Due anni fa, e precisamente il 25 novembre del 2013, piazza Travnik iniziava ad essere lo spazio in cui portare in primo piano questioni e denunce più o meno coinvolgenti, che animano Gorizia. Uno dei primi articoli pubblicati riguardava i benefici della casta. Ritorniamoci. Perché il problema non è risolto, tutt’altro.
di Marilisa Bombi
Leggo su MicroMega che, in occasione dell’uscita del numero
di “L’Europa in debito di sinistra” RIPRENDIAMOCI LA SOVRANITÀ!, è organizzato
a Roma, il prossimo venerdì 27 novembre, alle
17,15, al teatro sala Umberto (via della Mercede 50), un dibattito con
Alessandro Di Battista, Stefano Rodotà, Paolo Flores d’Arcais dal titolo “La
rivolta del cittadino contro il partito unico del privilegio e del
conformismo”. Il senso è questo: È compatibile la democrazia con quest’Europa?
E se fosse in crisi perché da decenni manca un partito dell’eguaglianza? Un
confronto su quest’Europa senza bussola, ma anche sull’opposizione al renzismo
e la necessità di ripartire dal giustizialismo e la difesa del welfare per una
redistribuzione delle ricchezze e una rivoluzione all’insegna della legalità.
Come scrive nell’editoriale del numero Paolo Flores d’Arcais, “la vera antipolitica
sono gli espropriatori di democrazia della gilda dei politici di professione
ormai inestricabilmente impastati con i privilegiati della finanza, del
management, della corruzione, cornucopia di impunità anche per la criminalità
organizzata.
È necessario ripartire dal realismo dei valori contro il realismo degli apparati, della coerenza anti-Casta e anti-privilegio contro la sudditanza all’establishment, dell’intransigenza morale e programmatica contro le sirene della mediazione: senza contrapposizione frontale un nuovo partito dell’eguaglianza non capitalizza credibilità”.
È necessario ripartire dal realismo dei valori contro il realismo degli apparati, della coerenza anti-Casta e anti-privilegio contro la sudditanza all’establishment, dell’intransigenza morale e programmatica contro le sirene della mediazione: senza contrapposizione frontale un nuovo partito dell’eguaglianza non capitalizza credibilità”.
Saggi pensieri ma, forse, se il dibattito l’avessi
organizzato io, qualche pensierino sulla scelta dei relatori l’avrei fatta. Ciò
in quanto, anche se nella lettura dei quotidiani sono molto selettiva, l’articolo di Sabelli, sul Giornale, a proposito della famiglia Rodotà,
merita decisamente qualche minuto.
E che dire della casta di casa nostra? Gli intrecci sono
infiniti e dimostrano che ogni padre si preoccupa di trovare un buon posto di lavoro per
il proprio figlio, possibilmente senza alcuna prova di accesso più o meno
selettiva. Politico o burocrate che sia, la sostanza cambia poco. Si fa ciò che
si può e va tutto bene. Ma cortesemente, evitiamo perlomeno, sia a destra che a
sinistra, di riempirci la bocca di falsi moralismi. Ciò in quanto ciò che
diventa intollerabile è questo delirio di onnipotenza di essere addirittura al
di sopra della legge, proprio nel momento in cui più forte è la richiesta non
solo di trasparenza ma soprattutto di onestà: morale ed intellettuale. Un
vecchio proverbio racconta che i conti tornano sempre, volenti o nolenti .
Utopia o saggio aforisma?
PS Tra i più graffianti approfondimenti pubblicati su questo tema
si consiglia la lettura di Per la Casta della politica è sempre Natale, alla
faccia degli esodati, sanità e cultura - http://www.artslife.com/2015/11/13/per-la-casta-della-politica-e-sempre-natale-alla-faccia-degli-esodati-sanita-e-cultura/
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