mercoledì 30 settembre 2015

Portare i nostri bambini a Villa Coronini: il 4 ottobre sarà per loro la visita ad un Palazzo Incantato




Domenica 4 ottobre è la  Giornata nazionale delle famiglie al museo, vetrina delle proposte legate alla didattica museale e alla conoscenza dei beni culturali rivolti alle famiglie con bambini. A Gorizia, con l'iniziativa della  Fondazione Coronini Cromberg, i bambini potranno partecipare ad una  visita davvero particolare.  

Un'iniziativa a cui aderiranno 770 musei in Italia, tra cui la Fondazione Coronini Cronberg aderisce all'iniziativa,che coinvolge 770 musei italiani,  e propone, con inizio alle 16,  “Il Palazzo incantato”, una visita teatralizzata alla magnifica dimora di viale XX Settembre. Un viaggio divertente e avventuroso in uno dei più bei palazzi storici della Regione, alla scoperta della storia, dei segreti e delle curiosità che racchiude. I bambini saranno coinvolti in una misteriosa sparizione: si sono infatti perse le tracce di un antico orologio e del piccolo Conte. I visitatori aiuteranno quindi il maggiordomo e la governante a risolvere il mistero attraverso le sale del Palazzo. Ma non è finita qui, perchè l’orologio ha il potere di far viaggiare nel tempo: forse è stato nascosto perché non finisse in mani sbagliate? Si tratterà quindi di un giallo avvincente, dai risvolti inaspettati tra presente, passato e futuro.

 “Il palazzo incantato” è rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni, soli o accompagnati dai genitori. La visita teatralizzata è una produzione a.Artisti Associati in collaborazione con Fondazione Palazzo Coronini Cronberg. Ad accompagnare i bambini nell'avvincente viaggio tra le sale del Palazzo saranno Enrico Cavallero, Chiara Cardinali e Serena Finatti. L'appuntamento è appunto per domenica 4 ottobre alle 16: il costo del biglietto sarà di 4 euro, con prenotazione obbligatoria telefonando allo 0481-533485 o scrivendo una mail a info@coronini.it. L'iniziativa sarà ripetuta sabato 10 ottobre e sabato 24 ottobre sempre alle 16.

lunedì 28 settembre 2015

I legumi secondo il Gruppo teatrale per il dialetto



Sabato a Pieris, Amor no xe brodo de fasoi con Gianfranco Saletta, Giorgio Amodeo e Mariella Terragni.


di Marilisa Bombi

Il passaparola oggi viaggia via twitter o facebook. Non mi sottraggo a questo uso e decido, quindi, di informare gli “amici” di facebook, attafverso la creazione di un evento che, sabato prossimo, 3 ottobre, a Pieris, nell’azienda agricola Lorenzon, il Gruppo teatrale per il dialetto, diretto da Gianfranco Saletta, alle 18.30, (ingresso libero) mette in scena lo spettacolo al leggio “Amor non xe brodo de fasoi”. Pronta la risposta di un amico siciliano trapiantato a Tolmezzo: un vecchio adagio in dialetto siciliano recitava “Amuri non è broru di ciciri” che, per chi non è avvezzo a Camilleri, sta per “l’amore non è brodo di ceci”. Insomma, paese che vai, proverbio che trovi. Ma sempre legume è!

L’uso dei legumi come alimento risale ad oltre 20.000 anni fa. Probabilmente perché sono tra i primi cibi che l’uomo ha imparato a raccogliere. Infinite le notizie sulla loro coltivazione, preparazione e consumo nelle culture orientali, nelle tombe faraoniche degli antichi Egizi, nell’Iliade di Omero nell’antica Grecia, presenti nelle ricette del “De Re Coquinaria” di Apicio, considerati in epoca romana dal naturalista Plinio e da Columella. Persino nella Bibbia li troviamo menzionati più volte e sicuramente tutti ricordiamo, nel libro della Genesi che Esaù vendette la primogenitura a Giacobbe per un piatto di lenticchie. Nel Medioevo e nel Rinascimento i legumi erano presenti quasi esclusivamente sulle tavole dei contadini, quasi mai su quelle dei signori, grandi consumatori di carne di ogni specie. Successivamente alla scoperta del Nuovo Mondo, le varietà esotiche dei fagioli importati, rinnovarono l’interesse per i legumi, ma fu con la Rivoluzone Francese che questi cibi tornarono presenti sulle tavole di tutti.  Etimologicamente parlando i legumi appartengono alla famiglia delle leguminose dal latino legere “cogliere” in quanto i frutti si raccolgono manualmente.

La complessa questione del connubio tra legumi e amore ci sarà spiegata sabato pomeriggio da Gianfranco Saletta, Mariella Terragni e da  Giorgio Amodeo su testi tratti da Lino Carpinteri e Mariano Faraguna riadattati per l’occasione da Giorgio Amodeo e con musiche dal vivo eseguite, alla fisarmonica, dal maestro Carlo Moser. Un’ora di puro divertimento per tutti i palati. Vegetariani in primis.

venerdì 25 settembre 2015

Paolo Gratton. E Rodolfo Macovez, il suo primo apprendista.



Sta per essere presentato, il 4 ottobre,  il  libro “Facciamo un giro sull’auto di suo nonno, mister Ford?”, dedicato a “La vita straordinaria di Paolo Gratton” (edito da Arte Gorizia, foto di Carlo Gulin).  La sua autrice, Anna Cecchini, in questo articolo spiega se stessa, con la penna in mano, assieme a Paolo Gratton: parlare, osservare, percepire, lasciarsi condurre dalla suggestione e dall'empatia (grandi maestre di letteratura), scoprire, riflettere. E narrare. Perchè quando capita di incontrare un uomo “che fa domande e ascolta anche le risposte” e inevitabile sentire che “ non si poteva non raccontare la storia di un uomo così.”




di Anna Cecchini


“Le ho già parlato di Rodolfo Macovez, il mio primo apprendista?” E’ una delle frasi ricorrenti di Paolo Gratton. Non mi ricordo più quante volte mi ha fatto il suo nome. Perfino oggi, durante il nostro ultimo incontro per organizzare la presentazione del libro, quel nome gli è tornato sulle labbra.
Paolo Gratton ha vissuto una vita straordinaria, fatta per raccontare una grande storia.  Ha ricevuto premi e riconoscimenti, ha sfilato su un’auto d’epoca con Prost, Niki Lauda e Miss Italia; ha scorrazzato per le strade di una Roma da Dolce Vita su una Ford modello A del 1930 con Henry Ford II, nipote del fondatore, uno degli uomini più influenti d’America; è volato negli Stati Uniti quando a farlo erano in pochissimi.
Eppure il suo ricordare continuamente questo ragazzotto di diciassette anni che è stato il suo primo apprendista è una chiave di lettura della sua complessa personalità.
In quei lunghi pomeriggi passati in museo col block notes in mano a prendere appunti ho camminato anch’io per le strade deserte e polverose della Gorizia del dopoguerra, ho sentito a stanchezza e il bruciore agli occhi, concentrati a smontare e rimontare carburatori nella vecchia officina di via Trieste, ho sentito il vento fra i capelli in sella a una moto NSU, e l’odore del Po, attraversato sul ponte di barche costruito dal Genio Militare americano. Mi sono chinata sui prototipi dei motori innovativi che ha costruito, sentendo odore di olio lubrificante e il profumo dell’ingegno e della maestria delle sue mani.  Ho sorriso davanti a quell’auto che si guida dal cofano, sdraiati dentro il baule come reclusi, con i comandi trasportati lì dentro per creare la magica illusione di manovrarla senza nessuno al volante.
Gratton è’ stato per decenni il titolare di uno dei concessionari più prestigiosi del marchio Ford di tutto il Paese.

domenica 20 settembre 2015

#noBiomasseGo, cittadini andate pure avanti voi, la benevolenza del Comune vi accompagna. La carambola comunicativa.

Il Consiglio comunale di Gorizia, l'altra sera, ha realizzato quella che i linguisti chiamano carambola comunicativa: è inevitabile ritenere infatti, attraverso il no espresso all'ipotesi che l'ente agisca contro l'autorizzazione della centrale a biomasse Nord, che il Comune deleghi a #noBiomasseGO la gestione tecnica e politica del problema  "Three shades of green" e nel contempo, ma indirettamente,  che le istanze dei cittadini abbiano instillato il dubbio sostanziale sul parere favorevole del Comune all'impianto di trattamento rifiuti della Rail Services all'interno del centro abitato.

di Martina Luciani
Il Consiglio comunale di Gorizia, sulle questioni su cui il comitato #noBiomasseGo lavora da mesi - il progetto industriale Three shades of green -  ha preso una posizione non euclidea: due rette qualsiasi di un piano hanno sempre almeno un punto in comune, ma non vi diremo mai dove sta e come fare a trovarlo. Un'elaborazione ulteriore delle funamboliche convergenze parallele. I cittadini invece continuano a ritenere che per un punto passa una e una sola parallela a una retta data. L'applicazione pratica di questo concetto è stata adottata solo da tre consiglieri, Stefano Abrami, Emanuele Ema Aenigma Traini e Livio Bianchini . Il loro voto favorevole al concetto " Il Comune di Gorizia intende agire contro l'autorizzazione della centrale a biomasse Nord" ha esplicitato la loro visione dell'ente quale ente esponenziale della comunità.
Non sono riusciti, e il comitato con loro, tuttavia a far comprendere quale sia la chiave di volta di questa faccenda, nonostante le sollecitazioni ( istanza del comitato del primo settembre scorso) e le anticipazioni   in Commissione: invece di palleggiare pericolosamente una bomba tra tecnici e politici, tra Comune e Provincia, c'è la possibilità di intervenire sull'innesco, azione possibile evidentemente solo dopo aver capito da quale parte del fronte si intenda stare.
Chi sta dove, comunque, dopo questo consiglio comunale, è finalmente palese: la maggioranza trasversale che aveva votato contro la centrale a biomasse Nord non esiste più. I cittadini prendano atto che il principio " non si scambiano interessi  costituzionalmente garantiti con gli interessi imprenditoriali privati"  non è più condiviso dai loro esponenti in Consiglio.

lunedì 14 settembre 2015

Da Villa Coronini all'Archivio di Stato, mercoledì pomeriggio, per capire il restauro della carta e degli inchiostri antichi.


www.csr.go.it

Iniziativa collaterale della mostra "Dalla penna d'oca alla macchina da scrivere": il Centro Studi e Restauro spiega le problematiche del restauro di documenti cartacei.  Dimostrazioni pratiche e possibilità di sperimentare direttamente. 


Mercoledì 16 settembre, alle 15.30, nell’Archivio di Stato di Gorizia, in via dell’Ospitale 2, il pubblico potrà partecipare ad alcune dimostrazioni pratiche del Centro Studi e restauro di Gorizia.
L’iniziativa si intitola “Carte e inchiostri. Problematiche di restauro” ed è inserita nei programmi collaterali della mostra “ Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere” allestita a Palazzo Coronini Cromberg.
Allestito per l’occasione un piccolo laboratorio di restauro della carta,  i restauratori descriveranno alcune delle principali cause di degrado degli inchiostri antichi e dei supporti scrittori.
Saranno illustrati i principali approcci metodologici propedeutici ad alcune accattivanti operazioni di restauro vero e proprio. Al pubblico sarà data dimostrazione di tali operazioni nonché la possibilità di cimentarsi direttamente con esse.

domenica 13 settembre 2015

Rivoluzione '70: ecco il programma di sabato 19 settembre

Pittura, teatro e musica per menti solidali


di Lia Gregoretti

Definiti gli artisti che parteciperanno a "Rivoluzione '70", la mostra d'arte organizzata dall'associazione di volontariato Fusam (Familiari e Utenti per la Salute Mentale) la cui inaugurazione si terrà sabato 19 settembre alle 17 in piazza de Amicis 9. Altieri, Cian, de Gironcoli, Jacopo Fo, Gon, Legovini, Ornella, Pope e Rossini, tra gli altri, insieme ai dipinti degli Amici del Parco Basaglia per raccogliere fondi per finanziare progetti educativi e ludico sportivi rivolti a persone con disagio psichico ed emotivo.
Diversi momenti culturali nel corso del pomeriggio: si inizia con l'apertura della mostra al pubblico alle 17 e, a seguire, lo spettacolo di teatro al leggìo "Se no i xe mati no li volemo" proposto dal Gruppo Teatrale per il Dialetto diretto da Gianfranco Saletta con testi tratti dalle Maldobrie di Carpinteri & Faraguna. Spazio poi alla musica a tema: i grandi successi della musica anni '70 proposta dai ragazzi della GoMusic.

sabato 12 settembre 2015

Case dell'acqua: quasi dapertutto in regione, meno che a Gorizia



Mentre a Trieste Cosolini fa en plein inaugurando l'ennesimo impianto, Gorizia è latitante. Ma questo ormai non fa nemmeno più notizia.


di Marilisa Bombi

In provincia di Gorizia, si contano sulle dita di una mano. Secondo i dati forniti dalla Regione, infatti, solo Cormons, Gradisca, Villesse, Monfalcone e Staranzano, hanno ad oggi messo a punto la Casa dell’acqua. Nei comuni di Trieste, Udine e Pordenone non solo c’è già un impianto, ma si è in procinto di realizzarne degli altri. Gorizia, insomma, è ancora una volta Cenerentola in regione.

#noBiomasseGO: le domande cui nessuno ha risposto.

Nel corso della conferenza stampa di oggi, il comitato #noBiomasseGO ha consegnato diversi documenti alla stampa, tra cui l'elenco delle lettere e istanze via via inviate agli enti pubblici ed alle quali non è mai stato risposto. Lo pubblichiamo.



 4 Giugno 2015
Il comitato #no BiomasseGO scrive al presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta e all’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito. Nessuna risposta alle richieste:
1 -  costituzione di un Tavolo, del quale facciano parte i rappresentanti del Coordinamento e di altre associazioni portatrici d'interesse che lo richiedano, al fine di consentire la rappresentazione delle istanze della cittadinanza in ordine alla tutela dell’ambiente e della salute.
2 - avviare parallelamente e con la massima urgenza un'analisi approfondita della qualità dell'aria del Comune di Gorizia, in particolare dei quartieri di S.Andrea, S.Anna e Campagnuzza  e nelle aree immediatamente prossime alle centrali a biomassa attualmente funzionanti (vie Ressel e Gregorcic),
3 -  effettuare uno studio approfondito sulla tipologia e quantità delle emissioni potenzialmente prodotte dal cumulo dell’attività dei tre  impianti  del progetto ““Three Shades of Green”, ognuno singolarmente classificato come industria insalubre, presentato da un imprenditore privato al Patto per lo sviluppo della provincia di Gorizia;
4 -  sospendere, in via precauzionale, il rilascio di ogni autorizzazione ambientale relativa ad impianti industriali di qualsiasi genere, in ambito urbano, producenti  emissioni in atmosfera.

10 giugno 2015
In tale data i cittadini hanno cominciato a consegnare le proprie personali istanze  all’Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2"bassa friulana-isontina -  Dipartimento di prevenzione, inviate per conoscenza alla Provincia di Gorizia.  Nessuna risposta  alle richieste:
1 – ritirare prima che sia concluso l’iter in Conferenza dei servizi,  ed ai fini della prevenzione sanitaria,  il parere favorevole emesso in conferenza dei servizi dal dipartimento di prevenzione dell'azienda, tenuto conto in particolare che il Ministero della Salute, il 4 giugno 2015, ha affermato: “L’uso della biomassa nei settori della produzione di energia e il suo impiego per il riscaldamento domestico (legna, pellet, etc.) e’ stato incentivato e favorito da politiche e norme europee, nazionali e regionali relative all’uso di energie rinnovabili.

#noBiomasseGO: Illustrata oggi alla stampa la questione impianto trattamento rifiuti speciali del Three shades of green




L’impianto di trattamento dei rifiuti per il recupero dell’alluminio risulta all’interno del centro abitato, e non all’esterno, così come dichiarato negli elaborati progettuali.   Per gli impianti che trattano rifiuti speciali non pericolosi, ed è questo il caso,  il Piano regionale stabilisce che non possano trovarsi entro i confini dei centri abitati. Il comunicato stampa integrale del comitato. 



 

Nel 2011 la Rail Services di Gorizia  fece  richiesta al Comune di variante urbanistica da commerciale a produttiva per un’area che sta a ridosso della ferrovia che corre parallela a via Trieste, prolungandosi fin quasi alla rotonda di Sant’Andrea, incuneata nel centro abitato tra i quartieri di Sant’Andrea, San’Anna e Campagnuzza. La variante, pur con qualche difficoltà, nel 2012  venne autorizzata : era allora plausibile ritenere che il richiedente avesse intenzione di sviluppare le propria attività (trasporto e interscambio gomma rotaia) nel settore della logistica industriale.
A luglio del 2014 il Patto per lo sviluppo di Gorizia ( Comuni di Gorizia e Monfalcone, Provincia di Gorizia, CCIAA Gorizia, CGIL CISL UIL, Unione industriali di Gorizia) espresse parere favorevole sul progetto chiamato  “Three shades of green”,presentato  da Rail Service. Ovvero, un impianto per il recupero dell’alluminio, una centrale a biomasse Sud  e una Nord.  Pubblicamente definito un “mosaico produttivo” il progetto subito dopo la presentazione scorporò in fasi distinte il procedimento di autorizzazione:  una richiesta per la centrale Sud, autorizzata già il 21 aprile 2013, una per l’impianto di trattamento di rifiuti per il recupero dell’alluminio, autorizzato il 13 maggio 2015,una per la centrale Nord, autorizzata il 17 giugno 2015.

In realtà le autorizzazioni che sostengono il progetto industriale unitario sono addirittura quattro, perché nell’area interessata era già previsto un impianto per il trattamento dell’alluminio “end of waste” ( cioè un rifiuto di alluminio già selezionato), autorizzato il 4 aprile 2014. 
 Tutti gli enti coinvolti nel procedimento autorizzatorio della Conferenza di servizi ( l’organismo competente a riunire, semplificando l’iter burocratico,  tutti i soggetti istituzionalmente preposti alla tutela dei diversi interessi coinvolti da un progetto di impianto energetico e di trattamento rifiuti) considerarono singolarmente i progetti, tranne forse l’Arpa, che relativamente alla centrale SUD prescrisse di valutare l’inquinamento da essa prodotto considerando anche l’erigenda centrale Nord ( per la quale non era nemmeno stata presentato il progetto).

mercoledì 9 settembre 2015

Presentazione milanese del progetto del Museo dell’aria per l’aeroporto Duca d’Aosta di Gorizia.




Prestigioso appuntamento lunedì prossimo per illustrare il progetto che  gli ideatori e appassionati fautori prevedono di insediare nell’hangar Gleiwitz ed in edifici accanto: costituirà l’identità culturale del Duca d’Aosta e ne valorizzerà il patrimonio storico, via via arricchito. Sempre che l’assegnazione della gestione al Consorzio da parte dell’Enac non si areni nelle secche della burocrazia.



 



di Martina Luciani


Lunedì 14 settembre, alle 15,a Milano, nel Punto Enel  di Via Broletto 44/a, si svolgerà un incontro, promosso dall’Associazione culturale Fratelli Rusjan, intitolato “ Le ali della storia. Il Museo dell’aria”:  il progetto goriziano per creare nell’aeroporto Duca D’Aosta una triplice articolazione museale dedicata alla storia dell’aviazione militare e civile (con aerei storici che saranno anche in grado di volare); alla storia del nostro aeroporto, dei fratelli Rusjan, dell’aeronautica austro ungarica che qui aveva una scuola di volo, della Regia Aeronautica e così via; all’ampliamento culturale dell’intero Museo  attraverso una sezione didattica, multimediale ed interattiva.   All’ iniziativa  parteciperanno, tra gli altri  Philippe Daverio, storico dell’arte e Ordinario di “Sociologia dei processi artistici”; Paul Van Vlijmen , direttore del  National Military Museum,  a Soesterberg, in Olanda; Adriano Agnati del Touring Club Italiano, l’architetto Agostino Ghirardelli , direttore tecnico nello Studio Libeskind  di Milano, Piero Marangon, presidente dell’Associazione Culturale Aeroclub Europeo Fratelli Rusjan, pietra angolare e volante della futura Fondazione Museo dell’aria. Moderatore dell’incontro sarà Massimo Negri, direttore  dell'European Museum Academy Foundation.

martedì 8 settembre 2015

Decoro urbano all’acqua di rose



Applicare la teoria della finestra rotta per sperare in una città più bella


di Marilisa Bombi

Sento e leggo, non senza stupore, che il Sindaco di Roma ha deciso di sanzionare con 150 euro colui il quale insozza la pubblica via. Ottima decisione quella di punire colui il quale non ha rispetto della cosa pubblica, ma del resto che cosa ci si si può aspettare  da un popolo che non sa che cosa sia l’educazione civica tenuto conto che non è materia d’insegnamento? Mi stupisco, invece, del fatto che il Comune di Roma Capitale abbia ignorato il fatto che con il “pacchetto sicurezza” di alcuni anni fa (legge 94/2009) era stato disposto che: “Le sanzioni amministrative previste dai regolamenti ed ordinanze comunali per chiunque insozzi le pubbliche vie non possono essere inferiori all’importo di euro 500”.

lunedì 7 settembre 2015

Sta arrivando l'autunno: sono ritornati gli aironi

Per chi, pur essendo animale da città, ama comunque passeggiare nella campagna circostante, un annuncio: sono ritornati gli aironi


di Marilisa Bombi

Non conoscevo gli aironi prima di averli visti, lo scorso inverno, fermi, anzi immobili, in mezzo a campi e vigne che fiancheggiano le strade comunali e provinciali che ho percorso: quella che da Savogna porta alla statale del Vallone; quella che da San Lorenzo porta a Mariano ..... sopratutto.
Non conoscendolo, perchè mai prima di allora aveva stazionato nelle nostre zone, avevo pensato   fosse un animale che vive nei paesi caldi, anche perchè, difatto, l'unico riferimento  certo o ricordo che dir si voglia che avevo, era legato a Giorgio Bassani, ferrarese.

Tominz e il suo ritratto di Dubbane, ricco possidente triestino figlio di genitori siriani.

www.museorevoltella.it

Presentazione, a Palazzo Coronini, il 9 settembre, di un dipinto inedito di Giuseppe Tominz, in esposizione fino al 4 ottobre nell'ambito
della mostra
attualmente in corso: il ritratto è quello di Carlo Francesco Dubbane, nato a Trieste nel 1808. Mamma e papà si erano trasferiti  qualche anno prima, dalla Siria. Ovvero, immigrati.


di Martina Luciani



Era dunque figlio di immigrati, Carlo Francesco Dubbane: il ritratto inedito che un collezionista privato ha imprestato alla mostra di Palazzo Coronini Cronberg "Dalla penna d'oca alla macchina da scrivere. Guglielmo Coronini e la bella scrittura", rivela una coincidenza particolarmente significativa, utile per considerare da un altro punto di vista  - e con rinnovata memoria alla storica attitudine e abitudine interculturale delle nostre terre -  il conflittuale approccio ai flussi di profughi nella realtà locale.
Il comunicato stampa in cui si annuncia la presentazione del dipinto, il 9 settembre, nell'ambito di una serata (su prenotazione) che coinvolgerà Palazzo Coronini Cromberg e la Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenteis e che riportiamo sotto, mi ha spinto a cercare informazioni sul bellissimo sito dedicato a Tominz del Museo Revoltella di Trieste.
Dove Dubbane è protagonista di un altro dipinto, datato 1832, di proprietà dei Musei provinciali di Gorizia e intitolato "I fidanzati (promessi)", in cui Carlo Dubbane è ritratto mentre infila l'anello di fidanzamento al dito di Lodovica Matilde Laugier, deliziosa signorina con quello sguardo vivacissimo, seppur temperato dalla tenerezza e dall'emozione del momento, che mi pare sia tipico della femminilità quanto mai dinamica delle donne triestine.
Si legge sul sito che Dubbane, giovane dai tratti medioerientali, era un ricco possidente triestino figlio di genitori trasferitisi dalla Siria nella grande città imperiale sul mare.
Il comunicato stampa:

Si arricchisce di un’opera inedita di Giuseppe Tominz, il “Ritratto di Carlo Francesco Dubbane”, proveniente da una collezione privata goriziana, la mostra “Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere. Guglielmo Coronini e la bella scrittura” allestita a Palazzo Coronini Cronberg.