Ancora qualche settimana per visitare, a Borgo Colmello, la mostra "Ritratti e bestialità di corte"
di Marilisa Bombi
Spero che Giorgio non me ne vorrà se, oggi, nel presentare
la sua opera – penultima di questa collettiva realizzata a fini benefici –
celebro l’amico anziché soltanto l’artista. E lo stesso farò per l’ultimo degli
autori nei prossimi giorni, il goriziano ma trapiantato in Friuli, Mariano
Zian.
Ciò in quanto mi diventa difficile, oltre che spinoso, anche
soltanto pensare di cimentarmi in un giudizio critico, nella più ampia
accezione del termine, di artisti che possono vantare recensioni qualificate da
parte di chi “valuta” per mestiere.
Peraltro, nel sito personale di ciascuno dei poeti-pittori
che hanno ridato vita alla corte virtuale- (per certi versi ancestrale) sono
disponibili qualificate analisi da parte degli addetti al mestiere. Quelle di Giorgio Valvassori a questo indirizzo.
Ho tuttavia estrapolato, dalle note critiche, perché
assolutamente attinente alla esperienza di “Ritratti e bestialità di corte” un
passaggio che mi sembra significativo per rappresentare il presupposto
dell’opera di Valvassori: “Fare un'opera è mettere in opera e non semplicemente
elaborare una forma, in un costante e non casuale riferimento ai modi e ai
tempi dello scorrere del tempo, sia quello della natura che quello della mente”.
Valvassori, quindi, scultore: in questi mesi è possibile
ammirare a Nova Gorica l'omino "Funambolo" sul tetto di un edificio prospiciente
la piazza pedonale di Nova Gorica dove ha sede lo studio di Architettura
Kreadom; l’iniziativa fa parte di una idea dell'associazione trasfrontaliera GONG che ha come intenti la
produzione di mostre, eventi in Italia e Slovenia. Anche se, a quanto pare,
Gorizia è ancora scarsamente interessata ad iniziative artistiche di questo
tipo. Tant’è.
Ma Valvassori anche pittore e, vorrei sottolineare pittore
coerente. Ciò in quanto per questa collettiva tematica che discosta
profondamente dal genere a lui congeniale ha dipinto un gallo, pur non tradendo
lo stile al quale ci ha da tempo abituati.
Un gallo quindi, è stata la scelta anche di Valvassori, così
come han fatto Legovini, Boletic e pure Michele Nardon. Ci siamo chiesti
subito, vista l’inaspettata predilizione per il re del pollaio quale potesse
essere stato il motivo sotteso alla decisione ed abbiamo piacevolmente scoperto
che il gallo è comunemente definito un animale solare e attributo di alcune
divinità ( Apollo, Atena, Demetra) sta accanto a Marte e ad Asclepio, vincitore
della malattia. Insomma, un animale positivo scelto da persone positive.
In Giappone, il canto del gallo fa uscire la dea del Sole (
che là è femmina) dall'oscurità. In Cina un mito vede nel Sole un gallo
ardente. Negli ideogrammi cinesi la parola cung ming, che significa meriti e
gloria, è formata da cung - ci, il gallo, e ming ( che canta). Una scelta non
casuale ma istintiva che denota quindi l’animo di chi l’ha scelto.
Giorgio Valvassori è nato a Gorizia nel 1947 e qui ha
compiuto i suoi studi artistici per frequentare, poi, l’Accademia di Belle Arti
di Venezia. Dal 1980 al 2010 è stato insegnante di discipline pittoriche presso
l’Istituto Statale d’Arte di Gorizia. Ha partecipato ad una infinità di mostre
fin dagli anni ’70. Per restare in questo secolo, nel 2000 nell’ambito della
rassegna “Hic et Nunc” a cura di Angelo Bertani espone a Villa Manin di
Passariano nella mostra dal titolo “Welcome to”. Nel 2002 realizza il
progetto”Riposare lo sguardo” con la
serie di mostre in successione cronologica
alla galleria Sagittaria di Pordenone, alla galleria Tommaseo di Trieste, alla
Mestna Galerija di Lubiana, alle Pilonova galerija di Aidussina e alla Galleria
d’Arte Contemporanea “L.Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo. Nel 2006 al Museo Revoltella di Trieste,
nell’ambito della rassegna “Revoltella Contemporaneo”, realizza una mostra
personale a cura di Walter Guadagnini dal titolo “Mosca Bianca” e nel 2007, è
presente con una sala antologica all’interno della II edizione di “Palinsesti”,
curata da Alessandro Del Puppo e Gianni Sirch, nel nuovo Museo di San Vito al
Tagliamento. Nel 2008 espone in coppia
con Alessandra Lazzaris al Poslovni Center Hit di Nova Gorica. Partecipa alla mostra itinerante
"ZOTTI&ALLIEVI" Nell'arte e nella vita presso il Muzej moderne i
suvremene umjetnosti a Rieka, alla Obalne
Galerije di Piran e ai Magazzini del Sale di Venezia. Nel 2009 alla Galleria Maria Cilena di Milano presenta “Begreifen” mostra personale
a cura di Valeria Vaccari. Nel 2010 è invitato da Franca Marri a partecipare al
Premio in Sesto all’interno della rassegna “Palinsesti” a San Vito al
Tagliamento. Nello stesso anno, insieme a Paolo Patelli,viene invitato a
esporre presso la Galleria Plurima di Udine. Nel 2011, presentato da Giorgio
Bonomi e Alice Ginaldi, realizza “Inquiete stanze”, una mostra in due tempi per
il Museo Civico del Territorio di Palazzo Locatelli a Cormons. Nel 2012 , su
invito di Annalia Del Neri ,curatrice della Galleria d’Arte Contemporanea
“L.Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo, all’interno del ciclo denominato “Il
progetto e l’opera”. presenta una mostra dal titolo “Annunciazione”. Sempre in
questo anno, insieme a Mario Palli, viene presentato da Isabella Reale in una
mostra presso PArCo, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea "A.Pizzinato"
di Pordenone nell’ambito del progetto regionale intermuseale
“Contemporanea/mente”. Nel 2013 partecipa a "Corrispondenze
d'Arte-2", presso il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Lorenzo
Michelli. Il 2014 lo vede impegnato nella realizzazione di due mostre personali
svolte in contemporanea: "Raumgestaltung",
presso lo studiofaganel di Gorizia, presentato da Franca
Marri e "Antinomika", alla Mestna Galerija di Nova Gorica, a cura di
Alessandro Quinzi.
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