Stamattina, con coperte e masserizie raccolte nei sacchi delle immondizie, i profughi, confluiti da un paio di giorni tutti quanti alla parrocchia della Madonnina, sono fuori. Dove andranno? Per quanto tempo?
di Martina Luciani
La città sarà stanotte il dormitorio diffuso per una quarantina di profughi. Le strutture parrocchiali tornano alle normali attività quotidiane. Momenti penosi. Sguardi smarriti, nessuna reazione contro chi ha portato l'annuncio che altro non restava da fare se non raccogliere tutto il necessario per passare la notte fuori, nelle orecchie la frase ripetuta e straripetuta: ragazzi, non vi abbandoniamo ma adesso non sappiamo dove accogliervi.
Dove non interveniva lo Stato, sono intervenuti i volontari e la Chiesa; adesso a chi tocca?
1 commento:
Le strutture parrocchiali tornano alle normali attività quotidiane. Non è che suona proprio bene, detta così. Cioè, senza voler per questo giustificare la disorganizzazione dello Stato di fronte al problema o sminuire quanto è stato fatto dai volontari, mi chiedo e vi chiedo: ma la primaria attività della chiesa (quotidiana o meno) non dovrebbe essere la carità evangelica?
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