venerdì 27 ottobre 2017

ANTIFASCISMO IN MARCIA. ANCHE A UDINE. INIZIATIVA DELL'ANPI, IL 28 OTTOBRE. L'ADESIONE DEL COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE DEL FVG

 

 

 

 

In coordinamento con un numero sempre più alto di città italiane, anche a Udine si svolgerà una iniziativa per ribadire che la tragica lezione del fascismo l'abbiamo imparata a dovere e che le lancette dell'orologio della storia non permetteremo siano spostate indietro, al 28 ottobre 1922.

L'adesione del Coordinamento Democrazia Costituzionale del Friuli Venezia Giulia. Il comunicato stampa.



COMUNICATO STAMPA, 26 ottobre 2017
Il Coordinamento per  la Democrazia Costituzionale del Friuli Venezia Giulia, con le sue diverse rappresentanze locali, aderisce all’iniziativa organizzata dall’ANPI di Udine  il 28 ottobre prossimo, in coordinamento con tutti i comitati territoriali che nelle città italiane interverranno  a rafforzare la denuncia contro le risorgenti attività di stampo fascista (http://www.anpi.it/articoli/1834/lantifascismo-in-marcia-a-roma-in-campidoglio-levento-centrale-della-mobilitazione-del-28-ottobre). 

E’ di fondamentale importanza che i valori della nostra Costituzione, formulata quale presidio per assicurare all’Italia un futuro democratico e garantire tutti gli anticorpi per non essere mai più infettata dal fascismo, siano oggetto di forte e condivisa testimonianza soprattutto di fronte all’inaccettabile provocazione che forze di estrema destra intendevano realizzare all’EUR di Roma, nella data che coincide con la ricorrenza della marcia armata del partito fascista nel 1922. 
La manifestazione  è stata annullata, ma solo per essere spostata alla data del 4 novembre, commemorazione della fine della Prima guerra mondiale:  cambia il contesto storico di riferimento, rimane identica la retorica e l’intenzione. 

L’antifascismo in marcia” è il progetto dell’ANPI nazionale, che a Udine verrà declinato con la manifestazione intitolata “Il fascismo, dalle origini alla marcia su Roma”, nella sala della Palazzina delle Associazioni, in Via Brigata Re 29 (http://www.anpiudine.org/a-udine-28-ottobre-lantifascismo-in-marcia/).


domenica 22 ottobre 2017

PROFUGHI A GORIZIA.GALLERIA BOMBI. L'afflusso di richiedenti asilo non è superiore al passato.Il problema è che in questi mesi i bivacchi sono visibili a tutti.

Dall'Azienda sanitaria, oggi, sulla stampa, la raccomandazione: serve un altro centro di accoglienza. Niente paura, i numeri da gestire sono gli stessi del passato, la differenza è che da questa estate non ci sono più le soluzioni di fortuna che nascondevano il problema agli occhi e al cuore della città e soprattutto dei suoi amministratori.


di Martina Luciani

Posso fare l'elenco delle soluzioni che sono state inventate negli anni scorsi per fra fronte alla carenza di posti in regolare accoglienza per i richiedenti asilo. La sede della Caritas, la sala della parrocchia della Madonnina ( il parroco don Valter è uno degli uomini più coraggiosi che io abbia mai conosciuto), l'androne del Pastor Angelicus, una sala della comunità Arcobaleno,  la sede del Forum Gorizia, a turno le sale delle parrocchie, il cosiddetto bunker, gli accampamenti di fortuna nella boscaglia lungo il fiume, cortili e porticati.

Uno sforzo organizzativo che si fondava in massima parte sul volontariato, grazie al quale è stato evitato il peggio in molte circostanze ( morire di freddo si può anche nella civile Gorizia). Che risolveva, anche in maniera precaria ma sufficiente a nascondere: i profughi scomparivano, nessuno li vedeva imbacuccati per terra a dormire, non i cittadini, non il sindaco e la sua giunta, nemmeno i consiglieri comunali.
E' rimasta la galleria Bombi, che esibisce tutta la vergogna di questa città: venerdì sera  i profughi in fila sui giacigli erano quasi 100, tra sabato e domenica ne arrivano sicuramente degli altri. Ma questo non è un picco del fenomeno migratorio, di concentrazioni simili se ne sono viste tantissime volte e sempre, da anni, il volontariato sfama, disseta e porta coperte e indumenti. La differenza è che un rifugio di fortuna e adeguatamente discreto non c'è.

In questo autunno, finora straordinariamente clemente in termini meteo, non si vedono prospettive di soluzione: una immediata soluzione.
Il maltempo e il freddo intenso sta per arrivare, e quello che resta dei diritti umani, della dignità e la sicurezza delle persone, della decenza delle singole vite oltre i numeri e le ordinanze e le ideologie, sta per essere congelato. Ma non è l'ibernazione dei film di fantascienza, quella da cui si esce con uno sbuffo di vapore e senza un brivido: qui, in galleria Bombi, stiamo per costringere ad un'ulteriore prova di resistenza le persone (basta aggettivi e classificazioni!), quella cioè di non poter prender sonno a causa del freddo, di sentire il corpo che cede alla malattia, di subire minuto dopo minuto un disagio fisico sempre maggiore e una vergogna sempre più acuta. 

Queste persone tenteranno di resistere, certo che lo faranno, l'unica cosa su cui il sindaco di Gorizia ha ragione è che questa situazione ignobile è conseguente ad una loro scelta: omette tragicamente di valutare che si tratta di una scelta disperata, in cui sanno di mettere in gioco la loro stessa vita, aggrappati però all'estrema speranza  di ottenere, rispetto ai luoghi da cui provengono, una quantità minima di probabilità di vivere in libertà e con dignità ( ma sono sentimenti che noi non riusciamo nemmeno a immaginare). 


venerdì 20 ottobre 2017

Roma, 24 ottobre 2017: IL COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE IN BARRICATA CONTRO LA LEGGE ELETTORALE.

Martedì 24 ottobre il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha indetto una manifestazione davanti al Senato per protestare contro la legge elettorale che il governo sta facendo approvare con i voti di fiducia.

Audizione dell'avv. Felice Besostri in commissione I al Senato: nel documento che analizza alcuni aspetti del Rosatellum, anche l'ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale da parte degli stessi parlamentari a tutela della compressione dei diritti connessi all'esercizio della funzione di rappresentatività di matrice costituzionale.



La manifestazione, a Roma, inizierà alle ore 16 nella piazza Corsia Agonale di fronte al Senato della Repubblica).
Il Coordinamento esprime  la piu' ferma opposizione a questa legge che toglie ai cittadini il diritto di scegliere i loro parlamentari e contraddice il principio costituzionale del voto libero ed uguale, compiendo per di piu', con il voto segreto, un'inaccettabile imposizione contro l'articolo 72 della Costituzione.
La manifestazione è aperta a tutti i raggruppamenti politici, alle forze sociali e alle associazioni che esprimono contrarietà a questa legge affinchè possano aiutare la costruzione di una risposta di massa contraria a questo scempio legislativo.
Si invitano tutti i Comitati (soprattutto quelli che sono più vicini a Roma) a partecipare alla iniziativa davanti al Senato ed a moltiplicare azioni simili in ogni luogo possibile.

Il 19 ottobre, la commissione Affari Costituzionali ha svolto una serie di audizioni informali sul disegno di legge elettorale n. 2941. Tra queste quella dell'avvocato Felice Besostri, che è già pubblicata sul suo blog.
Nel suo intervento sono spiegate tutte le situazioni di contrasto del Rosatellum con le norme costituzionali: articoli 3, 48, 49, 51, 56, 58.
Afferma, tra l'altro :  
"L'esito del proprio voto libero, personale ed eguale in connessione alle soglie di accesso nazionali, rende impossibile fare una previsione degli effetti del proprio voto, specialmente se si esprime solo con un voto al candidato uninominale. Questa incertezza sull'effetto del proprio voto rende lo stesso non eguale, non libero e non personale."
Besostri inoltre sviluppa una dettagliata analisi della questione della rappresentanza elettorale delle minoranze linguistiche. E fornisce un importante strumento operativo che ritiene disponibile per i parlamentari i cui diritti siano stati compressi dal meccanismo della questione di fiducia: il parlamentare che ritenga siano sacrificati diritti sostanzialmente collegati alla funzione rappresentativa, cioè diritti che hanno fondamento costituzionale e la cui efficacia non è circoscritta al Parlamento ma si espande all'intero ordinamento, potrebbe adire la Corte Costituzionale attraverso la strada del conflitto di attribuzione sollevato contro la camera di appartenenza. Precisa Besostri:
"Una strada finora non percorsa, che resta a disposizione come monito, per evitare anche che la questione sia posta troppo tardi, attraverso il controllo incidentale di costituzionalità. La via ordinaria potrebbe giungere all'attenzione della Corte costituzionale, come si dice in Toscana, "a babbo morto", cioè ad elezioni già celebrate, con le paradossali conclusioni della sentenza n. 1/2014"



mercoledì 18 ottobre 2017

ANPI sul progetto forzanovista della marcia su Roma. Gli interventi di Carlo Smuraglia.

Le istituzioni hanno detto di no, che la marcia su Roma organizzata da Forza Nuova ( per due volte insignito dalla Corte di Cassazione del titolo di nazifascista) non si deve fare, il fatidico 28 ottobre, ricorrenza che viene considerata il prologo dell'instaurazione del regime fascista. Il gruppo tuttavia si sta organizzando con tanto di convocazioni e orari.


di Martina Luciani

E' da settembre che questa storia va avanti, suscitando indignazione e preoccupazione a tutti i livelli istituzionali e politici. Il sindaco di Roma ha già annunciato che il 28 ottobre "saremo con l'Anpi nazionale in Campidoglio per dire sì alla democrazia ed un no alla marcia su Roma".

Fatto sta che i forzanovisti  (irrilevante in quale modo motivino la loro chiamata ai patrioti tanto la provocazione è spudorata) stanno curando i dettagli della manifestazione.

Anche le organizzazioni locali, nelle pagine FB di Udine e Trieste, annunciano il loro "presente".

L'ANPI ha risposto. L'ha fatto più volte il suo presidente nazionale, Carlo Smuraglia. La dichiarazione più recente: " Rimbalza, poi, ancora la notizia che i fascisti romani vogliono fare la manifestazione che hanno preannunciato, con un cattivo gusto incredibile (la “marcia su Roma”) a tutti i costi, anche nonostante i divieti. Qui bisogna essere chiari e netti. Lo Stato ha ritenuto giustamente, che questa manifestazione non si può e non si deve fare; e non può certamente tollerare che la si faccia ugualmente. Altrimenti, si avrebbe un successo dei “dimostranti”, e una squalificazione degli organi dello Stato, che risulterebbero “imbelli” (come molti lo furono all’epoca della nascita del fascismo).
Noi faremo le nostre manifestazioni a Roma e in tutta Italia, con la nostra serenità, e con la nostra volontà di “informazione” e di formazione di cittadini e delle cittadine, che – prima di tutto – devono sapere di che cosa si tratta, cosa è stata la marcia su Roma, cosa è stato il fascismo; e dovrebbero ribellarsi al solo fatto che qualcuno osi richiamarsi ad una vicenda ed una data nefaste."


Il 28 ottobre è stata organizzata una manifestazione in Campidoglio mentre è in continuo aggiornamento l'elenco delle iniziative antifasciste in tutta Italia, nella stessa data ( anche sulla pagina FB).


domenica 15 ottobre 2017

54° ANNIVERSARIO DEL VAJONT, L’ELETTRODOTTO TERNA NELLA PIANURA FRIULANA ( IMPERITURO EMBLEMA DI VASSALLAGGIO), IL CONSUMO/ABUSO DI SUOLO IN FVG, LA TERZA CORSIA A4.


Se alla giunta Illy si poteva rimproverare l'arroganza e a quella di Tondo l'insipienza, la compagine attuale si distingue per l'arrogante insipienza. Il ricordo della strage del Vajont  non ostacola l'uso scellerato del territorio né le millanterie: lo afferma Aldevis Tibaldi del Comitato per la Vita del Friuli rurale. Il comunicato del 10 ottobre 2017.   




OTTOBRE 2013.
Nell'ottobre del 2013 la sopraintendente Maria Giulia Picchione celebrò il cinquantesimo anniversario della strage del Vajont con una mostra di significativa rilevanza: inaugurata ad Erto fu replicata nei capoluoghi di Provincia nel sostanziale disinteresse dei media e dei politici regionali. Nonostante abitasse a due passi dal municipio, la bandana del tuttologo Mauro Corona disertò l'inaugurazione e fra i presenti ci fu chi addebitò la cosa alle conseguenze di una sbronza. Di altra natura fu l'assenza, o per meglio dire il disinteresse, della governante e dei fracabotoni di Piazza Oberdan, preoccupati di alienarsi il consenso degli immobiliaristi, che nella serietà della Soprintendente avevano trovato pane per i loro denti.
Quella del Vajont fu a tutti gli effetti una strage di Stato rimasta sostanzialmente impunita. Come se non bastasse, il fiume di denaro che fu riversato per mitigare il dolore dei sopravvissuti e la cattiva coscienza di uno Stato complice dei padroni dell'energia, finì per alimentare la corruzione e il bieco affarismo degli sciacalli. Una macchia indelebile, che anziché suscitare la perenne indignazione e la formazione di una commissione parlamentare d'inchiesta, nel 2011 il Parlamento Italiano ha voluto travisare, limitandosi a definire il Vajont un monito per “le tragedie provocate dall'incuria umana”. Come dire che quel genocidio altro non è stato che il frutto di una svista e non il deliberato, consapevole ed inevitabile effetto di chi ha voluto fregarsene di quel vistoso pericolo incombente, da tutti preconizzato.

OTTOBRE 2017
Ebbene, in occasione del cinquantaquattresimo anniversario della strage, la governante non ha celebrato la ricorrenza con l'ufficialità dei comunicati che vengono strombazzati a piene mani dal sito della Regione per celebrare se stessa o i fasti della Barcolana, bensì con un fugace twitter che lascia il tempo che trova.

giovedì 12 ottobre 2017

QUELLI DELLE CAUSE VINTE. Presentazione a Gorizia del libro Michele Boato venerdì alle 18, nella sede di Agorè.

 
Nel libro di Boato un capitolo si intitola "Cassetta degli attrezzi" ed elenca gli strumenti per affrontare ( e vincere) le battaglie ambientali: l’esposto, la denuncia, il ricorso al Tar e alla Corte dei Conti, l’interrogazione, l’interpellanza, la mozione, l’ordine del giorno, referendum locali e nazionali, statuti e regolamenti comunali.



Nella sede di Agorè, in via Rastello 49, venerdì 13 ottobre, alle 18, presentazione del libro di Michele Boato “ Quelli delle cause vinte.  Manuale di difesa dei beni comuni”:
Dialogheranno con l’autore Renato Fiorelli e Sergio Pratali Maffei, che a loro volta hanno  raccontato due delle 80 vicende raccolte nel volume. 80 storie in cui comitati e associazioni ambientaliste sono riusciti nei loro intenti, che sembravano impossibili, di impedire disastri, speculazioni, inquinamenti.
Nei primi mesi del 2017 Michele Boato ha censito quasi 200 storie di battaglie vinte.
 Ambientalista di lunga data, già deputato dei Verdi, responsabile dell’Ecoistituto “Alexander Langer” del Veneto, Michele Boato ha raccolto 80 di queste “cause vinte”, casi in cui il bene comune è riuscito a prevalere sugli interessi economici, che andavano a discapito della salute delle persone e dell’ambiente. Si tratta di casi che Boato ha conosciuto personalmente. Metà delle storie le racconta lui, l’altra metà le raccontano persone protagoniste dei fatti e osservatrici dirette, per lo più attivisti di iniziative e associazioni ambientaliste.
Si va dall’abbattimento del Fuenti (l’ecomostro di Amalfi) alla chiusura della base missilistica di Comiso (in Sicilia), passando per i due referendum nazionali contro il nucleare, i veleni chimici a Marghera, i 1.000 giorni di digiuno contro l’inceneritore di Trento e gli 880 di presidio contro la discarica di Buscate, il secolo di lotte per risanare la Val Bormida, i “100mila passi” dal Grappa a Venezia che hanno salvato la valle di Schievenin.
Alcune vittorie risalgono già agli anni ’80, ma la maggior parte si è verificata negli anni 2000-2017. È una lunga storia di vittorie, balsamo per l’anima ambientalista e conferma che la resistenza e l’impegno pagano.
L’attenzione principale, più ancora del tema della lotta, viene posta sul come si è arrivati al risultato, cioè sugli strumenti che hanno portato a vincere. Ad alcuni di questi mezzi è dedicato l’importante capitolo “Cassetta degli attrezzi”: l’esposto, la denuncia, il ricorso al Tar e alla Corte dei Conti, l’interrogazione, l’interpellanza, la mozione, l’ordine del giorno, referendum locali e nazionali, statuti e regolamenti comunali e via dicendo. Poi ancora altri strumenti di lotta: manifestazioni, flash mob, raccolta di firme, boicottaggio, fino al blocco stradale. Così il libro, oltre ad una documentazione molto viva di cause vinte, è anche un manualetto sui metodi di lotta nonviolenti per difendere l’ambiente. Una pubblicazione preziosa, un libro incoraggiante, di alto valore, ma con un prezzo molto contenuto (5 euro).

domenica 1 ottobre 2017

Palazzo Lantieri di Gorizia oggi accoglie il pubblico per l'edizione autunnale di Castelli aperti FVG.

Dalle 10 fino al tramonto del 1°ottobre 2017, la storica dimora che si apre su piazza Sant'Antonio accoglierà quanti vogliano visitare le sue sale, i salotti e la biblioteca, la torre sopra la Porta Oriente con la celebre installazione di Kounellis, i cortili e il parco. Presente e "interattivo", lungo tutta la giornata, lo Scriptorium Foroiuliense.



Oltrepassato il grande portone che si affaccia su Piazza Sant'Antonio non ci sarà soltanto il Genius loci - che sempre affascina i visitatori - a trattenere gli ospiti nella particolare dimensione dell'antico palazzo, dove le memorie storiche si intrecciano armoniosamente con importanti esperienze di arte contemporanea. Ad esempio l'opera di Jannis Kounellis, che è stata creata  tra le pareti della torre sopra la Porta Oriente, o come l'installazione di Michelangelo Pistoletto, immaginata dall'artista biellese alle suggestioni del luogo e realizzata sul soffitto della sala dei ricevimenti.   
Per la giornata autunnale di Castelli aperti, la storica dimora goriziana propone, oltre alle visite guidate assieme ai proprietari, anche le iniziative a cura dello Scriptorium Foroiuliense, nota  e importante associazione culturale che custodisce e diffonde l'arte calligrafica del passato.
Si potranno infatti osservare le antiche maestranze, dalla realizzazione della carta fino alle tecniche di scrittura e partecipare all'opera preziosa dei Mastri. I visitatori potranno portare via con sè il proprio nome calligrafato su carta di cotone,

Per  questa edizione della manifestazione sono previste anche le esibizioni del Gruppo Storico dei Tamburi dello “Scriptorium Foroiuliense".
L'ingresso costa 7 euro, ridotto a 3,50 euro per i bambini da 7 a 12 anni. I più piccoli non pagano.