Il Friuli Venezia Giulia abbandona la strada della coesistenza.
Giorgio Fidenato, paladino degli OGM, annuncia battaglia e seminerà comunque. A Vivaro il 6 aprile si svolgerà un presidio contro gli OGM.
di Martina LucianiOggi il Consiglio regionale ha concluso il procedimento che ha reso vigente sul territorio la moratoria di 12 mesi relativa al divieto di coltivazione degli OGM.
I voti favorevoli sono stati 31, frutto della convergenza tra centrosinistra, Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, a cui si e' unito il consigliere forzista Roberto Novelli. Sette i contrari, espressi dai consiglieri del centrodestra presenti in Aula.
La norma ha solo quattro articoli: il primo contenente la moratoria sugli Ogm, il secondo sul reimpiego nel ciclo colturale dei residui da interventi agricoli e forestali, mentre i restanti applicano le norme finanziarie e l'entrata in vigore.
Le sanzioni previste vanno da 5 mila a 50 mila euro.
L'Aula ha accolto una modifica proposta dal M5S che consente al servizio competente, verificata l'inosservanza del divieto di coltura Ogm e applicata la sanzione, di ordinare di rimuovere le condizioni che determinano l'inosservanza.
Durante i 12 mesi della moratoria attenderemo gli esiti della notifica del disegno di legge regionale che a metà marzo è stato inoltrato al ministero competente e alla Commissione europea. Oggetto di questa modifica è l'inserimento nella norma regionale del 2011 sull'utilizzo di OGM in agricoltura, di una disposizione tecnica che escluderebbe la coltivazione di mais OGM sul territorio regionale. Ciò a fronte della facoltà, prevista da un'apposita norma europea, di non consentire la coltivazione di OGM in vaste aree a fronte di diversi fattori che possono influenzare il grado di commistione tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche.
Nelle sedi europee l’argomento OGM è incandescente. Il Parlamento si è opposto all’autorizzazione di un altro mais transgenico, chiedendo alla Commissione di vietare il “Pioneer 1507″ nel mercato europeo.
Giorgio Fidenato, il paladino
degli OGM in Friuli , proprio ieri ha nuovamente dichiarato battaglia. Con dovizia di motivazioni, ha avvisato la
Regione che è meglio non approvare la moratoria. E che se ciò avvenisse, ed è avvenuto, avvierà comunque le semine di mais Mon810, agirà legalmente contro
la Regione e si rivolgerà alla
“Corte dei Conti regionale affinché l’eventuale risarcimento del danno a cui la Regione FVG venisse condannata o le spese che la Regione sarà costretta a sostenere inutilmente (come già accaduto nella vicenda della semina del mais OGM del 2010), non siano poste a carico del bilancio regionale, ma a carico di quei Consiglieri che, con il loro voto, hanno approvato, pur essendone perfettamente a conoscenza, una legge in palese contrasto con le norme europee.”
Contro le semine annunciate è già stato annunciato, per il 6 aprile prossimo, a Vivaro, un presidio organizzato dal Coordinamento tutela biodiversità FVG.
Nella prospettiva che il Tar del Lazio, il 9 aprile, faccia decadere il decreto interministeriale del luglio scorso – che è un po’ il piedistallo di tutte le recenti azioni dirette ad impedire la diffusione degli OGM sul territorio nazionale – il Coordinamento scrive: “La battaglia contro gli OGM è anche una occasione importante per mettere in discussione un modello agricolo-industriale fallimentare che è all’origine di grossi problemi ambientali. Il paradosso è che i fautori della cosiddetta “rivoluzione verde” oggi ci vogliono imporre le loro ricette per la soluzione di problemi che loro stessi hanno creato.”
“Corte dei Conti regionale affinché l’eventuale risarcimento del danno a cui la Regione FVG venisse condannata o le spese che la Regione sarà costretta a sostenere inutilmente (come già accaduto nella vicenda della semina del mais OGM del 2010), non siano poste a carico del bilancio regionale, ma a carico di quei Consiglieri che, con il loro voto, hanno approvato, pur essendone perfettamente a conoscenza, una legge in palese contrasto con le norme europee.”
Contro le semine annunciate è già stato annunciato, per il 6 aprile prossimo, a Vivaro, un presidio organizzato dal Coordinamento tutela biodiversità FVG.
Nella prospettiva che il Tar del Lazio, il 9 aprile, faccia decadere il decreto interministeriale del luglio scorso – che è un po’ il piedistallo di tutte le recenti azioni dirette ad impedire la diffusione degli OGM sul territorio nazionale – il Coordinamento scrive: “La battaglia contro gli OGM è anche una occasione importante per mettere in discussione un modello agricolo-industriale fallimentare che è all’origine di grossi problemi ambientali. Il paradosso è che i fautori della cosiddetta “rivoluzione verde” oggi ci vogliono imporre le loro ricette per la soluzione di problemi che loro stessi hanno creato.”
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