Trenta coperte e un buon numero di zainetti: in occasione dello sfalcio delle aiuole del parco della Rimembranza, ieri, sono sparite insieme agli oggetti personali dei richiedenti asilo che sono costretti a dormire all'addiaccio.
di Martina Luciani
Oggi, in qualche modo, in coordinamento con la Caritas di Gorizia, organizzeremo le denunce di smarrimento, in particolare degli effetti personali tra i quali i fondamentali documenti che attestano il riconoscimento e la richiesta di protezione internazionale da parte dei profughi. Certamente prima verrà interpellato l'ufficio oggetti smarriti del Comune di Gorizia, dove probabilmente coperte e zaini saranno finiti in custodia, perchè di certo tutti nella civile nostra città conoscono la norma di legge che stabilisce cosa fare con gli oggetti trovati e dei quali non si conosce il proprietario.
Coperte: in fretta e furia, ieri sera ne abbiamo recuperate 28, in parte attingendo alle ultime riserve della Caritas e in parte grazie al provvidenziale intervento di una persona che ha letteralmente vuotato le riserve di casa. Poi le abbiamo subito distribuite: perchè sarà pure estate, ma dormire, o tentare di farlo, senza qualcosa in cui imbozzolarsi accucciati sull'erba non è una bella esperienza.
Ed è stato come consegnare pane agli affamati, tanto erano ansiosi i volti affollati attorno a noi ed al bagagliaio troppo presto svuotato: in pochissimi minuti è stato restituito il silenzio alla serena e linda prospettiva notturna di via Buonarroti.
Credevamo, noi volontari dal cuore tenero, che soltanto due persone sarebbero rimaste senza coperta, e già questo ci amareggiava. In realtà erano molti di più i richiedenti asilo privi di qualcosa con cui proteggersi. L'operazione pulizia parco della Rimembranza disposta ieri è stata compiuta veramente con metodo e puntigliosità, come si conviene ad una scrupolosa gestione del verde pubblico. Strano che qualcuno dei nostri solerti amministratori non abbia ancora pensato a sanzionare i richiedenti asilo per abbandono di rifiuti.
Poi è arrivata anche la pioggia. Così oggi, persone e coperte ed effetti personali saranno zuppi. Possiamo dunque andare orgogliosi della nostra capacità di gestire l'emergenza immigrazione, del nostro spirito laico di accoglienza ed umanità; eventualmente anche della nostra testimonianza di cristiani che fanno dei precetti della fede l'ispirazione concreta del vivere quotidiano.
7 commenti:
Come avevo precedentemente scritto, quanto mi lascia a dir poco alibito è la voluta disorganizzazione dell'intera vicenda. L'amministrazione dovrebbe raccogliere tutti i beni, coperte e documenti, e metterli a disposizione per il successivo recupero da parte dei legittimi proprietari; e questo non è prassi ma si può fare con una circolare interna. Che la Caritas diocesana e l'Amministrazione non riescano a far fronte ad un piccolo problema come questo, a mio avviso la dice lunga riguardo l'intera vicenda. Non è un principio da tutelare è il buon senso da applicare. La mancanza del rispetto della persona anche in questi piccoli sopprusi quotidiani racconta nel dettaglio il grado di civiltà di questa cittadina.
Sono veramente sconcertata davanti a queste notizie!
Evident e ente c'e qualcuno Che manipola dietro le quinte affinche questi personaggi continuino con indifferenza e
zero rispetto per il bene comune, a defecare dove gli pare, preferibilmente proprio Al Parco in questione.
A loro non frega un fico secco di nulla nemmeno dei loro documenti, altrimenti se li legherebbero Al collo,.
Anonimo, tu non defechi mai? E se non hai un gabinetto, cosa fai, trattieni la peristalsi intestinale? O ti apparti e defechi? O sei tutto intelligenza suprema, al punto da trasformare e sublimare la consistenza fisica delle feci in tossine volatili che espelli con uno starnuto? Martina
Ma secondo lei, i pakistani e gli afgani ai loro villaggi hanno il gabinetto?
Martina, puoi scendere ancora più in basso, in quanto a spessore dei tuoi commenti, forza, scava più in basso, non si vede mai il fondo!
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