Claudia Bombi con Loredana Grusovin |
A Carnevale ogni scherzo vale. Anche lasciarsi prendere dai ricordi
di Marilisa Bombi
Leggendo il “Punto di vista” di Diego Kuzmin, pubblicato
oggi, che ci racconta del Carnevale di tanti anni fa, mi sono ricordata che ben
prima degli anni citati nell’articolo, nelle sale dell’UGG si svolgeva un
duplice ballo: quello dei bambini nella sala grande, rigorosamente in maschera
e con la premiazione dei costumi individuali e di coppia più belle e, nella sala
piccola, il ballo dei ragazzini che – molto spesso sotto l’occhio vigile dei
genitori seduti nella sala del caminetto – si scatenavano nei primi twist e hully
gully. In particolare, il Twist è stato un genere musicale degli anni '60,
originato dal Jazz che, nato negli Stati Uniti, si diffuse in tutto il mondo,
riscuotendo un'incredibile popolarità. Il ballo prese il nome dalla canzone del
1958 "The Twist" di Hank Ballard (del gruppo musicale Hank Ballard
& the Midnighters), incisa in cover nel 1960 da Chubby Checker.
Quest'ultimo viene considerato l'inventore del Twist, specie dopo il brano del
1961 "Let's Twist Again". L’hully gully, che ancora oggi riscuote non
poco successo come ballo di gruppo, derivato dal samba, e originario quindi dell’America meridionale è diventato
popolare con alcuni celebri brani di Edoardo Vianello: "Hully gully in
dieci", "Abbronzatissima" (1963) e soprattutto "I
watussi", boom dell'estate 1964. E’ questo il ballo che, con nostalgia, mi
riporta più di ogni altro ai tempi passati, forse perché - cosa più unica che
rara – vinsi una gara proprio all’UGG, in coppia con l’amico Gianni Visentini.
Poiché queste giornate uggiose si prestano particolarmente a
coltivare la nostalgia, da una ricerca in rete ho scoperto un fatto alquanto bizzarro:
c’è un film, che non ricordo di aver visto e che pertanto guarderò con piacere
che, da un lato ha ricevuto dalla critica soltanto una stella, mentre per l’unico
spettatore che ha espresso la sua opinione si tratta di un ottimo film. E’ evidente
che in questi casi vale il detto: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò
che piace, con la conseguenza che questa difformità di giudizio mi stimola
ancor di più alla visione, anche perché, tra gli altri mostri sacri delle
commedie di allora (Ave Ninchi, Carlo Dapporto tanto per citarne due), recita anche
Carlo Delle Piane, divenuto in seguito l’attore prediletto di Pupi Avati. Si
tratta di “I ragazzi dell’ hully gully”, film che racconta la storia di un
nobile (decaduto) che si è arricchito diventando compositore musicale. Dichiara
che assegnerà la sua ambita eredità a chi tra i numerosi parenti saprà
designare in anticipo il vincitore di un concorso di canzoni. Una carrellata di
musica, pertanto, per chi - come me – subisce sempre l’emozione dei
ricordi.
2 commenti:
qui c'è uno spezzone del film:
https://www.youtube.com/watch?v=uK4CWC7y2qs
Io sto scaricando il torrent :) Non appena è completo lo posso inviare a chi interessa. Marilisa
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