Dal 30 aprile al 7 maggio, in via Ascoli 8/1
"L’immagine è come una dea che sta dietro la porta di un
mondo sconosciuto. È lo spettatore che la mette in moto guardandola, così lei
ti penetra con la sua arma che può partire dal cuore, dalla testa o dalla
pancia, come un cordone ombelicale." E’ questo che anima la mano di
Roberto Cantarutti le cui opere saranno presentate ad un pubblico, come sempre
attento, nel ciclo di incontri organizzato dall’Associazione Prologo nell’ambito
della rassegna “Al fine lo spirito fa quello che vuole”, nella sede di via Ascoli,
8/1 dal 30 aprile al 7 maggio. Il giorno dell’inaugurazione, alle 18 di sabato
prossimo, come di consueto in questa interessante rassegna di artisti
appartenenti all’area mitteleuropea, l’artista converserà con i presenti
illustrando il senso delle proprie opere.
Roberto Cantarutti, che vive a Cormons, ci ha anticipato che
la sua passione deriva dalla conoscenza, in tenera età, del pittore gradiscano
Francesco Cianetti, caro amico di Cesare Mocchiutti e di suo padre. La sua
vasta cultura storico-artistica lo affascinava, generando in lui una passione
sempre più solida per la pittura già amata. Dopo un irregolare percorso di
studi, diventato maggiorenne, ha soggiornato a Londra per seguire un corso di
disegno dal vero.
Roberto Cantarutti è uno dei 20 artisti impegnati a dare
corpo all’iniziativa “Ritratti e bestialità di corte” che sarà inaugurata il prossimo
giugno nel complesso di Borgo Colmello di Farra d’Isonzo, organizzata dall’associazione
ASSCULTA e patrocinata dall’Amministrazione comunale di Farra d’Isonzo