venerdì 20 ottobre 2017

Roma, 24 ottobre 2017: IL COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE IN BARRICATA CONTRO LA LEGGE ELETTORALE.

Martedì 24 ottobre il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha indetto una manifestazione davanti al Senato per protestare contro la legge elettorale che il governo sta facendo approvare con i voti di fiducia.

Audizione dell'avv. Felice Besostri in commissione I al Senato: nel documento che analizza alcuni aspetti del Rosatellum, anche l'ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale da parte degli stessi parlamentari a tutela della compressione dei diritti connessi all'esercizio della funzione di rappresentatività di matrice costituzionale.



La manifestazione, a Roma, inizierà alle ore 16 nella piazza Corsia Agonale di fronte al Senato della Repubblica).
Il Coordinamento esprime  la piu' ferma opposizione a questa legge che toglie ai cittadini il diritto di scegliere i loro parlamentari e contraddice il principio costituzionale del voto libero ed uguale, compiendo per di piu', con il voto segreto, un'inaccettabile imposizione contro l'articolo 72 della Costituzione.
La manifestazione è aperta a tutti i raggruppamenti politici, alle forze sociali e alle associazioni che esprimono contrarietà a questa legge affinchè possano aiutare la costruzione di una risposta di massa contraria a questo scempio legislativo.
Si invitano tutti i Comitati (soprattutto quelli che sono più vicini a Roma) a partecipare alla iniziativa davanti al Senato ed a moltiplicare azioni simili in ogni luogo possibile.

Il 19 ottobre, la commissione Affari Costituzionali ha svolto una serie di audizioni informali sul disegno di legge elettorale n. 2941. Tra queste quella dell'avvocato Felice Besostri, che è già pubblicata sul suo blog.
Nel suo intervento sono spiegate tutte le situazioni di contrasto del Rosatellum con le norme costituzionali: articoli 3, 48, 49, 51, 56, 58.
Afferma, tra l'altro :  
"L'esito del proprio voto libero, personale ed eguale in connessione alle soglie di accesso nazionali, rende impossibile fare una previsione degli effetti del proprio voto, specialmente se si esprime solo con un voto al candidato uninominale. Questa incertezza sull'effetto del proprio voto rende lo stesso non eguale, non libero e non personale."
Besostri inoltre sviluppa una dettagliata analisi della questione della rappresentanza elettorale delle minoranze linguistiche. E fornisce un importante strumento operativo che ritiene disponibile per i parlamentari i cui diritti siano stati compressi dal meccanismo della questione di fiducia: il parlamentare che ritenga siano sacrificati diritti sostanzialmente collegati alla funzione rappresentativa, cioè diritti che hanno fondamento costituzionale e la cui efficacia non è circoscritta al Parlamento ma si espande all'intero ordinamento, potrebbe adire la Corte Costituzionale attraverso la strada del conflitto di attribuzione sollevato contro la camera di appartenenza. Precisa Besostri:
"Una strada finora non percorsa, che resta a disposizione come monito, per evitare anche che la questione sia posta troppo tardi, attraverso il controllo incidentale di costituzionalità. La via ordinaria potrebbe giungere all'attenzione della Corte costituzionale, come si dice in Toscana, "a babbo morto", cioè ad elezioni già celebrate, con le paradossali conclusioni della sentenza n. 1/2014"



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