Si utilizzi il vecchio Ospedale civile per l'emergenza profughi. Se non si vuol essere misericordiosi, si pensi almeno ai problemi della sicurezza e i costi sociali dell'accoglienza che non c'è. Una nota a firma congiunta di Luisa Alessandrini, Manuela Botteghi, Ilaria Dal Zovo, Ludovico Fedon, Michele Freschi, Ermanno Macchitella , Roberto Marcosig, Mattia Policardo.
In un’orribile partita di scacchi si spostano le persone come fossero pacchi da una parte
all’altra del globo: non possono stare a
Gorizia , non possono stare in Regione , ma possono stare solo da qualche altra
parte dove noi non le vediamo e che non sia qui. In questo gioco al massacro la cosa che sanno fare meglio tutte le
Amministrazioni pubbliche , Stato, Regione e Comune, è scaricarsi l’un l’altro
la responsabilità che manca a tutti. E’ una situazione vergognosa che non è più
possibile tollerare.
Sono ormai anni che in tutto il territorio nazionale e nell’Isontino assistiamo impotenti al fenomeno migratorio di persone che provengono dai paesi più martoriati e sfruttati o da luoghi dove non è più garantita la libertà e che giungono fin qui per cercare di ricominciare un vita normale.
Ma continuiamo con la logica dell’emergenza, tanto cara a chi nell’emergenza sguazza contento di fare buoni affari sulle spalle dei cittadini di ogni colore e nazionalità, italiani compresi naturalmente. E allora via alla demagogia di chi propone soluzioni che sa essere inattuabili, in una gara a chi la spara più grossa: i leghisti o i forza-italiani di turno? I fratellastri-di-talia o i democratici-alfaniani-governativi? La sfida è davvero impari e se non ci fosse da piangere ci verrebbe da ridere. Intanto le “orde di invasori” costantemente bivaccano e si spostano nelle vie cittadine in attesa di una risposta degli apparati governativi e dormono alla Suite Isonzo abbeverandosi nelle nostre “sacre fontane”.
Sono ormai anni che in tutto il territorio nazionale e nell’Isontino assistiamo impotenti al fenomeno migratorio di persone che provengono dai paesi più martoriati e sfruttati o da luoghi dove non è più garantita la libertà e che giungono fin qui per cercare di ricominciare un vita normale.
Ma continuiamo con la logica dell’emergenza, tanto cara a chi nell’emergenza sguazza contento di fare buoni affari sulle spalle dei cittadini di ogni colore e nazionalità, italiani compresi naturalmente. E allora via alla demagogia di chi propone soluzioni che sa essere inattuabili, in una gara a chi la spara più grossa: i leghisti o i forza-italiani di turno? I fratellastri-di-talia o i democratici-alfaniani-governativi? La sfida è davvero impari e se non ci fosse da piangere ci verrebbe da ridere. Intanto le “orde di invasori” costantemente bivaccano e si spostano nelle vie cittadine in attesa di una risposta degli apparati governativi e dormono alla Suite Isonzo abbeverandosi nelle nostre “sacre fontane”.
Ora è arrivato il periodo freddo, (chi l’avrebbe mai
detto!),e il problema della sistemazione di queste persone in strutture che
possano essere migliori di un tetto fatto di alberi e di pareti inesistenti in
riva al fiume, diventa più umanamente e moralmente importante di qualsiasi
altra preoccupazione legata agli immigrati stessi. I portavoce comunali e gli
attivisti del Movimento 5 Stelle di Gorizia e Gradisca denunciano la situazione
insostenibile ed esprimono la loro solidarietà a chi fattivamente lavora per
dare il soccorso che le Istituzioni pubbliche non sanno incredibilmente dare.
Esprimono sdegno per il comportamento della
Giunta comunale goriziana che usa il problema profughi come strumento di
propaganda politica. Alla Regione che tentenna tra inutili provvedimenti
legislativi e grandi proclami inconcludenti, chiedono che siano messe a
disposizione le strutture dell'ex Ospedale cittadino di via Vittorio
Veneto quale luogo possibile, anche se
non l’unico, per la permanenza temporanea di questi forzati ospiti, che nell’attuale via vai fra Parrocchia della
Madonnina e le rive dell'Isonzo innescano anche un problema di sicurezza sulle
strade attigue fra ponte IX Agosto e l’inizio dello Stradone della Mainizza. Se
proprio non si riesce ad essere misericordiosi, pensiamo almeno ai costi
sociali di persone che dovremo soccorrere in caso di incidenti oppure curare a
spese del Servizio Sanitario Nazionale quando si ammaleranno al freddo e al
gelo.
I portavoce e gli attivisti M5S di Gorizia e Gradisca
d’Isonzo
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