lunedì 29 agosto 2022

Quando l'infestazione di zanzara tigre fa rima con incapacità amministrativa dell'istituzione competente.





di Martina Luciani

Il Comune di Gorizia da anni dimostra l'assoluta incapacità a contenere le infestazioni di Aedes albopictus, insetto che assieme alle sue parenti strette Aedes koreicus e Aedes japonicus  è responsabile delle infezioni da virus Chikungunya, Dengue e Zika. Ovviamente i cittadini sforacchiati, pruriginosi e dolenti, protestano (qui un mio post del 2018)e lo fanno tanto più vigorosamente quanto più abbiano cura nella propria sfera privata di evitare le condizioni che causano la proliferazione degli insetti (cura del tutto inutile se attorno a casa propria nessuno agisce e niente accade). Alle proteste - ed ora anche al probabile caso di West Nile Fever, che con la zanzara tigre però nulla ha a che fare, come conferma l'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie - segue di prassi una bella dose di insetticida, che serve a quasi niente e danneggia l'ambiente, visto che colpisce tutti gli insetti adulti senza distinzione tra cattivi e buoni, brutti e belli, e difficilmente interferisce con le larve, in breve pronte a sostituire le popolazioni soppresse. 


di Martina Luciani

Pensavo che l'ordinanza del sindaco di Bolzano, che impone, fino a tutto ottobre, ai soggetti pubblici e privati determinate azioni in materia di lotta alla zanzara tigre, fosse la più aderente alle effettive problematiche che consentono le infestazioni delle zanzare, anche perchè si inserisce nel programma comunale specifico ( Zanzara tigre, fondamentale la prevenzione - YouTube, dal minuto 3.09) e nel contesto delle attività svolte dalla Provincia autonoma, che ha un gruppo di lavoro espressamente dedicato ed effettua anche i monitoraggi sul territorio per seguire l'andamento delle infestazioni. 

Ma ho scovato un Comune che prevede qualcosa in più rispetto al divieto di mantenere acque stagnanti e all'ordine di effettuare i trattamenti larvicidi anche nelle proprietà private.

Il Comune di Marmirolo, in provincia di Mantova, con l'ordinanza 17 del 27 aprile 2022, ha preso atto, in linea con  tutti i Comuni dotati di capacità di gestione del territorio e di prevenzione dei rischi sanitari, che 
la principale azione per limitare le infestazioni è la rimozione dei focolai larvali con i trattamenti larvicidi; e che le misure straordinarie vanno rivolte non solo alla generalità della popolazione presente sul territorio comunale e agli enti pubblici ma anche “in particolare alle imprese ed ai responsabili di aree particolarmente critiche ai fini della proliferazione del fenomeno, quali cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, altre attività produttive che possono dar luogo anche a piccole raccolte di acqua e conseguenti focolai di sviluppo larvale”.

Quindi, il sindaco di Marmirolo, così come il sindaco di Bolzano, oltre a ordinare i soliti comportamenti diretti a evitare i ristagni d’acqua e i soliti trattamenti negli spazi di proprietà privata e i trattamenti antilarvali, ordina in alternativa di procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera, ovviamente integra.
Zanzariere sui tombini e sui pozzetti: una cosa che all’Ufficio ambiente del Comune di Gorizia non si può nemmeno immaginare. Invito pertanto i tecnici comunali a venire a casa mia e vedere come si fa, non è difficile e funziona.  
L’ordinanza sindacale di Bolzano si occupa anche dei cimiteri: all’interno dei cimiteri, qualora non sia disponibile acqua trattata con prodotti larvicidi, i vasi portafiori devono essere riempiti con sabbia umida; in alternativa l’acqua del vaso deve essere trattata con prodotti larvicidi ad ogni ricambio. In caso di utilizzo di fiori finti il vaso deve essere comunque riempito di sabbia, se collocato all’aperto. Inoltre tutti i contenitori utilizzati saltuariamente (es. piccoli annaffiatoi o simili) devono essere sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia. Deve essere inoltre previsto lo svuotamente periodico delle acquasantiere (almeno ogni 5 giorni).
Le disposizioni relative alla conduzione degli orti e vivai, tanto a Bolzano quanto a Marmirolo, sono quelle consuete (eseguire l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso; sistemare tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia; chiudere appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua e altrettanto vale per le chi detiene depositi e chi esercita attività industriali, artigianali e commerciali, inclusi i gestori di depositi di pneumatici. Ai responsabili dei cantieri viene ordinato di evitare raccolte di acqua in bidoni e altri contenitori, o dotarli di coperture ermetiche e svuotarli completamente ogni 5 giorni, provvedendo, in caso di sospensione dell’attività del cantiere, alla sistemazione di tutti i materiali presenti in modo da evitare raccolte di acque meteoriche.

Arriviamo ora alle disposizioni stabilite a Marmirolo che riguardano una delle caratteristiche ormai diffuse in ogni angolo della povera Gorizia: l’incuria, il verde selvaggiamente abbandonato (che pare essere l’unica alternativa alla pratica nostrana di malmenare il verde con violenza e imperizia), i grovigli di sterpaglia, le masserizie dimenticate in attesa che siano i secoli a disgregarle, il tutto relativo sia al suolo pubblico sia ai fondi privati.
Il sindaco lombardo ordina ai suoi concittadini di tenere sgombri da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere 
i cortili e le aree aperte, in modo da impedire lo scarico di immondizie e di altri rifiuti e sistemandoli inoltre in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza; dice anche che si deve provvedere, nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati, e nelle aree ad essi confinanti incolte od improduttive, al taglio periodico dell’erba.
Poi si rivolge ai soggetti pubblici e privati gestori, responsabili o che comunque ne abbiano l’effettiva disponibilità di scarpate ferroviarie, scarpate e cigli stradali, corsi d’acqua, aree incolte e aree dimesse, disponendo che mantengano  le aree libere da sterpaglie, rifiuti o altri materiali che possano favorire il formarsi di raccolta d’acqua stagnanti.

Chiaro, no? 
Niente cantieri abbandonati, depositi della cui origine si è persa memoria e di cui Gorizia offre esempi per tutti i gusti, niente incolti dove prolifera la natura selvaggia (un esempio suggestivo :l’angolo tra via Oberdan e via Morelli), niente terreni privati in stato di abbandono: il concetto discende dalle responsabilità e dai doveri connessi al diritto di proprietà intersecati con i doveri e le responsabilità della pubblica amministrazione in materia di salute pubblica e tutela ambientale. Concetto che equivale, per questa amministrazione, ad evocare Satana e i suoi peggiori accoliti infernali: la regola è “fate voi” il sindaco, a meno che si tratti di Covid o migranti o gestione di pubblici eventi come Gusti di frontiera, non vi romperà mai le scatole con ordinanze che vi dicano cosa fare e cosa non fare.

Scelta che, nel caso della lotta alla zanzara tigre – meglio ormai sarebbe dire agli insetti vettori di arbovirus - e della prevenzione del rischio sanitario - è evidentemente di bassa politica (ma quando mai in materia ambientale questo nostro Comune ha fatto qualcosa di glorioso?) che ignora tutte le indicazioni scientifiche e le prescrizioni ufficiali: nel 2019, il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA)2020-2025 metteva nero su bianco che il Friuli Venezia Giulia già allora era una delle 5 regioni italiane in cui si stava rapidamente diffondendo la Aedes koreicus e che le prime segnalazioni della cuginetta Aedes japonicus riguardavano la provincia di Udine.
Ma la scienza su questo tema ha scarsissimo appeal e non smuove quegli atteggiamenti di fideistico coinvolgimento che hanno occupato gli italiani negli ultimi due anni.
Concludo con il passaggio dell’ordinanza bolzanina sui trattamenti insetticidi: divieto di effettuare trattamenti adulticidi, ovvero nei confronti degli insetti già adulti, in quanto fortemente impattanti sulla salute umana e animale, nonché sull’ambiente, fatte salve le situazioni di accertata emergenza sanitaria, SOLO in seguito a comunicazione di un caso di arbovirosi confermato dal distretto sanitario competente, per le quali il Sindaco e l’Azienda Sanitaria ne disporranno specifica autorizzazione;i prodotti adulticidi inoltre, devono essere impiegati esclusivamente da disinfestatori professionisti con la supervisione delle autorità competenti. 



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