I direttivi dei Comitati per il No nel referendum costituzionale e contro l'Italicum si sono riuniti e hanno confermato che il movimento intende proseguire l'attività. E' stato creato un gruppo di lavoro per una proposta "costituzionale" di legge elettorale. E ancora: vigilanza sul rispetto del voto referendario, impegno sui referendum "lavoro", mantenimento e sviluppo dello spazio di elaborazione democratica costruito dai 750 comitati territoriali con lo scopo di ampliare la partecipazione dei cittadini.
Pubblichiamo alcuni stralci del documento del 15 dicembre scorso, inviato ai Comitati da Alfiero Grandi e Domenico Gallo. Il testo integrale è qui
Un commento sul voto: "L'affluenza al voto del 4
dicembre è un fatto politico di grande forza che inverte la tendenza
all'astensione e che conferma che elettrici ed elettori hanno ben compreso la
posta in gioco e hanno deciso di partecipare al voto bocciando le modifiche
costituzionali del governo. Ha votato il 70% degli aventi diritto, in
controtendenza con le recenti consultazioni, confermando che gli elettori
quando sanno di poter contribuire a decidere partecipano e votano.
Per di più questo conferma che la
Costituzione non è affatto lontana dall'attenzione dei cittadini, che invece si
sono dimostrati ben consapevoli della sua importanza a garanzia della
convivenza civile nel nostro paese, della qualità della nostra democrazia,
dell'attuazione effettiva di diritti fondamentali (lavoro, salute, istruzione,
ecc.) in essa ben descritti e per la cui attuazione occorrono assetti
istituzionali e modalità decisionali coerenti con gli obiettivi."
Non si può far credere che la vittoria del No al referendum sia esclusività dei partiti: "E' tuttora in atto un tentativo mediatico strumentale, presente durante tutta la campagna elettorale, di ignorare i Comitati di cittadini, di schiacciare il No sui partiti, perfino quando la loro presenza è stata irrilevante o tardiva nella campagna referendaria.
E' una lettura del referendum e della vittoria del No sbagliata e spesso strumentale che vuole nascondere il ruolo dei cittadini protagonisti del risultato, che ignora il grande ruolo non solo dei Comitati ma anche dell'Anpi, dei sindacati confederali e di base e di altre importanti associazioni e dei giovani delle donne e dei cittadini del Mezzogiorno. Questa lettura ha l’obiettivo di oscurare le rappresentanze dei cittadini come del resto è già stato fatto per mesi, con una vera e propria discriminazione , in assenza di una reazione vera dell'Agcom."
Obiettivi a breve e lungo termine: "Ora occorre continuare non solo con la vigilanza sul rispetto dell'esito del voto, ma anche un impegno a sostegno delle iniziative referendarie promosse sul lavoro. Rivendichiamo il diritto di Comitati come il nostro, che sono rappresentanti dei cittadini e da essi partecipati (oggi sono circa 750 i nostri comitati territoriali) di essere ascoltati e messi in condizione di fare circolare le loro opinioni.
I direttivi proporranno alla
prossima assemblea nazionale dei comitati locali di mantenere attivo e vitale il movimento che si è creato durante la
campagna referendaria come insieme di cittadini che vogliono fare sentire la
loro voce e pesare nelle scelte. Cittadini protagonisti, senza alcuna
tentazione di trasformarsi in partito, che hanno l’obiettivo di fare crescere
la partecipazione, di contrastare il tentativo di ridurre gli spazi di
democrazia di cui lo stravolgimento della Costituzione era un tentativo per
fortuna respinto dalla vittoria del No.
La futura legge elettorale: "Per questo faremo sentire in tutti i modi possibili la nostra opinione sul futuro della legge elettorale, che deve essere una svolta di sostanza rispetto non solo al Porcellum ma anche all'Italicum che ne è l'erede. L’Italicum è una legge elettorale di cui i Comitati referendari hanno promosso l'abolizione e l'incostituzionalità. La nuova legge elettorale deve avere questi capisaldi: rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, rappresentanza proporzionale perchè il voto dei cittadini deve avere lo stesso peso. Al fine di elaborare una proposta dei Comitati referendari per la legge elettorale, comprendente modifiche al voto degli italiani all'estero e garanzie per una vera parità di accesso all'informazione, i direttivi hanno costituito un gruppo di lavoro"
Una riflessione sull'art. 81 della Costituzione: "I direttivi ritengono necessario
inoltre che avvalendosi delle competenze di tanti autorevoli costituzionalisti,
magistrati, giuristi, cittadini si svolga con i tempi necessari una iniziativa
di merito per l'attuazione della Costituzione e per identificare le singole
modifiche necessarie a partire dall'articolo 81, la cui versione attuale è
inaccettabile."
Nessun rompete le righe: L'attività dei Comitati che si
sono mobilitati per il referendum nei territori e nazionalmente proseguirà,
accogliendo la richiesta corale che viene dai territori. Quindi non ci sarà
nessun rompete le righe dei nostri Comitati nazionali e territoriali ma il
proseguimento vigile, attento e combattivo dell'iniziativa nei prossimi mesi,
per questo è convocata il 21 gennaio 2017 a Roma dalle 10 alle 17 l'assemblea
nazionale.
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