Quanto un tema difficile come il cambiamento climatico e la crisi ambientale può colpire dei ragazzi
di seconda superiore?
Parecchio, in realtà.
Quante informazioni hanno a disposizione sul problema? Non a sufficienza per comprenderne la gravità.
di Virginia Quarantotto Vittori
Fra chi vuole capirne di più, chi è scettico e chi rimane sconcertato dai dati che presentiamo – ad esempio, lo sapevate che l’allevamento degli animali destinati all’alimentazione produce il 20% delle emissioni totali di gas serra? – i sedicenni, coinvolti dal 2 al 4 maggio 2018 nelle diverse articolazioni del progetto divulgativo organizzato dalla sezione giovanile dell’Accademia europeista del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con i Licei Slataper di Gorizia, non si sono sottratti al percorso di approfondimento che ho proposto insieme a Ilaria Dal Pio Luogo.
Durante il secondo incontro
con il gruppo di liceali, abbiamo individuato quattro aspetti del maxi-problema
che è il cambiamento climatico: l’effetto serra, ovviamente, ma anche
l’acidificazione degli oceani, le isole di spazzatura e la scomparsa delle api.
Uno scenario globale che va ben oltre i confini dell’Unione Europea, rispetto il
quale l’Unione ha
responsabilità determinanti, a livello internazionale e rispetto i singoli
Stati membri, cui corrispondono impegni decisivi nell’attuazione di sempre più
efficaci politiche europee in campo ambientale, sul fronte della prevenzione e
a livello di contrasto ai danni conseguenti al cambiamento climatico in atto.
Abbiamo condiviso con gli studenti una serie di immagini che potevano restare più impresse a definire le questioni e le criticità, come ad esempio i tempi stimati di decomposizione dei principali rifiuti che si trovano in mare.
Abbiamo condiviso con gli studenti una serie di immagini che potevano restare più impresse a definire le questioni e le criticità, come ad esempio i tempi stimati di decomposizione dei principali rifiuti che si trovano in mare.
Non tutti sapevano di che cosa stavamo parlando e non si erano
ancora posti il problema di come tutti questi fenomeni, in apparenza “lontani”,
non siano un'ipotetico rischio da discutere a livello scientifico, ma riguardano direttamente loro stessi e le loro famiglie.
Riuscire a coinvolgere anche chi ha qualche anno meno di noi è molto importante: contro un problema così complesso e di così difficile soluzione, rispetto il quale il comportamento del singolo è importante tanto quanto l’accordo internazionale per la riduzione degli impatti ambientali, l’educazione e la discussione sono i fondamentali punti di partenza.
Riuscire a coinvolgere anche chi ha qualche anno meno di noi è molto importante: contro un problema così complesso e di così difficile soluzione, rispetto il quale il comportamento del singolo è importante tanto quanto l’accordo internazionale per la riduzione degli impatti ambientali, l’educazione e la discussione sono i fondamentali punti di partenza.
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