Pittura, teatro e musica per menti solidali
di Lia Gregoretti
Definiti gli artisti che parteciperanno a "Rivoluzione '70", la mostra d'arte organizzata dall'associazione di volontariato Fusam (Familiari e Utenti per la Salute Mentale) la cui inaugurazione si terrà sabato 19 settembre alle 17 in piazza de Amicis 9. Altieri, Cian, de Gironcoli, Jacopo Fo, Gon, Legovini, Ornella, Pope e Rossini, tra gli altri, insieme ai dipinti degli Amici del Parco Basaglia per raccogliere fondi per finanziare progetti educativi e ludico sportivi rivolti a persone con disagio psichico ed emotivo.
Diversi momenti culturali nel corso del pomeriggio: si inizia con l'apertura della mostra al pubblico alle 17 e, a seguire, lo spettacolo di teatro al leggìo "Se no i xe mati no li volemo" proposto dal Gruppo Teatrale per il Dialetto diretto da Gianfranco Saletta con testi tratti dalle Maldobrie di Carpinteri & Faraguna. Spazio poi alla musica a tema: i grandi successi della musica anni '70 proposta dai ragazzi della GoMusic.
E per concludere in bellezza, una bicchierata con sottofondo musicale grazie a Giò durante la quale verranno esposti i lavori realizzati nel laboratorio creativo aperto tutti mercoledì presso il Centro Diurno del Centro di Salute Mentale di Gorizia.
L'evento si inserisce in una corrente in cui la "rivoluzione" viene intesa come la creazione di uno spazio in cui inventare cose nuove, ed è lavorando in sinergia tra utenti, operatori e volontari, italiani e sloveni, che nasce questo incontro il cui scopo è stare insieme tutti, con una proposta allegra e ironica.
La Fusam è nata con l'obiettivo di implementare il livello di integrazione sociale dei disagiati ma anche di ridurre il distacco nonché imbarazzo che si avverte tra “sani” e “malati”, sensibilizzando i cittadini nei confronti del disagio psichico, accettandolo possibilmente come componente della vita in quanto tale e non come fattore di isolamento. Il presupposto è che depressione e attacchi psicotici sono fantasmi che possono entrare in qualsiasi momento nella vita di chiunque.
Per superare il “marchio sociale” e la vergogna che la sofferenza mentale porta ancora con sé, e per perseguire una migliore integrazione sociale degli utenti, i volontari, insieme agli operatori del Csm, hanno stilato un calendario di attività quotidiane che sono indirizzate sia agli utenti – italiani e sloveni, inserendosi in un percosrso di riabilitazione ed inclusione sociale, che ai cittadini italiani e sloveni - che non sono interessati al disagio emotivo ma che comunque desiderano passare del tempo in compagnia condividendo lo stare insieme. Ricordiamo che il 66% degli afferenti al Csm soffrono non di patologie mentali ma di disagio esistenziale, ansia, depressione.
Malesseri diffusi in cui essenziale è, per stare meglio, l'incontro con se stessi e l'incontro con l'altro.
L'ingresso è libero.
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