarezza delle offerte e dei messaggi pubblicitari, no proposte con zone grige ( i cosiddetti servizi ancillari) e prezzi nascosti.

martedì 9 luglio 2019

L'acqua è trasparente. La gestione dell'acqua no.

Di Mica - shot by mica, Copyrighted free use

E' faticosissimo e frustrante cercare di capire - con i modesti mezzi intellettuali a disposizione di un comune cittadino come me - chi, dove, quando e come si decidono i meccanismi di gestione tariffaria delle forniture dell'acqua potabile alle utenze.


 


di Martina Luciani


Questo post segue alle ricerche compiute per comprendere meglio i meccanismi di elaborazione delle fatture di conguaglio (e necessarie correzioni relativamente alla composizione del nucleo familiare) sui consumi dell'acqua ( depurazione, fognatura) di Irisacqua, in applicazione dei principi di tariffazione del servizio idrico stabiliti dall'ARERA nel 2017 ( tra i quali: “politiche dei prezzi dell'acqua che  incentivino adeguatamente gli utenti a usare le risorse idriche in modo efficiente" e "l’Autorità ritiene opportuno prevedere la facoltà, per il gestore, in accordo con l’Ente di governo dell’ambito, di richiedere a tutti gli utenti domestici residenti una dichiarazione in ordine alla loro numerosità, al fine di ridurre i possibili effetti distorsivi relativi all’applicazione di uno standard uniforme, fermo restando l’obbligo per il gestore di accettare l’autodichiarazione trasmessa dal singolo utente interessato"). 
Mentre ARERA è generoso di informazioni ( qui un ottimo approfondimento su tariffe pro capite e anche su bonus idrico e agevolazioni decise a livello di ambiti locali), e un'infinità di enti gestori del servizio idrico in giro per l'Italia si sono preoccupati di fornire elementi di comprensione e di interazione ai cittadini, qui la trasparenza è un opzional poco frequentato. La vuoi liscia o gassata, l'acqua? Opaca, grazie. Lattiginosa come se ci versassimo una bella dose di liquore di assenzio.

I miei appunti.
Vorrei sapere chi è il delegato del Comune di Gorizia all'Assemblea locale " Orientale Goriziana", articolazione dell'AUSIR ( l'ente che in base alla legge regionale n.5 dell'aprile 2016 svolge funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull'attività di gestione del servizio idrico integrato).

venerdì 5 luglio 2019

E' stata la fisiologia europea a suggellare la caduta del confine tra Italia e Slovenia. E' la mortale patologia nazionalista che immagina nuove barriere di filo spinato.

Stasera grande manifestazione in Transalpina, Trg Evrope, in occasione della visita del ministro (muratore) degli Interni a Trieste,contro qualsiasi ipotesi di nuovi muri. In verità, la gente del confine, il popolo della propusnica (che passando in bici sulla frontiera bastava sventolare come una bandierina di appartenenza ad una entità sovranazionale) il confine l'ha eroso abbondantemente nel corso degli anni, ben prima che fosse ufficialmente cancellato. Ora riparlare di barriere, qui nel quotidiano di comunità che la linea amministrativa tra Stati la usa a fini turistici, è il vergognoso inoculo di una malattia pericolosa: ma noi ci siamo auto immunizzati e debelleremo l'epidemia.


di Martina Luciani




Quando ero bambina, e poi con maggiori consapevolezze da adolescente, mi pareva che il confine tra Italia e Jugoslavia ci fosse perchè si voleva che fosse così, come la riga bianca in mezzo a una strada: per ragioni indipendenti dalla realtà dei luoghi e delle persone. Sperimentavo continuamente che le nostre vite quotidiane erano in osmosi continua tra qui e lì.
Prendendo conoscenza ( e non certo perchè a scuola lo si studiasse per filo e per segno) dei fatti storici che avevano determinato l'esistenza del confine e che lungo il confine avevano prodotto esperienze atroci, ancor di più mi ero costruita una personale convinzione.
Cioè che l'esistenza e l'esaltazione del muro ( non dimentichiamo che in Transalpina è stato abbattuto un muretto con una rete da giardino...) serviva, con pervicace intenzionalità malcelata da infiniti discorsi su Gorizia città ponte tra mondi diversi, a rinfocolare la neo separatezza storica, la contrapposizione delle ideologie, l'elenco terribile delle colpe e delle relative responsabilità, le incrostazioni di sangue e sporcizia politica  variamente strumentalizzate con lo scopo di impedire l'evoluzione consapevole e pacifica della memoria collettiva.

mercoledì 3 luglio 2019

Mai più muri. Nikoli več zidov. Piazza Transalpina 5 luglio 2019. In difesa del nostro confine aperto...




Mai più muri.
Nikoli več zidov.

Piazza Transalpina–Trg Evrope
Gorizia, 5 luglio 2019
ore 20
https://www.facebook.com/events/701349270285839/



E’ il titolo dell’iniziativa di protesta che si svolgerà in piazza Transalpina venerdì sera, 5 luglio, a partire dalle 20: un no corale e transfrontaliero ai muri, passati, presenti e futuri, un no alle barriere che rinchiudono innanzitutto chi le erige , un no ai progetti che contraddicono con violenza quella stessa idea di Europa grazie alla quale è caduto il confine tra Gorizia e Nova Gorica e che azzerano le prospettive sulle quali le comunità locali lavorano da ben prima che la Slovenia entrasse nell’UE.

La manifestazione è stata organizzata in risposta alle recenti notizie sulla possibile creazione di barriere fisiche anti migranti lungo il confine  e vuole esprimere una dichiarazione forte e chiara da parte dei cittadini, delle associazioni e della politica: indietro non vogliamo tornare.

Sono stati ufficialmente invitati a partecipare il Sindaco di Gorizia, la Giunta comunale e tutti i consiglieri comunali.
L’appuntamento, che è il primo di una serie di iniziative lungo l’ormai invisibile linea di confine, nasce dalla collaborazione tra Forum Gorizia,
ANPI VZPI Gorizia–Gorica, Agore, Goriška si, Partito Democratico Gorizia San Floriano, Levica Goriška, Diem 25, Rifondazione Comunista Federazione di Gorizia, Circolo Arci Skianto, Verdi FVG, Potere al Popolo Isontino, SKGZ, Eko Štandrež,
Gorizia c’è, Socialni Demokrati Nova Gorica.