di Martina Luciani
Il 14 maggio, in Commissione agricoltura della Camera dei deputati, l'on. Loredana Lupo ( M5S) chiede lumi sulle sanzioni a quella che definisce " l'imminente semina dei campi ", facendo riferimento al decreto interministeriale del luglio 2013 e senza indicare dove i campi in questione si trovino. Da qualche anticipazione della stampa già immaginavamo dove fossero, seppur senza conferme ufficiali da parte delle istituzioni: in Friuli, a Vivaro, forse anche a Colloredo.
La risposta del Ministero spiazza tutti: il 17 aprile, proprio a Vivaro, in provincia di Pordenone, è stata effettuata la semina di mais OGM, l'evento è stato comunicato alla Regione Friuli Venezia Giulia con raccomandata pervenuta il 7 maggio. Poi la Regione ne ha informato il Ministero. Che dal canto suo precisa: " La semina è avvenuta in aperta violazione della legge regionale 28 marzo 2014, n. 5 che, all'articolo 1, introduce una moratoria di un anno, cioè il divieto di coltivazione di OGM nel territorio regionale, in attesa che la Commissione europea si pronunci sul disegno di legge recentemente approvato dalla regione in materia di coesistenza e che è stato notificato, prima della sua entrata in vigore, alla stessa Commissione europea, come norma tecnica. " Scrive in una nota odierna la parlamentare friulana Serena Pellegrino (SEL): "Siamo in attesa di capire in che modo la Regione intende agire nei confronti dell’iniziativa .
Infatti, se è ben vero che non sussiste per ora il problema della contaminazione da pollini, visto che le piante sono lontane dalla fioritura, l’aver effettuato la semina costituisce innanzitutto violazione delle norme regionali e nazionali che vietano la coltivazione di mais OGM. Ed è inoltre manifestazione di aperto dispregio ideologico -
giocato sul tavolo dove si misurano gli immensi poteri economici e gli altrettanto immensi diritti delle persone che il legislatore italiano vuole tutelare - della volontà dei cittadini in materia di ambiente, agricoltura, alimentazione, salute."
Ricordiamo che la presidente della regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, al raduno della Coldiretti, il 21 maggio a Milano, come riporta l'agenzia Agra Press, ha dichiarato
"stiamo collaborando con il governo per capire il da farsi, perchè il decreto del 2013 non prevede sanzioni senza che vengano riscontrati danni e pochi giorni fa sono stati scoperti due nuovi campi coltivati ad ogm", ed ha chiesto alla Coldiretti un'azione forte verso il governo per migliorare il decreto.
Luca Zaia, presidente della regione Veneto, nella stessa circostanza, ha dichiarato che gli OGM "consegnano la nostra agricoltura nelle mani delle multinazionali".
Per finire, usiamo le parole del presidente dell'Unione produttori biologici e biodinamici, Michele Monetta , che in una nota sintetizza in maniera eccellente la situazione: " La Presidente della Regione FVG e Fidenato, al contrario del Parlamento ed una Nazione intera sono gli unici a credere ancora nella inapplicabilità di un Decreto Interministeriale che vieta le coltivazioni mais OGM in Italia."
Secondo Monetta, le semine impunite del 2013 sono state le premesse della libere semine OGM nel 2014: " si lascia libero di scorrazzare sul territorio un inquinatore seriale senza scrupoli, ideale realizzatore di un folle progetto Multinazionale". Omissione d'atti d'ufficio e conseguente disastro ambientale sono ipotesi su cui Uprobio ha la tentazione di cominciare a ragionare.
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