martedì 31 maggio 2016

Traduzione giurata per le spese mediche in sloveno al fine della deduzioni fiscale: una discriminazione inaccettabile tra italiani e sloveni

Le indicazioni dell'Agenzia delle entrate per il mod. 730 penalizzano fortemente gli italiani residenti in FVG


di Marilisa Bombi



“Le spese mediche sostenute all’estero sono soggette allo stesso regime di quelle analoghe sostenute in Italia; anche per queste deve essere conservata a cura del dichiarante la documentazione debitamente quietanzata.
Se la documentazione sanitaria è in lingua originale, va corredata da una traduzione in italiano; in particolare, se la documentazione è redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita a cura del contribuente e da lui sottoscritta; se è redatta in una lingua diversa da quelle indicate va corredata da una traduzione giurata. Per i contribuenti aventi domicilio fiscale in Valle d’Aosta e nella provincia di Bolzano non è necessaria la traduzione se la documentazione è scritta, rispettivamente, in francese o in tedesco. La documentazione sanitaria straniera eventualmente redatta in sloveno può essere corredata da una traduzione italiana non giurata, se il contribuente, residente nella Regione Friuli Venezia Giulia, appartiene alla minoranza slovena.”
Sogno o son desta? Perché un trattamento diverso tra i residenti in Valle d’Aosta e nella provincia di Bolzano e, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia tra cittadini sloveni ed italiani?
Insomma, le istruzioni alla compilazione del mod. 730 approvate dall’Agenzia delle entrate e vangelo per i CAF impegnati in queste settimane a ricevere i CUD e la documentazione delle spese deducibili dei contribuenti, non lasciano spazi interpretativi: la ricevuta della clinica universitaria veterinaria dove Fido è stato portato d’urgenza, o quella dell’ospedale di San Pietro dove le future mamme sono state invitate ad andare a partorire e dove operano fior di professionisti, non può essere utilizzata se non è accompagnata dalla traduzione giurata; il cui costo, palesemente, supera l’ammontare della spesa sanitaria sostenuta.
E’ questo che ha stabilito l’Agenzia delle entrate con le istruzioni alla compilazione del mod. 730 (vedi pag. 79) e che si rivela come una vera e propria beffa nei confronti della comunità goriziana di nazionalità mitteleuropea che “il confine” l’ha da tempo demolito, ovvero prima ancora che con la Slovenia, con l’entrata nello spazio di Schengen, venissero definitivamente rimosse le barriere fisiche di transito.
C’è da sperare, a questo punto, che qualche parlamentare isontino, o la stessa presidente Serracchiani, lancia in resta, intervenga prontamente presso il competente Ministro, per rimuovere la discriminazione rispetto le condizioni di favore stabilite per i residenti della Val d’Aosta o della provincia di Bolzano, o perlomeno per rimuovere la palese ingiustificata discriminazione posta nei confronti di chi, residente in Friuli Venezia Giulia, non appartiene alla minoranza slovena, ma utilizza comunque le strutture sanitarie d'oltreconfine.

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