Ma siamo duri di comprendonio e con forti limiti intellettuali: tra comunicati stampa ufficiali e articoli, tra posizioni personali, posizioni tecniche ( forse le osservazioni alla Via, però vorremmo leggerle) e posizioni politiche ( nello specifico solo indirette, ci pare, seppur non meno pregnanti) capiamo sempre meno.
di Martina Luciani
Scrive il presidente Gherghetta: “ la posizione favorevole che oggi ( cioè l’8 ottobre) ho espresso è personale, in quanto la Provincia di Gorizia, in linea con il rispetto della procedura di VIA, ha mantenuto con i suoi uffici una posizione tecnica e non politica.
Del resto è evidente come su un tema simile ci siano diverse sensibilità in tutto il mondo politico e amministrativo isontino. Non è mia intenzione semplificarle, ma di certo è giusto che dica quello che penso, e non solo perché fui tra i promotori del Terminal Snam a Monfalcone ben 15 volte più grande, ma anche e soprattutto perché credo che sia venuto il momento di gettare a mare la politica energetica di questa regione, creando le basi per un nuovo modello di sviluppo che punti alle energie rinnovabili e chiuda per sempre l’era del carbone. In questo senso il gas diventa il meno inquinante tra i combustibili di transizione e il GNL diventa un eccezionale strumento per aprire la stagione della green economy, sia nel settore dei trasporti e sia in quello della produzione energetica.”
C’è solo da capire quale sia il valore – politico o tecnico? - della delibera del 10 settembre scorso, nella quale la Provincia, seppur non all’unanimità fa proprio lo scenario Apea configurato nella relazione della Commissione tecnico-scientifica sulle ipotesi di riconversione della centrale A2A. Scenario che, a pagina 37, “ tiene conto della società Smart Gas Monfalcone srl, che intende realizzare all’interno dell’area industriale del porto di Monfalcone un terminale di ricezione e rigassificazione di gas naturale liquefatto di piccola taglia con lo scopo di fornire gas naturale alle utenze industriali che insistono sull’area medesima e alle utenze friulane in genere.” E prosegue: “ nel caso 100 milioni di Sm cubi /anno fossero resi disponibili per alimentare una centrale elettrica a gas di dimensioni ridotte, si potrebbero produrre potenze di circa 100 MW”: una situazione che va prevista come decrescente nella direzione del ridursi a zero, con una tempistica da concordare. Ma intanto è una “vision” che si fonda non sul gas distribuito da Snam ma dal rigassificatore Smart Gas.
Infine, sempre per chiarire a noi cittadini il valore tecnico e/o politico delle prese di posizione della Provincia, vorremmo fossero rese pubbliche le osservazioni che gli uffici tecnici della Provincia hanno inviato alla Regione relativamente alla VIA del progetto Smart Gas.
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