Uno slogan inappropriato può essere la causa della decadenza di una città? Non serve essere superstiziosi per rendersi conto che l’utilizzo di una frase a doppio senso può essere letta, cosmologicamente, in senso negativo.
di Marilisa Bombi
“Let’s Go! è un programma
di costruzione di un’identità cittadina nuova, condivisa e fortemente connotata
dalla consapevolezza di un inedito approccio turistico e di commercializzazione
del territorio che il Comune di Gorizia con Confcommercio Gorizia ha avviato nel
biennio 2010 – 2011. Let’sGo! è il marchio cittadino realizzato grazie ad un
contributo regionale da Comune e Confcommercio Gorizia.” Questa l'informativa generale. Chi nel concreto
l’abbia realizzato e quanto sia costata l’idea non è stato possibile
accertarlo. Ma, a mio avviso, è stata un’idea nefasta.
Probabilmente, nel Palazzo
qualcuno se n’è accorto! E non è un caso, quindi, se al noto “Let’sGo”,
ultimamente, viene aggiunto il nome della città, ovvero Let’s go Gorizia.
Stand up e Let’s go sono le
prime frasi che, una vita fa, il professore di inglese ci aveva insegnato.
E quando ce la diceva venivano accolte da un sospiro di sollievo! Era la liberazione: perché significava che la lezione di quella lingua ostica era terminata.
Solo molto ma molto più tardi mi sono resa conto di quanto sia indispensabile
conoscere questa lingua e rimedio, oggi, guardando – quando posso – film e
telefilm in lingua originale. Va molto bene, quindi, optare per uno slogan
internazionale, soprattutto per una città che vorrebbe giocare la carta del
turismo, avendone peraltro tutti i presupposti. Ma qualche puntualizzazione, a mio avviso, va fatta.
Sorvolando su stand up, modo
di dire irrilevante in questa riflessione, ogni attenzione va riposta su Let’s
go! Ovvero andiamo. Ma andiamo dove? Andiamo via …. Dicono i numeri della
popolazione residente, progressivamente, inesorabilmente, in calo. Insomma, se
pare ovvio che l’ideatore si era soffermato sull’imperativo GO! Perchè, guarda
caso, era la sigla automobilistica di una provincia, la nostra. Ma oggi ahimè che
le targhe, pur essendo ancora alfa-numeriche, non fanno più alcun riferimento
alla provincia di immatricolazione della vettura, GO ritorna ad essere l’imperativo,
pungente, che è sempre stato; e che certamente più d’uno ricorderà abbinato al
sostantivo home.
Ed allora sorge il
dubbio, se proprio uno slogan internazionale si voleva scegliere utilizzando la
sigla GO, non era forse meglio optare per il suadente “GO enjoy”? Ai posteri l’ardua
sentenza.
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