A Trieste, giovedì 23 ottobre, una giornata di studio
in collegamento con il Premio internazionale Carlo Scarpa per il Giardino,
assegnato quest'anno ai villaggi vicini a Srebenica, protagonisti di una eccezionale esperienza di ricostruzione delle comunità distrutte dalla guerra e dal genocidio degli anni Novanta.
Quest’anno, il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il
Giardino, iniziativa della Fondazione Benetton giunta alla venticinquesima
edizione, e stato assegnato a Osmače e Brežani, due villaggi del
Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia, sull’altopiano sopra Srebrenica. Un
territorio di fronte al quale è inevitabile interrogarsi sulla contraddizione
tra la bellezza della natura e i segni onnipresenti della guerra: solo 20 anni
fa la vita di una comunità è stata
annullata, devastata la sua convivenza multiculturale ,
dispersi i sopravvissuti. Tra questi, però, un gruppo di famiglie di agricoltori e
allevatori ha avviato con incredibile
tenacia ( tutti conoscono le donne che hanno interpretato la coltivazione dei
lamponi come modalità per ricostruire
pace, relazioni inter etniche ed economia ) un percorso di riconquista del proprio mondo distrutto.
Il ruolo dell’agricoltura e della cura della terra riveste un’importanza fondamentale , tracciando un percorso – anche attraverso strumenti di cooperazione internazionale - che ha rifondato la comunità , il tessuto culturale e antropologico, il paesaggio.
In collegamento con il Premio Carlo Scarpa, è stato organizzata a Trieste, giovedì 23 ottobre, una Giornata dedicata a “Osmače e Brežani a Trieste. Coltivare la terra, curare i luoghi, costruire la comunità.”
Il programma è sulle pagine della Fondazione Benetton, ma segnaliamo in particolare gli interventi della Fondazione Alexander Langer Stiftung, “Sviluppare un’agricoltura di comunità : Osmače e Brežani”, del Gruppo Adopt Srebrenica,” Fare memoria e progettare futuro”, di Muhamed Avdic e Velibor Rankic, “Cosa stiamo facendo e cosa intendiamo fare a Osmače e Brežani”.
La Giornata si svolgerà dalle 10 alle 18.30, nella sala Rosa Grande del Parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, via Bottacin 4.
Ricordiamo che la Fondazione Benetton ha curato un Dossier che raccontata e descrive le differenti esperienze delle persone, serbe e bosniache, che dopo anni di profugato ed esilio, sono tornate coraggiosamente ad abitare i villaggi abbandonati; ed inoltre, oltre Osmače e Brežani, le esperienze agro-silvo-pastorali condotte in altri piccoli centri della regione del Podrinje.La ricerca, pubblicata da Antiga Edizioni , intende essere anche un contributo alla conoscenza della preziosa rete di collaborazioni e di vicinanze ideali e pratiche, direttamente coinvolta nelle fatiche e nelle speranze dei protagonisti, a partire dal ruolo maieutico della figura di Alexander Langer, del lavoro della Fondazione a lui intitolata, e di quello di Tuzlanska Amica e di Adopt Srebrenica.
Il ruolo dell’agricoltura e della cura della terra riveste un’importanza fondamentale , tracciando un percorso – anche attraverso strumenti di cooperazione internazionale - che ha rifondato la comunità , il tessuto culturale e antropologico, il paesaggio.
In collegamento con il Premio Carlo Scarpa, è stato organizzata a Trieste, giovedì 23 ottobre, una Giornata dedicata a “Osmače e Brežani a Trieste. Coltivare la terra, curare i luoghi, costruire la comunità.”
Il programma è sulle pagine della Fondazione Benetton, ma segnaliamo in particolare gli interventi della Fondazione Alexander Langer Stiftung, “Sviluppare un’agricoltura di comunità : Osmače e Brežani”, del Gruppo Adopt Srebrenica,” Fare memoria e progettare futuro”, di Muhamed Avdic e Velibor Rankic, “Cosa stiamo facendo e cosa intendiamo fare a Osmače e Brežani”.
La Giornata si svolgerà dalle 10 alle 18.30, nella sala Rosa Grande del Parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, via Bottacin 4.
Ricordiamo che la Fondazione Benetton ha curato un Dossier che raccontata e descrive le differenti esperienze delle persone, serbe e bosniache, che dopo anni di profugato ed esilio, sono tornate coraggiosamente ad abitare i villaggi abbandonati; ed inoltre, oltre Osmače e Brežani, le esperienze agro-silvo-pastorali condotte in altri piccoli centri della regione del Podrinje.La ricerca, pubblicata da Antiga Edizioni , intende essere anche un contributo alla conoscenza della preziosa rete di collaborazioni e di vicinanze ideali e pratiche, direttamente coinvolta nelle fatiche e nelle speranze dei protagonisti, a partire dal ruolo maieutico della figura di Alexander Langer, del lavoro della Fondazione a lui intitolata, e di quello di Tuzlanska Amica e di Adopt Srebrenica.
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