mercoledì 27 aprile 2016

Roberto Cantarutti, sabato prossimo da Prologo



Dal 30 aprile al 7 maggio, in via Ascoli 8/1


"L’immagine è come una dea che sta dietro la porta di un mondo sconosciuto. È lo spettatore che la mette in moto guardandola, così lei ti penetra con la sua arma che può partire dal cuore, dalla testa o dalla pancia, come un cordone ombelicale." E’ questo che anima la mano di Roberto Cantarutti le cui opere saranno presentate ad un pubblico, come sempre attento, nel ciclo di incontri organizzato dall’Associazione Prologo nell’ambito della rassegna “Al fine lo spirito fa quello che vuole”, nella sede di via Ascoli, 8/1 dal 30 aprile al 7 maggio. Il giorno dell’inaugurazione, alle 18 di sabato prossimo, come di consueto in questa interessante rassegna di artisti appartenenti all’area mitteleuropea, l’artista converserà con i presenti illustrando il senso delle proprie opere.
Roberto Cantarutti, che vive a Cormons, ci ha anticipato che la sua passione deriva dalla conoscenza, in tenera età, del pittore gradiscano Francesco Cianetti, caro amico di Cesare Mocchiutti e di suo padre. La sua vasta cultura storico-artistica lo affascinava, generando in lui una passione sempre più solida per la pittura già amata. Dopo un irregolare percorso di studi, diventato maggiorenne, ha soggiornato a Londra per seguire un corso di disegno dal vero.
Roberto Cantarutti è uno dei 20 artisti impegnati a dare corpo all’iniziativa “Ritratti e bestialità di corte” che sarà inaugurata il prossimo giugno nel complesso di Borgo Colmello di Farra d’Isonzo, organizzata dall’associazione ASSCULTA e patrocinata dall’Amministrazione comunale di Farra d’Isonzo

mercoledì 20 aprile 2016

Tribunale di Gorizia: il CSM assegna 3 nuovi giudici a Gorizia.



Novità importanti per il Tribunale di Gorizia: in arrivo tre giudici, e assicurata la regolarità dei prossimi dibattimenti Amianto III e IV.  La notizia ci viene comunicata questo pomeriggio dalla senatrice Laura Fasiolo.




  L'Adunanza plenaria  del Consiglio superiore della Magistratura ha stabilito di assegnare tre giudici - uno civile e due penali - al Tribunale di Gorizia, dei 6 complessivamente attribuiti al Friuli Venezia Giulia.
Per questa integrazione dell’organico verrà emanato un bando; se non saranno pervenute domande
( come è probabile, vista che la sede goriziana non è particolarmente ambita, ndr) verrà attivata la procedura per assegnare i tre giudici previsti scegliendoli fuori dal Distretto di Trieste.  Nel frattempo, e qualora non ci siano assegnazioni  attraverso il bando entro l’11 maggio, la Corte d’Appello di Trieste assegnerà  a Gorizia, entro  la  metà di maggio, un giudice dal proprio Distretto per le specifiche esigenze del settore penale, prime fra tutte le scadenze  dei nuovi dibattimenti Amianto.
Ce lo spiega in un comunicato stampa la senatrice Laura Fasiolo ( PD) che ha seguito la drammatica evoluzione del Tribunale di Gorizia, culminata a marzo con l’ulteriore riduzione di organico, ristretto ormai a quattro giudici cui si aggiunge il presidente Sansone.
"Il Vice Presidente Legnini mi ha voluto personalmente informare di quanto deciso dal Plenum del CSM, importante risultato frutto della collaborazione tra tutte le realtà coinvolte e impegnate per dare al Tribunale di Gorizia la piena operatività a svolgere il suo alto compito"
“Per garantire la celebrazione dei nuovi dibattimenti Amianto III e IV il Presidente della Corte d'Appello, recependo anche quanto da me con forza sottolineato per scongiurare ulteriori penosi e rischiosi rinvii, provvederà entro la metà del mese di maggio alla designazione di un magistrato in applicazione dal distretto.”

domenica 17 aprile 2016

Che fine ha fatto il progetto industriale “Three shades of green”?



Il comitato di cittadini #noBiomasseGO chiede  al presidente della Provincia (che in questi giorni di campagna referendaria si contraddistingue come ambientalista e sostenitore della green economy) di indicare i termini di scadenza temporale connessi alle autorizzazioni concesse per i quattro impianti, quello per la lavorazione end of waste dell’alluminio, quello per il trattamento dei rifiuti e le due centrali a biomasse, nelle diverse localizzazioni entro il confine del centro urbano lungo via Trieste, tutti sottoposti alla verifica della Procura della Repubblica nella segnalazione consegnata alcuni mesi fa.


Il comitato #noBiomasseGO è in fiduciosa attesa delle risultanze della segnalazione presentata alla Procura della Repubblica relativamente al progetto industriale noto come Three shades of green, contestato dai cittadini per la sua collocazione in ambito urbano e per il sacrificio dell’interesse collettivo a veder garantita la salubrità ambientale in nome di un interesse imprenditoriale privato.  Un progetto che ha impegnato a lungo amministrazioni  chiamate ad esprimere pareri, a riunirsi e produrre chili di documentazione ( poi oggetto di accesso agli atti da parte dei cittadini), a deliberare, decretare e rilasciare autorizzazioni , che ha coinvolto all’infinito consigli comunale e provinciale, che ha prodotto fiumi di inchiostro, che ha visto una ampia mobilitazione di cittadini, che ha indotto il comitato a richiedere consulenze ( pagate), a scrivere e a sollecitare chiarimenti ( peraltro spesso senza ottenere un rigo di risposta, come nel caso dell’Azienda sanitaria, dell’Ordine dei medici e della Regione - Direzione VIA), che politicamente  ha causato prese di posizione che hanno segnato definitive linee di demarcazione e contrapposizione tra eletti ed elettori.
Mentre la Provincia di Gorizia è impegnata nelle operazioni di smobilitazione delle funzioni trasferite alla Regione e ai Comuni, e mentre non si conosce in che modo il Comune stia provvedendo per quanto di sua competenza relativamente  al prosieguo dell’iter, il comitato rivolge al presidente uscente Enrico Gherghetta alcune domande che hanno come presupposto il problema dell’efficacia delle autorizzazioni concesse per la realizzazioni di due centrali a biomassa, di un impianto trattamento rifiuti di alluminio e di un impianto lavorazione alluminio end of waste.        
La validità temporale dei quattro meccanismi autorizzatori, infatti,  dipende da quattro date: il 4 aprile 2014 per l’impianto “end of waste”, il 13 aprile 2015 per l’impianto trattamento rifiuti, il 24 aprile 2013 per la centrale a biomasse sud, il 17 giugno 2015 per la centrale a biomasse Nord (cui si sarebbe dovuta collegare la realizzazione degli impianti di teleriscaldamento). Da queste date decorrono i termini decadenziali previsti dalla legge. 
Il comitato #noBiomasseGO chiede, attendendo una risposta pubblica, se a seguito e in conformità con le autorizzazioni concesse siano iniziati i lavori dei quattro impianti industriali, o in alternativa se siano state richieste proroghe dei termini;  se siano stati individuati i due progetti di teleriscaldamento, tra i tre presentati in conferenza di servizi, considerati condizione essenziale alla realizzazione dell’impianto a biomasse Nord. 

Informazioni sulla segnalazione presentata dai cittadini alla Procura della Repubblica : http://piazzatraunikgorizia.blogspot.it/2015/12/three-shades-of-green-procura-pensaci-tu.html

venerdì 15 aprile 2016

Stand alimentari via da Gorizia in fiore. Figuraccia degli organizzatori e di striscio pure di chi affida loro l'evento.

Pasticcio burocratico o pasticcio organizzativo: fatto sta che gli espositori partecipanti a "Gorizia in fiore" con stand di prodotti alimentari  nel tardo pomeriggio di oggi hanno ricevuto  dall'agenzia Flash, quella con cui avevano intrattenuto i rapporti relativi alla partecipazione, l'avviso che se ne dovevano andare. E pure alla svelta.


di Martina Luciani

" Ci penserà il mio avvocato a chiarire questa situazione vergognosa - ha spiegato Maria Luisa della Cannoleria.it mentre era intenta alle operazioni di smontaggio delle attrezzature - e a verificare chi deve rifondere il danno che abbiamo subito, oltre al rimborso dei 400 euro pagati per la partecipazione a questa manifestazione."
Già il danno: " Un imprenditore, in particolare in questa stagione, valuta attentamente a quale manifestazione partecipare, tra le tante. Ho ricevuto la documentazione del SUAP del Comune, per quel che ci riguarda era tutto a posto e  avremmo dovuto restare fino a domenica; adesso ci dicono che tutto a posto non è, che se restiamo ci pigliamo pure una multa salata, e  si sbaracca in fretta e furia. Non finisce qua, è ovvio. Non si poteva  sanare questa situazione con un provvedimento d'urgenza?"
Situazione assai poco chiara. Siamo molto curiosi di sapere cosa sia successo. Nell'attesa, una riflessione: come se li sceglie, il Comune, i suoi organizzatori di eventi?

mercoledì 13 aprile 2016

Walter Melcher, da Prologo, espone le sue opere





L’artista austriaco sarà presente nella sala espositiva di Gorizia, sede dell’Associazione, via G.I. Ascoli, 8/1, da sabato sedici al 23 aprile 2016. L’inaugurazione è alle 18 di sabato 16 aprile.



La rassegna, che fa parte del ciclo “Al fine lo spirito fa quello che vuole” è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ed è stata  ideata e realizzata da Prologo, associazione culturale per la promozione delle arti contemporanee. Sabato prossimo, quindi, sarà la volta dell’artista Walter Melcher che presenta alcune sue opere dal significato pungente, come lui stesso le descrive nel catalogo edito da Prologo che sarà messo a disposizione del pubblico.
L’ occidente ha giocato per tanti secoli con il fuoco e incendiato gran parte del mondo, ci dice l’artista, sterminando intere culture. E questo fatto è l’altro lato della medaglia rispetto all’utopia di un occidente che, con la sua cultura, avrebbe potuto essere fonte d’ispirazione per un’Arcadia eventuale. C’è però una parte, più scintillante, che non ha perso la sua attrazione per migliaia di persone: la promessa di una vita meno faticosa e ingiusta, in armonia con se stessi e la natura. Possiamo costruire anche i recinti per la nostra utopia, ci dice Melcher, ma al fine, come dice il nome stesso di questa interessante rassegna, i cui curatori sono Franco Spanò, Silvia Klainscek, Damjan Komel e Stefano Ornella, il loro spirito farà quello che vuole.
Nella serie d`incontri, siamo al sesto appuntamento, gli artisti, oltre a presentare i propri lavori cercano di raccontare la propria ricerca poetica ed espressiva, le suggestioni e le ispirazioni, le tecniche utilizzate, descrivendo il percorso fino ad ora seguito, creando un dialogo con il pubblico
presente all’evento. Un’occasione, pertanto, da non perdere.

Walter Melcher, pittore e incisore, è nato a Klagenfurt nel 1962.
Ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi nel 1989 nel corso di Pittura con Emilio Vedova e Umberto Borella.
Vive e lavora a Wolfsberg in Austria.
Maggiori info sulla sua complessiva opera, sono disponibili nel sito www.stallwerck.com

martedì 12 aprile 2016

Referendum 17 aprile. Perchè si deve andare a votare. L'opinione di Gian Luigi Bettoli, cooperatore sociale.



 Non andare a votare significa tradire gli interessi delle future generazioni, oltre che i nostri. E tradire la democrazia: quella cosa che noi ci impegniamo ogni giorno, come cooperatrici e cooperatori, a far funzionare. Per questo motivo, domenica andrò a votare ed invito ad andare a votare. Ovviamente, SI.



di Gian Luigi Bettoli

Le cooperative sono una forma di democrazia economica fondamentale. La mancanza di partecipazione (e di voto) le riduce a fenomeni ambigui, con taluni risultati negativi che abbiamo anche recentemente potuto toccare con mano. Senza democrazia (e senza voto) non si assicura l'intergenerazionalità ed il ricambio dei gruppi dirigenti; senza democrazia (e senza voto) non ci si confronta, non si elabora, non si esaminano i risultati, non si correggono errori e non si intraprendono nuove strade per il futuro. Non è un caso che, nella cooperazione come nelle forme di democrazia diretta autogestionaria, anche gli anarchici - che hanno un'idea nobile e motivata di astensione come negazione dello Stato - votino e talvolta si candidino.
 Ed inoltre c'è il senso di responsabilità. Se qualcuno, in una cooperativa, invitasse i lavoratori a non diventare soci, a non partecipare, a non esprimersi (anche votando), tradirebbe la caratteristica fondamentale dell'impresa cooperativa: la democrazia. Trasformando i lavoratori-imprenditori associati in subalterni-sfruttati. Similmente, nella società e nelle istituzioni, il pubblico funzionario non può tradire il suo mandato di operare per l'interesse comune, come fa quando invita ad astenersi (ed opera per boicottare fattivamente una votazione). In buona sostanza, il pubblico funzionario che inviti all'astensione ed operi per farla prevalere tradisce la fiducia delle istituzioni democratiche, diventando qualcos'altro. E' una forma di tradimento.
 Domenica si vota, in uno dei pochi momenti di democrazia diretta permessi dall'ordinamento costituzionale italiano. E si vota su una questione essenziale: se è lecito o no impedire di perforare il territorio nazionale, ed in particolare le sue coste, per estrarne poco petrolio e metano. A rischio, se si continuasse, di inquinare mari chiusi (l'Adriatico e lo Ionio, ma pure il Tirreno) all'interno di un altro mare praticamente sigillato (il Mediterraneo), senza possibilità di ricambio sufficiente a garantire la continuazione della vita biologica in caso di inquinamento. A fronte di tecnologie energetiche ormai sviluppate nei campi del solare, dell'eolico, delle biomasse, del risparmio energetico. E contrastando gli interessi di economia fondamentali, come quella della pesca, dell'agricoltura e del turismo.
 Non andare a votare significa tradire gli interessi delle future generazioni, oltre che i nostri. E tradire la democrazia: quella cosa che noi ci impegniamo ogni giorno, come cooperatrici e cooperatori, a far funzionare. Per questo motivo, domenica andrò a votare ed invito ad andare a votare. Ovviamente, SI.