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Non è possibile continuare a tergiversare. Il Sindaco di Gorizia si faccia carico di richiedere alla Corte dei conti se la Fondazione Coronini deve rispettare gli obblighi previsti per gli enti pubblici, in forza dei parametri stabiliti dalla legge
di Marilisa Bombi
Due giorni fa ho ricevuto gli auguri di Buon Natale dalla
Fondazione Coronini. Non mi considero certamente una cittadina privilegiata.
Sono soltanto iscritta alla newsletter, ovvero quello strumento di informazione
mirata che sempre più spesso viene utilizzata da coloro i quali hanno compreso
l’importanza dei moderni mezzi di comunicazione che, molto accortamente,
politici giornalisti opinion leader e chi più ne ha più ne metta, utilizzano a
volte in maniera eccessivamente propagandistica. Ma tant’è. L’ultimo che, a
dire il vero, ho trovato comico/patetico è stato il tweet della botticelliana
ministra Madia al termine dell’incontro in sede di Conferenza Unificata del 17
dicembre che sancisce (l’ennesimo???) accordo tra il Governo, le Regioni e gli
enti locali concernente la riduzione delle autovetture di servizio con autista.
Questo il cinguettio: “Stretta autoblu, regioni ed enti locali d''accordo su
richiesta governo per taglio vetture. Più risparmi più risorse per i territori
nel 2016". Ma per favore!!!!!!!!
Gli auguri della Fondazione Coronini che ci sta molto a
cuore perché patrimonio cittadino, e quindi di ciascuno di noi, sono arrivati proprio nel momento in cui un elemento
di novità dovrebbe consigliare il sindaco Romoli, presidente del Curatorio
e legale rappresentante del Comune ovvero l’ente esponenziale rappresentativo
della comunità cittadina e sostenitore della trasparenza a fare ciò che nessun
sindaco prima di lui ha fatto.
La legge. La novità è una sentenza del Consiglio di Stato, depositata
nei giorni scorsi (sentenza n. 5617 del 10 dicembre 2015) nella quale si afferma che i parametri di
individuazione degli organismi di diritto pubblico enunciati dalla disciplina
di riferimento (art. 3, comma 26, del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163) sono: finalizzazione istituzionale al
soddisfacimento di specifiche “esigenze di interesse generale, aventi carattere
non industriale e commerciale”; possesso di personalità giuridica (anche di
natura privata); ed infine, attività finanziata in percentuale maggioritaria
“dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto
pubblico”, o – in alternativa – “la cui gestione sia soggetta al controllo di
questi ultimi, oppure il cui organo d’amministrazione, di direzione o di
vigilanza sia costituito da membri, dei quali più della metà è designata dallo
Stato, dagli enti pubblici territoriali, o da altri organismi di diritto
pubblico”.
Il dubbio. Ma perché mai nessun sindaco di Gorizia, soprattutto
dopo l’entrata in vigore del d.lgs 163/2006 non si è preoccupato di chiedere alla Corte dei
conti se la Fondazione Coronini è, o meno, da considerarsi organismo di diritto
pubblico?
La questione non è di poco conto. Ciò in quanto nell’ipotesi
in cui rientrasse in tale categoria sarebbe assoggettata a particolari obblighi
in materia di assunzione di personale, di contratti di fornitura, di
trasparenza. Insomma, dovrebbe agire ne più né meno come ogni altro ente
pubblico è tenuto a fare. Che sia la volta buona? Non è possibile, infatti, che il Sindaco si ritenga estraneo ad ogni ipotesi di violazione compiuta dalla Fondazione a proposito della quale starebbe indagando
la Corte dei conti. E ciò proprio in relazione al ruolo di presidente del Curatorio svolto dallo stesso. Il nodo da sciogliere, infatti, non è se i bilanci della Fondazione siano o meno a posto anche in relazione al fatto che gli aspetti contabili sono posti al controllo regionale. Bensi se la Fondazione Coronini, pur essendo una fondazione privata è soggetta o meno alle norme previste per gli enti pubblici.
Comunque, stando così le cose ed al fine di evitare
ulteriori dilazioni sarà inviata nei prossimi giorni al Sindaco di Gorizia una
formale istanza a provvedere alla richiesta alla Corte dei conti di motivato avviso ex art. 33, comma 4, del
D.P.R. 25 novembre 1975 n. 902, come sostituito dall'art. 3 del D.
Lgs. 15 maggio 2003, n. 125.
Coloro i quali fossero disponibila a co-sottoscrivere la richiesta al sindaco sono inviati ad inviare una mail a questo indirizzo:
piazza.traunik@gmail.com