La politica dell'informazione per la sicurezza italiana ha obiettivi descritti in modo tale da far temere che non siamo per primi noi, i cittadini, ma l'establishment governativo, politico ed economico a dover essere tutelato e garantito della propria sicurezza. Chi si rivolta contro lo Sblocca Italia, si legge, impedisce di fatto la partecipazione democratica dei cittadini ai processi decisionali dei loro territori. O ci sfuggono le relazioni tra proposizioni e l'uso dei gerundi nella Relazione 2015 sulla "Politica dell'informazione per la sicurezza", presentato pochi giorni fa al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio, o chiediamoci alla svelta dove stiamo andando a finire. In parte ce lo diranno i risultati delle nuove nomine ai vertici dei dipartimenti della sicurezza.
di Martina Luciani
E' un dossier poderoso, dei cui contenuti sono emersi sulla stampa essenzialmente le problematiche e gli orientamenti operativi sul terrorismo di matrice jihadista negli orizzonti vasti dell'instabilità geo politica, sulla pressione migratoria verso lo spazio Schengen e relativi rischi, sulla cybercriminalità che dilaga nelle strutture economico finanziarie e mette in pericolo obiettivi nazionali di rilevanza strategica....non faccio tutto l'elenco degli impegni dei nostri servizi segreti, che "è chiamata ad una sempre maggiore integrazione nei processi decisionali" ( pag.1 dell'executive summary). E che vuole essere "un'intelligence visionaria" ( niente paura, è una parola strana, ma significa solo sguardo lungo, come si legge nelle precisazioni del concetto), transanazionale, integrata al proprio interno, ad azionariato diffuso, nel senso che lo sforzo deve essere partecipato e coinvolgere "al fianco dei valorosi professionisti dell'intelligence, quegli stessi soggetti che oggi possono rappresentare l'obiettivo di azioni ostili da parte di soggetti statuali, terroristici o criminali".
Veniamo al capitolo che comincia a pagina 77, dedicato alla
strumentalizzazione del disagio,della quale pare siano maestri prevalentemente
gli ambienti eversivi di matrice anarchico insurrezionalistica. Il caso Expo,
le mobilitazioni anti crisi - in nome del welfare, del lavoro, dell'emergenza
abitativa, dell'austerità imposta dall'UE, delle politiche migratorie etc..
Poi arriviamo al dunque, cioè ai temi che così spesso
condivido in questo blog (senza peraltro aver bisogno di partecipare ad una
cellula eversiva) come fondamento della partecipazione civile alla difesa dei
diritti e delle libertà nella prospettiva di un mondo vivibile e giusto per
tutti e ovunque.
Il TTIP: secondo la nostra intelligence "è considerato,
nell’ottica antagonista, una
minaccia al benessere sociale e
alla sicurezza dei
consumatori."
Accidenti, io la penso allo stesso modo, e insieme a me una
marea di persone, in Italia e in Europa.
I migranti: il mondo pacifico e operoso del volontariato che
lavora per la difesa dei diritti e in nome delle leggi vigenti sappia di
trovarsi al centro di una situazione in cui i movimenti antagonisti intendono
intensificare "la campagna di
solidarietà ai migranti
e di continuare,
nel contempo, a contrastare, sulla base di una comune visione antirazzista
e antifascista, l’operato delle compagini della destra estrema
che mirano a
cavalcare strumentalmente alcune
situazioni di diffusa
tensione sociale in chiave anti-immigrati".
Ambiente: il documento afferma che le proteste di stampo
ambientalista, strutturalmente
radicate e parcellizzate
nei contesti locali, si sono confermate di marcata valenza
antigovernativa. E hanno trovato un
obiettivo unificante di lotta nell’opposizione al provvedimento
governativo cd. Sblocca Italia (d.l. 133/2014), stigmatizzato come norma atta a
favorire gli interessi speculativi delle
lobby del petrolio
e del cemento, impedendo
di fatto la
partecipazione democratica dei
cittadini ai processi decisionali che interessano i loro
territori.
NO TAV ( emblema delle "lotte di resistenza popolare
contro le imposizioni dello stato")e NO TRIVELLE sono presi ad esempio
paradigmatico.
E'vero, non sono citati i comitati contro la Ferriera di
Trieste, il rigassificatore di Zaule, il rigassificatore e la A2A di
Monfalcone, le biomasse in città di Gorizia, l'elettrodotto Terna,la TAV
Portogruaro Aurisina,gli OGM in Friuli....ma si lascia intendere che accanto e
in mezzo gli integerrimi cittadini si muovono frange antagoniste. Che gli
stessi integerrimi cittadini , nelle situazioni di cui sopra, ci rimettano la
salute e la qualità della loro vita a
causa di maneggi che travalicano la loro possibilità di intervento, non è
materia di intelligence. Quanto meno non di analisi, nonostante si leggano le
seguenti rassicuranti parole: " ..ha preso corpo un’intelligence in grado
di operare a protezione dei diritti, oltre che dei poteri. Gli Organismi
informativi del nostro Paese hanno inteso sostenere questa
prova cruciale, che involge
la loro ragion
d’essere ed il
loro posizionamento istituzionale, proseguendo
ed approfondendo, con un’intensità il
più possibile commisurata all’evoluzione del
contesto, il cammino
di trasformazione intrapreso negli anni precedenti. Ciò in un continuo
processo di reinvenzione della loro fisionomia, saldamente ancorato all’essenza
della loro missione, che
è, e rimarrà,
quella di trasformare
le informazioni in conoscenza
utile e tempestivamente disponibile
per l’assunzione di decisioni volte a tutelare i cittadini, le
famiglie, le imprese, la Nazione ed il suo profilo nello scenario
internazionale."
Ultima nota: all'analisi dell'eversione anarchico
insurrezionalista ( tra ortodossia e avanguardie) sono dedicate le pagine da 80 fino a metà
dell'84; da quel punto, l'analisi delle "anime della destra radicale"
arriva a pagina 85.
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