Cosa succede quando un Prefetto dice cose incompatibili con la sua carica istituzionale.
di Martina Luciani
Forse esiste un nuovo tipo di bomba carta, particolarmente pericolosa: è quella che si costruisce con i fogli di carta di giornale, non serve nemmeno la polvere esplosiva, basta scriverci su le cose appropriate, l'effetto dirompente è assicurato. E' una innovazione allo studio del prefetto di Gorizia che, mentre l'apparato locale dell'istituzione al cui vertice è stato collocato fa tutto il possibile per affrontare la situazione dell'afflusso di richiedenti asilo, se ne esce con affermazioni che ci fanno tornare all'età della pietra, al primordiale homo homini lupus. Il prefetto di Gorizia Vittorio Zappalorto infatti ritiene opportuno esprimere suoi personali giudizi sugli immigrati, esasperando la tensione sociale che si sta manifestando attorno alla difficilissima situazione in Provincia di Gorizia, alimentando con le sue dichiarazioni un tutt’altro che pacato e costruttivo dialogo tra i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dell’accoglienza. Un anticipo di quale sia l'atteggiamento di colui che tiene il timone della prefettura l'avevamo avuto questa estate, quando la stampa locale aveva riportato le dichiarazioni prefettizie, descrivendo i trattenuti al Cie di Gradisca d’Isonzo quali
persone aitanti e allenate, con fisici straripanti. Ora, lamenta la disattenzione del Governo e rivendica la primogenitura in ordine alla gestione della situazione locale ( come se non lo sapessimo!)
Il prefetto definisce i profughi quali furbi che non hanno nessun diritto, dotati di carte di credito che la maggior parte della gente si sogna, che si spostano in aereo, atterrano a Venezia e poi vengono a Gorizia a mettersi in fila per il rilascio dell’asilo politico: è evidente che il ruolo istituzionale della Prefettura a livello locale è ampiamente frainteso e segue un percorso personale culminante in quel giudizio sulla sussistenza di diritti delle persone che spetta alla Commissione territoriale in primis e successivamente al Tribunale ( quello di Gorizia, sottolineatura di una qualche rilevanza rispetto altro dibattito in corso), non sovrapponibile a quanto previsto dalle norme in materia di immigrazione e, relativamente ai giudizi di valore introdotti nel dibattito pubblico, inequivocabilmente politico e come tale del tutto inopportuno. Il Prefetto ritiene necessario un coordinamento regionale e l'intervento del Governo: lo dice a noi, ma lo dice anche ai suoi referenti istituzionali? Lui è il rappresentante locale del Governo o è qualcos'altro? Lui si attiva per organizzare l'accoglienza sul territorio e poi allo stesso territorio lancia messaggi che chiuderanno tutte le porte a doppia mandata?
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