Dall'olio di palma al glutammato: il celebre dado per dare più sapore alle pietanze è un accorgimento gastronomico sempre meno gradito ai consumatori più sensibili alle problematiche nutrizionali e ambientali.
Paola Manias, la protagonista della bella esperienza di Cookingpaola, a Gorizia, ci insegna come farlo in casa. Tra gli ingredienti, Paola ci mette anche un'idea che è chiave di volta: "spero che la gente capisca che mangiare sano è il rimedio di molti mali".
di Martina Luciani
Chi mangia naturale, lo evita accuratamente: il glutammato monosodico, additivo artificiale per nulla rassicurante, che serve sostanzialmente a migliorare il sapore di pietanze che non ce l'hanno ( per scarsa qualità delle materie prime) o che ormai non riusciamo più ad apprezzare per il loro gusto autentico ( e questo è ancora più grave). Ma c'è in agguato anche l'olio di palma, grasso a buon mercato e ragione di devastazioni ambientali indescrivibili in poche parole, che si nasconde anche nei prodotti tutti vegetali e biologici.
Paola Manias, chef goriziana con convinzioni che vanno al di là dell'obiettivo di lusingare i palati dei buongustai e riconduce le proprie scelte a ragioni di salute ed armonia attraverso il nutrirsi, ci propone la ricetta per un dado in vasetto, autoprodotto secondo le disponibilità stagionali.
Elenca Paola: " Servono 150 gr di verdura di stagione tagliata a cubetti, 60 gr di sale grosso, 25 gr di olio extra vergine di oliva, erbe aromatiche a piacere". Tutto qua? Già, è tutto qua.
" Mettete l'olio extra vergine in una padella larga, e a freddo
aggiungete le verdure e le erbe aromatiche, poi il sale, mescolate
...il sale farà uscire il liquido dalle verdure, che a sua volta ne permetterà la cottura. Quando
saranno cotte passatele al mixer.
Una volta pronto, basta invasare il preparato in barattoli di vetro ,
precedentemente passati 1 minuto nel forno a microonde: aperti , mi raccomando! Si ripone in
frigo...il sale fa da conservante".
Il dado si aggiunge a piacere alla cottura delle pietanze: proprio là dove avremmo messo il dado acquistato in cubetti. Paola mi aveva suggerito anche di aggiungerlo all'acqua di cottura della pasta, che scoleremo già insaporita e profumata: accorgimento sperimentato personalmente e con entusiasmo.
Bene, per fare il dado ci vuole tempo, lo so. Chi non ce l'ha, può andare a pigliare il dado in vasetto direttamente ( dalla tarda mattinata fino a sera) da Cookingpaola, nel laboratorio di viale XX settembre 31, che lo prepara proprio con la ricetta sopra descritta: mai esattamente uguale, ma sempre semplicissimo e profumato.
Bene, per fare il dado ci vuole tempo, lo so. Chi non ce l'ha, può andare a pigliare il dado in vasetto direttamente ( dalla tarda mattinata fino a sera) da Cookingpaola, nel laboratorio di viale XX settembre 31, che lo prepara proprio con la ricetta sopra descritta: mai esattamente uguale, ma sempre semplicissimo e profumato.
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