Organizzato oggi anche a Gorizia un flash mob di cittadini, in piazza Vittoria, con le barchette di carta della campagna #changeDublin #EuropeanSolidarity.
Scopo dell'iniziativa, in contemporanea alla seduta del Consiglio europeo a Bruxelles, è di chiedere a tutti i Governi europei di fare la propria parte nella concreta attuazione dei principi di solidarietà su cui si fonda l’Unione Europea, di cambiare il Regolamento di Dublino e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.
Dopo il vertice “ristretto” tra 16 Paesi
L’articolo 21 del Nuovo
Trattato sull’Unione Europea in materia di “azioni esterne”, così come l’art.
205 del Trattato sul Funzionamento
dell’UE, sanciscono espressamente che
l’azione dell’UE sulla scena internazionale si fonda sui principi che ne hanno informato la creazione, lo sviluppo e
l’allargamento, tra questi il rispetto
della dignità umana, uguaglianza, solidarietà, e quelli della Carta delle
Nazioni Unite e del diritto internazionale.
È solo il caso di ricordare
che l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità costituisce il
quadro generale per le relazioni dell’UE con i paesi terzi: Non si parla solo
di “gestione dell’accoglienza” ma della cooperazione con i paesi terzi di
origine e di transito, della gestione delle frontiere esterne dell’UE, della
gestione dei flussi migratori e del contrasto alle attività legate al traffico
dei migranti, della riforma del sistema europeo comune di asilo,
dell’individuazione di percorsi di migrazione legali e della promozione
dell’integrazione dei cittadini di paesi terzi.
Il Consiglio Europeo, riunione trimestrale in cui i
leader dell’UE ( cioè i capi di Stato o di governo dei Paesi
membri, il presidente della Commissione europea, l’Alto rappresentante per gli
affari esteri e la politica di sicurezza) si incontrano per delineare
in senso ampio le direttrici politiche dell’Unione, svolge dunque, anche in
questo settore, un ruolo
importante, in quanto fissa le priorità strategiche. Sulla base di tali
priorità il Consiglio dell’UE ( voce dei governi dei paesi dell’UE costituito dai ministri dei governi di
ciascun paese dell’UE competenti per la materia in discussione) stabilisce determinate linee di
azione, predispone i mandati di negoziato con i paesi terzi, adotta gli atti legislativi e definisce
programmi specifici.
Il fenomeno migratorio ha evidenziato la
necessità di riformare le regole di asilo dell'UE. È necessario riformare le
regole di asilo dell’UE. Secondo le norme vigenti, i richiedenti asilo non sono
trattati in modo uniforme in tutta l'UE e anche la percentuale di decisioni
positive in materia di asilo varia notevolmente. Di conseguenza, i richiedenti
asilo viaggiano in Europa e fanno richiesta di asilo nei paesi in cui credono
di avere una maggiore possibilità di ricevere protezione internazionale.
Sono al vaglio del Consiglio sette
proposte legislative presentate dalla Commissione europea per migliorare le
norme dell'UE in materia di asilo.
La Commissione (il “motore” legislativo dell’UE) ha presentato
al Consiglio europeo sette proposte legislative miranti a:
1) riformare il sistema
di Dublino per assegnare meglio le domande di asilo tra gli Stati membri e
garantire il trattamento tempestivo delle domande;
2) rafforzare il regolamento Eurodac per
migliorare la banca dati delle impronte digitali dell'UE per i richiedenti
asilo;
3) istituire un'agenzia europea per l'asilo a
pieno titolo;
4) sostituire la direttiva sulla procedura di
asilo con un regolamento per armonizzare le procedure dell'UE e ridurre le
differenze nei tassi di riconoscimento tra gli Stati membri;
5) sostituire la direttiva sulle qualifiche
con un regolamento per armonizzare le norme e i diritti di protezione per i
richiedenti asilo;
6) riformare la direttiva sulle condizioni di
accoglienza per garantire che i richiedenti asilo beneficino di norme di
accoglienza armonizzate e dignitose;
7) creare un quadro permanente di
reinsediamento dell'UE.
PS: ci è sembrato coerente realizzare le barchette di carta utilizzando i poster della campagna per il No alla riforma costituzionale del 2016. Perchè nella nostra Costituzione ci sono tutti gli elementi necessari a definire la posizione italiana sulla riforma del regolamento Dublino.
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