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"Italia...Risorgi, combatti e vinci!" è lo slogan con cui è stata indetta la minifestazione di Casa Pound (Ezra non Sterlina) a Gorizia (o Zia Gori, come affettuosamente soprannominata da un mio amico bisiaco) il 23 maggio. Partendo da questo, un'analisi di come certi termini, a volte, vengano usati a sproposito.
Corrado Altran
Dunque, premesso che i titoli ormai sono più importanti dei
contenuti degli articoli e aiutano ad apparire meglio vista l'involuzione del
linguaggio che caratterizza l'epoca televisionista e telefonin-dipendente in
cui viviamo, non c'è altro messaggio da considerare se non questi tre
"esortativi"... 1) Risorgi: ma a quale "Italia" ci si vuole
riferire? quale Italia sarebbe morta e si vorrebbe risorgesse...? Già qua
probabilmente, in un Paese con migliaia di sigle sindacali, di associazioni di
difesa dei consumatori, organizzazioni governative o non governative che si
occupano della stessa materia...sono sicuro che ne sentiremmo delle belle e
comunque affatto diversificate opinioni. Diciamo che su 100 persone
"italiane" prese a caso lungo tutta la penisola, forse ne troveremmo
al massimo 5 o 6 d'accordo su quale Italia morta debba risorgere. Quindi
sarebbe bello che aggiungessero qualche specificazione...tipo "Italia del
ventennio" o "Italia monarchica"...sarebbe più chiaro. 2)
Combatti! dunque, serve un nemico. Lo studio delle guerre ci insegna che senza
un nemico è difficile si scateni un combattimento. Anche per spendere miliardi
di dollari per le guerre in iraq e in Afghanistan gli stati uniti d'america
hanno dovuto inventare un nemico. E lo hanno combattuto eccome! Grandi anche i
risultati... E' colpa dell'asimmetria delle guerre di questi secoli bui... Ma
chi è il nemico contro cui una certa Italia risorta deve combattere? Mi
inquieta la risposta.... Se fosse l'italia monarchica social-fascista del ventennio,
il nemico sarebbe...? La democrazia (che
è già abbastanza malata di suo) E i combattenti...cioè gli italiani convinti
della bontà della risorta Italia, chi sarebbero? Siamo un Paese di vecchi...non
mi pare ci sia questa grande massa pronta a sacrificare la vita...neanche per
il nuovo ducetto Salvini, neanche per Borghezio, tanto meno per gli orfani di
Hitler e Mussolini... 3) Vinci! Ogni volta che c'è una guerra, ma anche una
competizione qualsiasi... il principio decoubertiano non è preso mai in considerazione,
ovviamente. Ma come in ogni competizione bisogna ricordarsi che c'è anche
l'altro...il concorrente o il nemico (se proprio vogliamo la guerra). Il
problema è che la vittoria non è mai scontata. E molto spesso lo studio degli
effetti a breve, medio e lungo termine delle guerre ci insegna che alla fine
tutti perdono. Se lasciamo perdere ogni propaganda...Dov'è la vittoria? Specie
poi se il nostro alla fine è un popolo (anzi una moltitudine di popoli...) e
quindi un esercito di persone in là con l'età, mai d'accordo su qualcosa in
percentuali significative, formato (anzi disinformato) dalla televisione...e
cui comunque "gli piace vincere facile!" imbrogliando anche a
briscola.
E non siamo neanche in grado di fare la manutenzione del
territorio o rendere efficiente il trasporto delle merci o di offrire servizi
integrati ai milioni di turisti che ogni anno -e mi stupisce sempre- invadono
l'italia perchè "è il Paese più bello del mondo..." "It is the
best Country in the world!" "es el país más hermoso del mundo!"
ecc... Ma allora, non è morta?!!!
quindi...casca l'asino. E solo pura provocazione...contro il nemico più vicino
al confine?
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