Il Consiglio comunale di Gorizia, l'altra sera, ha realizzato quella che i linguisti chiamano carambola comunicativa: è inevitabile ritenere infatti, attraverso il no espresso all'ipotesi che l'ente agisca contro l'autorizzazione della centrale a biomasse Nord, che il Comune deleghi a #noBiomasseGO la gestione tecnica e politica del problema "Three shades of green" e nel contempo, ma indirettamente, che le istanze dei cittadini abbiano instillato il dubbio sostanziale sul parere favorevole del Comune all'impianto di trattamento rifiuti della Rail Services all'interno del centro abitato.
di Martina Luciani
Il Consiglio comunale di Gorizia, sulle questioni su cui il comitato #noBiomasseGo
lavora da mesi - il progetto industriale Three shades of green - ha preso una posizione non euclidea: due rette
qualsiasi di un piano hanno sempre almeno un punto in comune, ma non vi
diremo mai dove sta e come fare a trovarlo. Un'elaborazione ulteriore
delle funamboliche convergenze parallele. I cittadini invece continuano a
ritenere che per un punto passa una e una sola parallela a una retta
data. L'applicazione pratica di questo concetto è stata adottata solo da tre consiglieri, Stefano Abrami, Emanuele Ema Aenigma Traini e Livio Bianchini . Il loro voto favorevole al concetto " Il Comune di Gorizia intende agire contro l'autorizzazione della centrale a biomasse Nord" ha esplicitato la loro visione dell'ente quale ente esponenziale della comunità.
Non sono riusciti, e il comitato con loro, tuttavia a far comprendere quale sia la chiave di volta di questa faccenda, nonostante le sollecitazioni ( istanza del comitato del primo settembre scorso) e le anticipazioni in Commissione: invece di palleggiare pericolosamente una bomba tra tecnici e politici, tra Comune e Provincia, c'è la possibilità di intervenire sull'innesco, azione possibile evidentemente solo dopo aver capito da quale parte del fronte si intenda stare.
Chi sta dove, comunque, dopo questo consiglio comunale, è finalmente palese: la maggioranza trasversale che aveva votato contro la centrale a biomasse Nord non esiste più. I cittadini prendano atto che il principio " non si scambiano interessi costituzionalmente garantiti con gli interessi imprenditoriali privati" non è più condiviso dai loro esponenti in Consiglio.
L'innesco della bomba è la questione del parere favorevole dato dal Comune alla costruzione di un impianto di trattamento rifiuti all'interno del centro abitato, al quale entrambe le centrali a biomasse sono collegate, a, senza che NESSUNO abbia eccepito. Forse non si è nemmeno capito, visto che gli uffici comunali espongono finora posizioni molto dotte ma sempre rigorosamente distanti dall'interruttore dell'innesco e non rispondono alle seguenti domande, peraltro assistiti dal silenzio della Provincia coinvolta anch'essa da analoga istanza del comitato:
vi siete accorti di dove il progetto prevede l'impianto?
vi siete accorti che c'è una norma che lo vieta?
vi siete accorti che la deroga concessa in sede di autorizzazione è relativa ad una dimensione spaziale che sta fuori dal centro abitato?
vi siete accorti che è competenza dell'ente che definisce i confini del centro abitato avvisare la conferenza dei servizi che c'è una incongruenza tra progetto e planimetrie?
glielo scrivete, alla Provincia di Gorizia, che è doveroso annullare quell'autorizzazione e ridiscutere il Three shadesof green quale unitario progetto industriale?
Quel che è stato realizzato è una carambola comunicativa molto complessa. Dal punto di vista sostanziale, tenuto conto dei distinguo connessi ai differenti ruoli di indirizzo politico e di gestione di competenza degli uffici, investire la Giunta e il Sindaco del compito di dare sostegno alle azioni del comitato è una chiara presa di distanza dal parere favorevole espresso da dirigenti e funzionari alla richiesta di autorizzazione per l'attivazione dell'impianto di trattamento rifiuti; parere che non ha neppure preso in considerazione il fatto che, in base al piano regionale, non sono ammessi impianti di questo tipo all'interno del centro abitato la cui delimitazione rientra tra le competenze del Comune.
Nello stesso tempo, aver votato in maggioranza contro la mozione diretta a far assumere al Comune l'esplicita contrarietà alla centrale a biomasse Nord ( attraverso un ricorso amministrativo ) significa: cari cittadini, innanzitutto abbiamo dimenticato di aver votato, per ben due volte, contro la centrale a biomasse Nord; e poi non siamo convinti dell'opportunità di questa battaglia, andate avanti voi, metteteci la vostra faccia, se va male sono fatti vostri, se invece vi dovesse andar bene abbiamo predisposto un meccanismo per rimbalzare al momento opportuno al vostro fianco.
Ma il comitato non ha mai cercato la benevolenza di alcuno: nella prospettiva di leale collaborazione cittadini/amministrazioni ha invece formalmente posto questioni e illustrato specifiche richieste. Qualcuno l'ha ben capito, come il consigliere Stefano Abrami che ha domandato di rettificare il parere favorevole dato dal Comune alla localizzazione dell'impianto di trattamento rifiuti metallici. Probabilmente anche il sindaco ha compreso la portata della questione, visto che (lo si è appreso dalla stampa perchè non è ancora possibile accedere dal sito del Comune alla registrazione della seduta) ha espresso, scegliendo una modalità irrituale e aperta alle più diverse interpretazioni, il proprio sostegno personale alle azioni dei cittadini.
Il comitato ascolta, valuta, tira le proprie conclusioni; ma soprattutto continua a lavorare sezionando atti e documenti, perchè il gioco delle scatole cinesi è molto complesso. Se non fosse indegno per quanto appare opaco e agli antipodi di una gestione partecipata e attenta ai diritti fondamentali delle persone, sarebbe persino appassionante. La raccolta fondi a sostegno delle attività prosegue sul conto corrente appositamente aperto. BCC IT 78 F 08622 64570 001001286520
Non sono riusciti, e il comitato con loro, tuttavia a far comprendere quale sia la chiave di volta di questa faccenda, nonostante le sollecitazioni ( istanza del comitato del primo settembre scorso) e le anticipazioni in Commissione: invece di palleggiare pericolosamente una bomba tra tecnici e politici, tra Comune e Provincia, c'è la possibilità di intervenire sull'innesco, azione possibile evidentemente solo dopo aver capito da quale parte del fronte si intenda stare.
Chi sta dove, comunque, dopo questo consiglio comunale, è finalmente palese: la maggioranza trasversale che aveva votato contro la centrale a biomasse Nord non esiste più. I cittadini prendano atto che il principio " non si scambiano interessi costituzionalmente garantiti con gli interessi imprenditoriali privati" non è più condiviso dai loro esponenti in Consiglio.
L'innesco della bomba è la questione del parere favorevole dato dal Comune alla costruzione di un impianto di trattamento rifiuti all'interno del centro abitato, al quale entrambe le centrali a biomasse sono collegate, a, senza che NESSUNO abbia eccepito. Forse non si è nemmeno capito, visto che gli uffici comunali espongono finora posizioni molto dotte ma sempre rigorosamente distanti dall'interruttore dell'innesco e non rispondono alle seguenti domande, peraltro assistiti dal silenzio della Provincia coinvolta anch'essa da analoga istanza del comitato:
vi siete accorti di dove il progetto prevede l'impianto?
vi siete accorti che c'è una norma che lo vieta?
vi siete accorti che la deroga concessa in sede di autorizzazione è relativa ad una dimensione spaziale che sta fuori dal centro abitato?
vi siete accorti che è competenza dell'ente che definisce i confini del centro abitato avvisare la conferenza dei servizi che c'è una incongruenza tra progetto e planimetrie?
glielo scrivete, alla Provincia di Gorizia, che è doveroso annullare quell'autorizzazione e ridiscutere il Three shadesof green quale unitario progetto industriale?
Quel che è stato realizzato è una carambola comunicativa molto complessa. Dal punto di vista sostanziale, tenuto conto dei distinguo connessi ai differenti ruoli di indirizzo politico e di gestione di competenza degli uffici, investire la Giunta e il Sindaco del compito di dare sostegno alle azioni del comitato è una chiara presa di distanza dal parere favorevole espresso da dirigenti e funzionari alla richiesta di autorizzazione per l'attivazione dell'impianto di trattamento rifiuti; parere che non ha neppure preso in considerazione il fatto che, in base al piano regionale, non sono ammessi impianti di questo tipo all'interno del centro abitato la cui delimitazione rientra tra le competenze del Comune.
Nello stesso tempo, aver votato in maggioranza contro la mozione diretta a far assumere al Comune l'esplicita contrarietà alla centrale a biomasse Nord ( attraverso un ricorso amministrativo ) significa: cari cittadini, innanzitutto abbiamo dimenticato di aver votato, per ben due volte, contro la centrale a biomasse Nord; e poi non siamo convinti dell'opportunità di questa battaglia, andate avanti voi, metteteci la vostra faccia, se va male sono fatti vostri, se invece vi dovesse andar bene abbiamo predisposto un meccanismo per rimbalzare al momento opportuno al vostro fianco.
Ma il comitato non ha mai cercato la benevolenza di alcuno: nella prospettiva di leale collaborazione cittadini/amministrazioni ha invece formalmente posto questioni e illustrato specifiche richieste. Qualcuno l'ha ben capito, come il consigliere Stefano Abrami che ha domandato di rettificare il parere favorevole dato dal Comune alla localizzazione dell'impianto di trattamento rifiuti metallici. Probabilmente anche il sindaco ha compreso la portata della questione, visto che (lo si è appreso dalla stampa perchè non è ancora possibile accedere dal sito del Comune alla registrazione della seduta) ha espresso, scegliendo una modalità irrituale e aperta alle più diverse interpretazioni, il proprio sostegno personale alle azioni dei cittadini.
Il comitato ascolta, valuta, tira le proprie conclusioni; ma soprattutto continua a lavorare sezionando atti e documenti, perchè il gioco delle scatole cinesi è molto complesso. Se non fosse indegno per quanto appare opaco e agli antipodi di una gestione partecipata e attenta ai diritti fondamentali delle persone, sarebbe persino appassionante. La raccolta fondi a sostegno delle attività prosegue sul conto corrente appositamente aperto. BCC IT 78 F 08622 64570 001001286520
Nessun commento:
Posta un commento