di Marilisa Bombi
Roberto Cantarutti, che vive a Cormons, ci ha raccontato che
la sua passione per la pittura deriva dalla conoscenza, in tenera età, del
pittore gradiscano Francesco Cianetti, caro amico di Cesare Mocchiutti e di suo
padre. La sua vasta cultura storico-artistica lo affascinava, generando in lui
una passione sempre più solida per la pittura già amata. Dopo un irregolare
percorso di studi, diventato maggiorenne, ha soggiornato a Londra per seguire
un corso di disegno dal vero.
Roberto Cantarutti è dei 21 artisti impegnati a dare corpo
all’iniziativa “Ritratti e bestialità di corte” ospitata nel complesso di Borgo
Colmello di Farra d’Isonzo, organizzata dall’associazione ASSCULTA e
patrocinata dall’Amministrazione comunale di Farra d’Isonzo.
Di recensioni critiche di Roberto Cantarutti ne sono state
scritte molte, in occasione delle diverse mostre dallo stesso realizzate, così
come risulta dal suo sito personale.
Ma, di tutte, quella che a nostro avviso ha più
di ogni altra colto l'essenza della sua pittura è stata Cristina Feresin
che, nel presentare la mostra "La mia casa è il fiume" svoltasi lo
scorso anno nello studioFaganel a Gorizia, così ha scritto di lui: "Scivola a filo d’acqua la pittura di
Roberto Cantarutti, fluida e trasparente, a momenti impetuosa e travolgente,
come un fiume, dalla superficie cheta e dalle profondità inaspettate, dove si
cela la forza centrifuga, che tutto muove senza dare nell’occhio, e ti
risucchia, improvvisamente.
Così l’arte di Roberto Cantarutti, cromie tenui e mirate,
gioco di velature e sovrapposizioni, pennellate ampie e ariose, definisce corpi
in perenne movimento, in dialogo tra di loro e con il mondo circostante, tra la
necessità del confronto, il desiderio di vicinanza, il bisogno di comprendere
determinate dinamiche, l’esigenza di sentirsi liberi.
Poesia visiva pura, vibrante, viscerale, autonoma.
Sagome si librano con destrezza sulla superficie, cercano un
contatto fisico e di pensiero, si tengono in equilibrio attraverso un’attenta
calibratura dei pesi in modo da non cadere mai, si alternano a giochi
acrobatici, dall’apparente diletto, dove è sufficiente una piccola
disattenzione per trasformare il divertimento in dramma. Diventano così
metafora della vita, di rapporti precari, di conflittualità sotterranee che, a
fatica, si affrontano.
Cantarutti narra il dritto e il rovescio della medaglia, ciò
che sembra, ciò che è e ciò che potrebbe diventare se anche solo una delle
condizioni presupposte dovesse mancare all’improvviso. Mette in scena la
fragilità, l’inquietudine, ma anche l’energia e il vigore che si sprigionano in
determinate situazioni, attraverso una leggerezza disarmante ed inaspettata,
tra figurazione e simbolo, data da un gesto deciso e sicuro e da un uso
sapiente del colore, steso a più riprese e successivamente raschiato, in modo
da rivelare/svelare cosa c’è sotto ad ogni scelta, ad ogni azione.
“La mia casa è il fiume” è un ciclo dove l’artista ritorna a
manifestare il suo interesse per l’uomo e la natura, come già successo nella
serie “Tutte le creature”, indaga gli stretti rapporti che intercorrono tra le
due entità, a volte conflittuali, a volte di perfetta armonia, sempre però alla
ricerca di una potenziale intesa, di un punto di contatto e confronto espresso
per mezzo di una pittura sincera e personale, fatta di esperienze acquisite e
sedimentate nel tempo.
L’elemento acqua, una costante nella produzione di
Cantarutti e qui rappresentata dal fiume e dal suo flusso, è simbolo di energia
e di vita, diventa luogo di incontro per uomini, donne e bambini che vi si
immergono tra le brume schiumose, fonte di sopravvivenza per coloro che ne
hanno bisogno e ne riempiono taniche e otre, momento di svago per chi vuol solo
goderne l’abbraccio.
Il tutto reso in maniera mirabile attraverso una gamma
tonale ricca e raffinata che spazia dai blu, ai verdi, ai grigi, dove corpi
appena abbozzati volteggiano agilmente, o vengono ripresi nell’atto dello
spostamento, e anche quando sono immobili, stretti in abbracci liberi o
forzosi, o in composizioni corali fisse, non appaiono mai statici, al
contrario, sembrano sempre in attesa, pronti per il divenire, verso chissà
quale destinazione, fisica, mentale, emotiva.
Una pacatezza apparente quella che s’incontra in queste tele
che, sotto gli strati di colore, tra i segni sfrangiati, oltre i graffi incisi,
nasconde un magma di pensieri, considerazioni, desideri, appassionati e
vivi."
La mostra, a Borgo Colmello, rimarrà aperta fino a Natale,
dopodichè l'intera collezione sarà messa unitariamente all'asta. Il catalogo
della mostra, gli orari ed ogni altra informazione utile, sono disponibili nel
sito della mostra.
Mostre personali di Roberto Cantarutti
1997 – Immagini interiori di vita quotidiana, Corte Brusini,
Udine
1998 – Progetto Segnali della città, Informagiovani, Udine
1999 – Progetto Zona centro, Libreria Compralibro, Udine
2000 – Filologico, Centro Giovani Cormons, Cormons (Gorizia)
2001 – Diverse Geografie, ACTIS, Trieste
2006 – Dialoghi, Libreria Rebus, Cormons (Gorizia)
2006 – Convergenze, Biblioteca civica Villa de Brandis, San
Giovanni al Natisone (Udine)
2008 – Spazio Tilt, Cormons (Gorizia)
2009 – I Figli delle Stelle, Giudecca, Venezia
2010 – Metamorfosi, Wine Bar, Gorizia
2011 – Virus in Cormons, Ai due fratelli, Enoteca Comunale,
Cormons (Gorizia)
2011 – Alla Posta, Aiello del Friuli (Udine)
2012 – Dal Mare, Libreria Prospettive, Gorizia
2013 – SDI Druchzentrum, Monaco (Germania)
2013 – Intorno al cerchio, Bagno Ausonia, Trieste
2013 – Art-Tu festival, Palazzo Pognici, Frisanco (Pordenone)
2014 – Museo civico del territorio, Cormons (Gorizia)
2014 – Solo di passaggio, Corte dell’Arte, Gorizia
2015 – Tutte le creature, Galleria PUB, Portogruaro
(Venezia)
2015 – RE Salio, Ubik Art, Pordenone
2015 – La mia casa è il fiume, studiofaganel, Gorizia
2016 – Al fine lo spirito fa quello che vuole”, Ass.ne
Prologo, Gorizia
Mostre collettive
1996 – Visibili/inVisibili, Casa della Contadinanza, Udine
1998 – Panoramantique …, Torre, Cividale del Friuli (Udine)
1999 – Didivuè-Oggigiorno, Agriturismo ai Colonos,
Villacaccia di Lestizza (Udine)
2000 – Pnudgots, Trieste Contemporanea, Studio Tommaseo,
Trieste
2007 – ManinFesto, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea,
Passariano di Udine (Udine)
2007 – Caffè Commercio, Gorizia
2008 – Gruppo C6, Biblioteca Statale Triestina, Trieste
2008 – Lungo i Bordi, mostra itinerante, Palazzo Manzioli
Izola (Slovenia), Biblioteca Statale Isontina, Gorizia,
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea ”Ai Molini”,
Portogruaro (Venezia)
2008 – Dobia Arte Eventi, Dobialab, Staranzano (Gorizia)
2008 – In/Contro, Bar Rullo, Cormons (Gorizia)
2008 – Pinocchio e il lupo, Ex Casa Zannier, Cervignano del
Friuli (Udine)
2008 – Mostra del piccolo formato, Atelier Bernot, Gorizia
2009 – Calendario Centro Alzheimer Mitteleuropeo, Biblioteca
Statale Isontina, Gorizia
2009 – Cortocircuito Arte nel paese, Cormons (Gorizia)
2009 – BEATS, Caffe Bordo, Muzejska Zbirka Kolodvor,
Transalpina, Nova Gorica (Slovenia)
2010 – Fat(t)o a mano, Palazzo Meizlik, Aquileia (Udine)
2010 – Libri Di_Versi, Galleria Comunale d’arte Contemporanea,
Portogruaro (Venezia)
2010 – On the Road, Udine
2010 – 60 x 60 Images, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine
2010 – Iztirjeni, Gallerija Tir, Salcano (Slovenia)
2011 – Libri Di_Versi, Galleria Comunale d’arte
Contemporanea, Portogruaro (Venezia)
2011 – Virus in Cormons, Bar Rullo, Cormons (Gorizia)
2012 – Profezie, Musei Provinciali, Palazzo Attems, Gorizia
2015 – Lo spazio del volo, Musei Provinciali di Borgo
Castello, Gorizia
2015 – Vita/Morte/Cibo, studiofaganel, Gorizia
2016 – Ritratti e bestialità
di corte, Borgo Colmello, Gorizia