Anche Gorizia è nella rosa delle eccellenze italiane per il merletto
di Marilisa Bombi
"Gorizia fa parte del progetto di candidatura del merletto italiano
a patrimonio immateriale dell' Umanità dell'UNESCO che comprende: Venezia,
Bologna, Cantù, Varallo Sesia, Gorizia, Forlì, Meldola, Chiavari, Rapallo,
Santa Margherita Ligure, Bosa, L'Aquila, Latronico, Chioggia, Burano, Bolsena,
Orvieto, Sansepolcro. In sostanza, sono diciotto le città italiane unite dal
medesimo obiettivo." Ce lo ha detto Maria Vittoria Ovidi, coordinatrice del
progetto e critica nei confronti della Regione Lombardia che sta investendo una
forza a tre con Novedrate, Spagna e Portogallo che hanno molto poco in comune.
"La tradizione del merletto ci spiega Ovidi, parte da Venezia, si estende in Borgogna, Fiandre, Gran Bretagna; la Spagna e il Portogallo sono anni luce lontano dalle nostre tradizioni. Insomma, prima si dovrebbe pensare e rispettare le nostre eccellenze."
"La tradizione del merletto ci spiega Ovidi, parte da Venezia, si estende in Borgogna, Fiandre, Gran Bretagna; la Spagna e il Portogallo sono anni luce lontano dalle nostre tradizioni. Insomma, prima si dovrebbe pensare e rispettare le nostre eccellenze."
Una interessante precisazione questa che mette a nudo l’incapacità
di fare sistema tipico di chi guarda più al proprio campanile rispetto alla
necessità di valorizzare la ricchezza del patrimonio nazionale, che ci viene
fornita proprio nel momento in cui è iniziato il count down della mostra dei
lavori che hanno partecipato V° Concorso Internazionale “Il merletto a
Gorizia”, organizzato dalla Fondazione Scuola Merletti, dal tema “Il filo del
design” e che si svolge nelle sale dei musei provinciali di Borgo castello fino
al giorno 29 giugno. Il merletto goriziano, inoltre, fa bella mostra di se
anche nella sala espositiva della Fondazione Carigo, il cui arredo come quello del nuovo negozio è stato progettato e diretto dall'interior designer Bortolo
Augusto Menon, mentre la parte artistica in fondazione Carigo è stata
realizzata dall'artista Marina Legovini che partecipa anche alla mostra "Ritratti e bestialità di corte" che si sta svolgendo in queste settimane a Borgo Colmello.
La mostra in Fondazione sul merletto goriziano chiuderà, comunque, i battenti il
medesimo prossimo mercoledì 29 giugno. Lo stesso giorno in pratica in cui chiude, ai musei provinciali di Boego castello, la mostra delle creazioni che hanno partecipato al concorso internazionale. Oggi, domenica, con l’orario 15 – 18 ed
i prossimi martedì e mercoledì 28 e 29 giugno dalle 9.30 alle 13, e dalle 14.30 alle 16,
pertanto, sono gli ultimi giorni utili per ammirare le bellissime creazioni. Ma non è
finita, perché alla Biblioteca statale isontina è possibile visitare la mostra “Merletti
antichi” e nello show room di Corso Verdi, appena inaugurato, anche acquistarne,
di nuovi, ovviamente.
Il merletto a tombolo si lavora e si insegna a Gorizia dal
Seicento ed ha una storia ampiamente documentata da studiosi. Straordinaria è stata
comunque la forza delle merlettaie che nel tempo hanno contribuito a conservare
la tradizione, e grande la cura delle varie istituzioni che si sono succedute
nel tempo sostenendo il Merletto Goriziano, ultima in ordine di tempo la
Regione Friuli Venezia Giulia alla quale la Fondazione Scuola Merletti di
Gorizia vi è subentrata tre anni fa.
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