tra pensieri e ripensamenti…
di Diego Kuzmin
Compito degli Amministratori dovrebbe essere l’efficienza
del percorso amministrativo, analizzandone continuamente il meccanismo e
perfezionandolo rispetto ogni intoppo riscontrato. Quando qualcosa non funziona
bene, si provvede modificando in meglio.
Ultimamente non sembrava proprio questo l’obiettivo. Si sono
favoriti infatti momenti di demagogia inefficiente e costosa, come la chiusura
del Tribunale di Tolmezzo, milioni senza neanche aprirlo, o quello di
Palmanova, milioni per trasferirlo a Udine, invece dell’accorpamento gratuito
con Gorizia.
Tra le frange demagogiche delle scelte della Pubblica
amministrazione, era rimasta la chiusura del Tavolare di Gorizia, che invece,
per una lungimirante visione della conduzione amministrativa, proprio a Gorizia
avrebbe dovuto essere potenziato.
Ne aveva scritto infatti il compianto giudice Mario Bassi,
nel suo fondamentale “Compendio di Diritto Tavolare”, Edizioni della Laguna
2010, raccontando l’efficienza del sistema ex asburgico rispetto quello
italiano, per la probatorietà e pubblicità degli aggravi sui beni immobili. Nel
primo dopoguerra, ci fu perfino l’illusione che il farraginoso catasto italiano
avrebbe potuto trarne lezione, conformandosi lodevolmente a quello ex
asburgico, ben più trasparente. Pia illusione ovviamente, come tante cose che
si potrebbero imparare dall’estero, ma che non si vuole, per ispirarsi invece
alla decrepita legislazione romana.
Ma come funziona il Tavolare all’estero, per esempio a Nova
Gorica?
Gli Uffici, in pieno centro dietro le piscine, sono ubicati
al pian terreno di uno stabile seminuovo nella centralissima Rejčeva ulica,
mentre quelli del Catasto Terreni si trovano al primo piano, in modo da ben
collegarsi funzionalmente. Il Giudice tavolare, addetto alla firma di tutti gli
atti predisposti da questi Uffici, si trova nel portone a fianco, a venti
metri, in una succursale nuova del Tribunale appositamente realizzata in
contiguità con i Catasti, proprio al fine di funzionalità e speditezza.
Bene ha fatto quindi la Amministrazione regionale a recedere
dalla scelta di spostare il Catasto Tavolare a Gradisca. Bisogna dare atto che
per un amministratore non è facile cambiare idea rispetto la scelta presa,
nemmeno rispetto la consapevolezza che questa potrebbe non andare a buon fine. Un
grande plauso va dato quindi alla Presidente Serracchiani, per l’elasticità
dimostrata riguardo la capacità di cambiare idea, quando ci sono argomentazioni
differenti, logiche e suffragate.
Una scelta lungimirante e di buon auspicio. Che sia foriera
di un futuro più razionale e migliore, per Gorizia e la Regione?
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