Nessun progetto di conservazione e valorizzazione per le gallerie e i cunicoli dell'antica grapa goriziana. Tele Capodistria ci ha girato un documentario, qualcuno ce lo fa rivedere?
di Andrea Luciani
Tra le infinite curiosità
che saltano fuori sul gruppo FB " Sei di Gorizia se.." è tornata alla
ribalta la questione delle gallerie sotterranee di Gorizia. Delle quali si sa
ben poco, visto che anche chi dovrebbe
ne ignora gli sviluppi e gli accessi, e si sorprende se scavando se ne
porta alla luce qualche tratto.
C'è un bellissimo libro,
Gorizia Sotterranea ( cui, del resto, il post fa riferimento), uscito per i
tipi di Edizioni della Laguna e frutto delle ricerche del Gruppo Speleo
Bertarelli di Gorizia, che descrive minuziosamente questa "viabilità" nel mondo di
sotto, coincidente con l'antica grapa:
fossato, opera di difesa alla base del colle del Castello, condotto
fognario ( ancora in parte funzionante) e, in caso di bisogno, rete di passaggi
occulti.
La documentazione
realizzata dal Bertarelli è preziosa perché con tutta probabilità le opere
pubbliche degli ultimi anni hanno causato crolli delle volte e interruzione dei
percorsi, ulteriori rispetto a quelli già riscontrati durante le esplorazioni ed
i rilievi; si dice persino che recentemente qualche tratto della grapa
"scoperchiata" durante i lavori sia stata usata quale discarica per i
materiali di risulta.
Nessun progetto di
conservazione e valorizzazione per le gallerie e i cunicoli dell'antica grapa
goriziana. Tele Capodistria ci ha girato un documentario, qualcuno ce lo fa
rivedere?
di Andrea Luciani
Tra le infinite curiosità
che saltano fuori sul gruppo FB " Sei di Gorizia se.." è tornata alla
ribalta la questione delle gallerie sotterranee di Gorizia. Delle quali si sa
ben poco, visto che anche chi dovrebbe
ne ignora gli sviluppi e gli accessi, e si sorprende se scavando se ne
porta alla luce qualche tratto.
C'è un bellissimo libro,
Gorizia Sotterranea ( cui, del resto, il post fa riferimento), uscito per i
tipi di Edizioni della Laguna e frutto delle ricerche del Gruppo Speleo
Bertarelli di Gorizia, che descrive minuziosamente questa "viabilità" nel mondo di
sotto, coincidente con l'antica grapa:
fossato, opera di difesa alla base del colle del Castello, condotto
fognario ( ancora in parte funzionante) e, in caso di bisogno, rete di passaggi
occulti.
La documentazione
realizzata dal Bertarelli è preziosa perché con tutta probabilità le opere
pubbliche degli ultimi anni hanno causato crolli delle volte e interruzione dei
percorsi, ulteriori rispetto a quelli già riscontrati durante le esplorazioni
ed i rilievi; si dice persino che recentemente qualche tratto della grapa
"scoperchiata" durante i lavori sia stata usata quale discarica per i
materiali di risulta.
La stessa vasca in piazza
Vittoria, che è stata concepita per ricordare il tracciato della grapa, in
realtà l'ha sigillata per sempre. Il problema principale relativo alla
conservazione di questi manufatti, storici elementi delle leggende e della
memoria cittadina, è la difficoltà di accesso. Infatti, diversi tombini, dai
quali gli speleo potevano calarsi nel "mondo di sotto", sono
semplicemente scomparsi: primi fra tutti, quello antistante la Prefettura in
piazza Vittoria ( esiste ancora quello accanto alla fontana, piacerebbe
scoprire se sia utilizzabile) e quello all'angolo tra via Oberdan e via
Morelli. Altri si trovavano in proprietà private e nel cortile della Camera di
Commercio, ma nemmeno di questi si sa se siano più praticabili.
In corso Verdi, durante
il rifacimento del percorso stradale, è stata provocata un'apertura su un
tratto della grapa: dopo aver suscitato curiosità e prodotto qualche
suggerimento su un'eventuale valorizzazione della scoperta, poi il buco è stato
richiuso. E non se n'è più parlato, se
non per generico rimando alle decisioni della Sopraintendenza e per una
altrettanto generica preoccupazione per la tenuta delle volte, visto il
traffico soprastante. Ma ad evitare l'incidente e il danno bastava studiarsi i
rilievi eseguiti dal Bertarelli.
Il rammarico del Gruppo
Bertarelli è che le amministazioni interessate e coinvolte non hanno dimostrato
alcun interesse non solo per la valorizzazione, magari a fini turistici, e
almeno dei tratti più interessanti ( come quello sotto via Petrarca, che
presenta volte ad altezza d'uomo), ma nemmeno per la conservazione o, ipotesi
minima, per l'effettuazione di periodici sopralluoghi e controlli. Qualche tempo
fa TV Capodistria chiese di poter girare un documentario, forse potremmo
rivederlo se la Mediateca e il Kinemax
potessero darci una mano ad organizzare.
1 commento:
Sono le prove del Mud Flood che ha lasciato i suoi segni in particolare nel palazzo Atems nessuno si domanda xche' il migliore architetto che abbia mai lavorato a Gorizia ha costruito il suo palazzo quasi 2 metri sotto terra? oppure e' stato interrato dal mud flood come tutti i palazzi circostanti tutti interrati dalla catastrofe che ha colpito Gorizia tra gli anni 1780 e 1830
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