giovedì 11 ottobre 2018

Mimesi. Se vuoi educare allo sviluppo sostenibile, parla semplice.

Nella convinzione assoluta che siamo carenti di educazione, in ogni campo, mi chiedo che sensibilità e coinvolgimento possa indurre, nel soggetto ricevente, un titolo come quello scelto da ARPA FVG per la settimana dell'educazione allo sviluppo sostenibile ( dal 22 al 27 ottobre prossimi).


di Martina Luciani


ISPIRIAMOCI ALLA NATURA. La natura circolare: mimesi e rigenerazione delle risorse.
Questo il titolo di una importantissima iniziativa dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente.
La ragione della Settimana ( tredicesima edizione) risiede nell' Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU: "Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti".

Scorrendo il programma, leggo di appuntamenti stimolanti, laboratori didattici, presentazioni di libri, riflessioni che ben chiariranno l'urgenza di uno stop all'attuale indiscriminato sperpero del patrimonio collettivo ambientale, lezioni, proiezioni cimetografiche, incontri nelle scuole di tutti i livelli, di tavole rotonde. Bellissimo. La salvezza del mondo parte da qui: dalla necessità di imitare la Natura, comprendone a fondo la saggezza e le capacità rigenerative. Il che significa: dalla Natura mutuare il metodo e anche lo scopo ( garantire la sopravvivenza, che richiede però in premessa buone qualità di esistenza), ridurre il consumo di risorse, organizzare di conseguenza le filiere di produzione e orientare entro diverse e più contenute proporzioni i consumi, sostituire il disastroso modello di sviluppo lineare ( che tutto divora, ormai anche se stesso) con quello circolare e alleggerire in maniera significativa il peso isostenibile che stiamo esercitando ( con efferatezza) sull'ambiente.

Ringrazio ARPA FVG, ma chiedo: la parola mimesi, è uno strumento di comunicazione congruo rispetto l'obiettivo di divulgazione e di messa a disposizione di strumenti di apprendimento per TUTTI? Se dici mimesi a un bambino delle scuole medie, pensa a Platone ( che della mimesis diffidava) o ad Aristotele ( che invece la considerava strumento di autentica conoscenza) o devia e si mette a giocare sul cellulare? E quanti adulti sentiranno nel suono poco familiare di questa parola risuonare l'importanza di imitare la circolarità Natura ( il greco mimeomai significa semplicemente imitare) perchè quello è il sistema collaudato per generare equilibrio e corretta trasfromazione/evoluzione?

Educare è una cosa fantastica, ma bisogna saper scendere dalla cattedra. Non serve la tuta "mimetica" per venire tra di noi, beati ignoranti. E spero che, nonostante la punzecchiata ai dotti comunicatori, l'iniziativa abbia vastissima risonanza e successo.




lunedì 8 ottobre 2018

Lettera aperta all’Azienda sanitaria locale di una partecipante alla Procedura selettiva per 4 posti di coadiutore amministrativo B.

Cara Azienda sanitaria locale,
leggo di te e delle tue vicissitudini, tra gossip e ricorsi al Giudice del lavoro, in occasione dell’avviamento a selezione di personale per 12 posti di centralinista nella tua rispettabile struttura, nel mese di luglio scorso. Leggo e sogghigno, perché ho partecipato alla selezione immediatamente successiva, quella per 4 posti di coadiutore amministrativo, riservata agli iscritti alle liste di collocamento dell’Ufficio del lavoro regionale.
Al colloquio, svoltosi in forma rigorosamente riservata, in 5 minuti, più o meno, sono stata giudicata non idonea. Risulta da un verbale lapidario in cui si legge che i candidati sono stati giudicati inidonei in quanto nell’esposizione degli argomenti oggetto del colloquio hanno dimostrato incertezza e non hanno risposto in maniera esaustiva alla domanda.

   

di Martina Luciani





Il verbale in questione fa riferimento ad un DPR  18/6/77 n.246 che non esiste ( ma è una piccola incertezza normativa che nulla toglie alla validità dell’atto!).
Esiste invece un DPR 18/6/1997 n.246, che sancisce che “Le prove non comportano valutazione comparativa e sono preordinate ad accertare l'idoneità a svolgere le mansioni del profilo nel quale avviene l'assunzione.”
Esiste anche il DPR 9 maggio 1994 n. 487 (norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalita' di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzioni nei pubblici impieghi) che all’art. 27, comma 5 scrive: Le operazioni di selezione, sono, a pena di nullita', pubbliche.
La ratio, per analogia con quanto argomentato dal Consiglio di Stato (sentenza del 27 marzo 2015) in materia di concorsi pubblici ( la legge di riferimento è la stessa) coincide con le basilari regole di trasparenza, imparzialità e buon andamento  della pubblica amministrazione. Affinchè  un'aula sia aperta al pubblico, deve essere assicurato il libero ingresso al locale ove si svolgono i colloqui, a terzi estranei, ma anche e soprattutto ai candidati, sia che abbiano già sostenuto il colloquio, sia che non vi siano stati ancora sottoposti. Ciascun candidato è infatti titolare di un interesse qualificato a presenziare alle prove degli altri concorrenti, al fine di verificare di persona il corretto operare della commissione.

Per età e per formazione culturale sono pronta ad accettare le sconfitte quando però io abbia potuto combattere ad armi pari: e questa volta a mio parere le armi  non erano pari. Lo sarebbero state se il segretissimo colloquio cui sono stata sottoposta avesse consentito di verificare la mia competenza su quanto indicato nell’avviso di selezione:  nozioni elementari sul procedimento amministrativo e sugli atti amministrativi; relazione con l’utenza; conoscenza della struttura sanitaria dell’AAS 2 “Bassa Friulana – Isontina”; prova pratica: copiatura di un testo (word) e foglio di calcolo excel.

Quindi ho fatto richiesta di accesso agli atti ( ben prima che il caso centralinisti uscisse sulla stampa) per capire alcune cosette, di cui ora, cara Azienda sanitaria, vorrei parlarti, amichevolmente, senza strascichi giudiziari,  perché sinceramente, vista la tua momentanea celebrità in fatto di selezione del personale, preferisco non affrontare ulteriori tue attenzioni  nell’ambito della gestione delle “risorse umane”. 

L’AVVIO A SELEZIONE. Quando ho saputo della selezione di personale - cui potevo accedere perché, ahimè, disoccupata dal 31 marzo scorso -  e degli argomenti sui quali avrei dovuto misurarmi, mi sono munita dei libri utilizzati qualche mese fa da mia figlia per l’esame di Diritto Amministrativo a Giurisprudenza; ho realizzato con diligenza  una dispensa molto dettagliata sulla struttura/funzionamento dell’ azienda sanitaria locale e già che c’ero sulla strutturazione dei servizi sanitari a livello regionale ( incluso il cameo dell’ Egas creato nel 2014); mi sono fornita di un librone che si intitola Legislazione e organizzazione del servizio sanitario nazionale.  Word ed Excel ho lasciato perdere, quello che so ho ritenuto dovesse bastare.

giovedì 4 ottobre 2018

Castelli Aperti. “Un giorno con Madame Royale”, il 7 ottobre 2018, a Palazzo Lantieri di Gorizia, dalle 10 al tramonto.

Ritratto di Madame Royale conservato a Palazzo Lantieri

In occasione della 31° edizione di Castelli Aperti, l'appuntamento autunnale a Palazzo Lantieri di Gorizia è dedicato a Maria Teresa di Francia, Duchessa d' Angoulême, che frequentò assiduamente le sale e salotti dell'antica dimora goriziana durante l'esilio dei Reali francesi a Gorizia. Memorie storiche e ricordi di famiglia, degustazioni di pasticcini nei salotti dove risuoneranno le note di Chopin e,come di consueto,i Maestri dello Scriptorium Foroiuliense all'opera nella sala della Cabala. 

 

Mentre l’intera corte dei Borbone in esilio si trovava a Gorizia, negli anni 30 del 1800,  Elena Lantieri accolse  nella dimora che si affaccia su piazza Sant’Antonio Maria Teresa Carlotta di Francia, Duchessa d'Angoulême, figlia di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta.  Le spettava anche l’appellativo  di Madame Royale,  attribuito per tradizione alla maggiore tra  le figlie del re di Francia.

 Madame Royale dimorava a Palazzo Strassoldo,  e le bastava dunque solo attraversare la piazza per recarsi nella storica dimora dei Lantieri, dove era ospitato anche il nipote Enrico V di Francia, per partecipare ai ricevimenti o semplicemente per rifugiarsi nel calore dell’accogliente famiglia goriziana:  momenti di rara serenità in un’esistenza costellata di tragedie, a cominciare dalla morte dei genitori, ghigliottinati durante la rivoluzione francese, e dalla lunga prigionia nella Torre del Tempio a Parigi (il soprannome L’enfant du Temple cela la sua identità in parecchi romanzi e poemi popolari dell’epoca).

In quelle occasioni di tranquilla vita familiare, la Duchessa d'Angoulême  partecipava  ad attività tradizionali quali il ricamo, la confezione di  vestiti e paramenti sacri, la realizzazione di complicati cordoni per le campanelle : oggetti che la famiglia Lantieri ancora conserva insieme a lettere e doni preziosi offerti a Elena Lantieri tanto dalla Duchessa quanto da Enrico V e che verranno esposti al pubblico.