sabato 26 marzo 2016

Gorizia. Campagna H2GO. Le locali politicuzze da cortile non evolvono nemmeno sul problema dell'acqua a gestione pubblica.




La sollecitazione della campagna H2GO: il Consiglio comunale di Gorizia faccia realmente politica sull’acqua bene comune.
Basta scaramucce nella solita e sterile contrapposizione  che  non affronta le questioni decisive per conservare la gestione dei beni comuni e della democrazia.

Il gruppo di lavoro goriziano su Acqua Bene Comune interviene sui contenuti della funambolica mozione di Forza Italia in consiglio comunale. Che andrà chissà quando all'attenzione del Consiglio comunale, in totale irrilevanza di effetti se, come annunciato, la discussione della proposta di legge 135 sul servizio idrico integrato verrà discussa in consiglio regionale già il 30 marzo. Prosegue il mail bombing lanciato da Campagna H2GO, rilanciato a livello regionale dal Movimento 5 Stelle, unico ad essersi opposto alla 135. A questo link il documento congiunto presentato ( e completamente ignorato) alla IV Commissione regionale il 18 febbraio scorso da  CeVI – Centro di Volontariato Internazionale (componente del Comitatoreferendario FVG Acqua Bene Comune), Legambiente Friuli Venezia Giulia onlus e Cordicom FVG - Coordinamento dei Comitati Territoriali e dei Cittadini associati del FVG.






COMUNICATO STAMPA, 25 MARZO 2016. L’acqua è il  bene comune che meglio di altri è lo specchio della politica  italiana: il processo di privatizzazione avviato negli anni Novanta con la Legge Galli e poi con vari interventi primo fra i quali il noto decreto Ronchi-Fitto (del 2009 Governo Berlusconi), oggetto della consultazione referendaria del 2011, fino al   Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi, non ha conosciuto ostacoli tra i vari governi che si sono succeduti.
Ha invece trovato una grande, ma fino ad oggi inascoltata, opposizione  nella volontà popolare. Milioni di persone che dal 2000 in poi, attraverso referendum, proposte di legge, manifestazioni, iniziative europee si battono per l’idea che l’acqua è un bene pubblico indispensabile che  deve essere gestito dalle comunità locali in modo trasparente e partecipato attraverso la fiscalità generale)e le tariffe, sulla base dei consumi, prevedendo il riconoscimento del diritto ad un quantitativo minimo.

Se la politica ha ancora una funzione, chiede il gruppo di lavoro della Campagna H2GO, qual è il senso della mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Gorizia? 
Da cittadini attendiamo dai capigruppo e dai segretari  provinciali di sapere quale sia l’elaborazione complessiva sul tema acqua pubblica, a Gorizia, in Regione e in Italia. Tema  che, per ora, ci sembra sia rappresentato, da una parte, dalla banale e sterile strumentalizzazione politica di chi  approfitta dell’occasione per attaccare la giunta Serracchiani, dimentico che la privatizzazione è cavallo di battaglia del suo stesso partito; dall’altra parte,  dalla presa di posizione ( o dal prudente silenzio) di esponenti  del partito di maggioranza in giunta provinciale e in quella regionale,  insensibili al tradimento della volontà popolare e  immemori degli stessi programmi elettorali dei loro partiti.
 In mezzo solo una mozione consiliare che non apre la questione politica ed il cui testo, inoltre, è scritto in quel “ politichese” che rende possibile chiedere il ritiro della proposta di legge 135 ma in subordine se ne legittima l’approvazione con delle modifiche assurde. 
 Insomma una mozione che sull’acqua pubblica dice nulla a noi che la vogliamo.
 Ci aspettiamo dalla politica locale ben altre sollecitazioni e preoccupazioni, proprio in nome della gestione locale che possiamo vantare e vogliamo difendere, a patto sia realmente pubblica e partecipata: iniziative concrete a tutela della nostra salute e delle nostre tasche, presenza costante dei nostri rappresentanti all’interno della Consulta d’ambito, interventi  su problemi  che  riguardano la gestione nell’ambito, valutazione congiunta degli usi agricoli, industriali ed energetici.

Ad esempio vorremmo puntuali verifiche  sull’utilizzo dei soldi che confluiscono al Cato attraverso la quota fissa della tariffa, la più alta d’Italia (82,21 euro, contro i 2,79 di Milano , dati Federconsumatori 2013); spiegazioni intelligibili sugli aumenti tariffari; rassicurazioni con dati analitici alla mano sulla qualità dell’acqua di falda e di quella proveniente dalla sorgente in territorio sloveno ; richiesta di controlli sulla presenza di fibre di amianto nell’acqua distribuita dalla rete; informazioni di una qualche attendibilità sulla gestione transfrontaliera dell’Isonzo, senza aspettare che le Nazioni Unite avviino il progetto Nexus , coinvolgendo frotte di funzionari e politici, visto che degli uni e degli altri incaricati istituzionalmente ne abbiamo già a sufficienza; aggiornamenti sull’erogazione e sull’utilizzo  del contributo statale per l’acquisto dell’acqua dalla Slovenia, un tempo computato quale sconto ai cittadini sui consumi.

La CAMPAGNA H2GO, cui aderiscono i comitati #nobiomasseGo,  #CampiElettromagnetici-Gorizia#, Comitato Isonzo, l’associazione Essere Cittadini,  il Coordinamento Stop TTIP Gorizia,  il blog Piazza Traunik, il gruppo locale Go Possibile,  in collegamento con le azioni messe in campo da autonomie locali e movimenti per l’acqua in tutto il territorio regionale, ha condiviso su  http://piazzatraunikgorizia.blogspot.it/2016/03/campagna-h2go-da-gorizia-sollecitazione.html  un testo da inviare per email a tutti i consiglieri regionali  per fermare l’iter della legge 135 sul servizio idrico integrato e sostenere i principi della gestione pubblica e fuori dai meccanismi del profitto dell’acqua, bene comune.

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