venerdì 29 giugno 2018

Migrazioni verso la Fortezza Europa, UE si salva ( e da che?) o piuttosto fa naufragio con tutti i suoi "principi e valori"?


Consiglio Europeo 28 giugno 2018: l'Unione Europa rischia il naufragio nonostante lebarchette"della solidarietà.

 

di Stefano Cosolo

Diciamolo subito: laccordo delle 4 del mattino non blocca dall'oggi al domani gli arrivi di migranti attraverso il Mediterraneo, non cambia le regole del diritto internazionale sull'obbligo dei salvataggi in mare e sui porti aperti, non costringe gli altri Paesi Ue a farsi carico di una ridistribuzione dei migranti sbarcati in Italia, non impegna a una riforma del regolamento di Dublino nè al superamento della regola delPaese di primo approdo.

C'eravamo lasciati, infatti, ieri con le manifestazioni delle “barchette per un’Europasolidale”,  organizzate in tutta Europa, e ci ritroviamo oggi, con i  27 Paesi Ue (il Regno Unito si è già chiamato fuori per ovvie ragioni) che, nel corso della notte, come tantissime altre volte, alla fine hanno messo nero su bianco solo impegni e promesse, nessuna certezza. Basta leggere uno dei passaggi più significativi del documento conclusivo, di seguito pubblicato interamente,  per averne contezza, dato l'uso della forma condizionale.
Nel territorio dell'UE coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria; qui un trattamento rapido e sicuro consentirebbe, con il pieno sostegno dell'UE, di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino.
Quale Europa ha prevalso? Meglio, quale idea di Europa ha prevalso? Che ruolo verrà attribuito, nei libri di storia del futuro, a questo Consiglio d'Europa?

Una certa linea la si intuisce poco dopo la conclusione del vertice quando le agenzie di stampa riportano le dichiarazioni del premier polacco Mateusz Morawiecki che esprime la soddisfazione dei Paesi Visegrad, ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, appoggiate dall' Austria e dai Baltici,  i quali hanno evitato qualsiasi obbligo di solidarietà europea: potranno, infatti,  tendere la mano ai Paesi più esposti ai flussi migratori  solo (questa è la formula-trappola) su base volontaria. E sulla volontà di questi Paesi è lecito non riporre molte speranze.
Unione Europea salva?  Perchè di questo si tratta, in fondo.  Le dichiarazioni raccolte dalla stampa internazionale, del premier italiano Conte, LItalia non è più sola e di quello francese, Macron, LEuropa vivrà ancora per lungo tempo la sfida della migrazione, dobbiamo far fronte a questa sfida restando fedeli ai nostri valori  - buone, forse, per i mercati o per il proprio elettorato -  ci fanno intuire ben altra realtà.  Il mare siamo noi,  l'Unione Europea,  come non accorgersi delle onde alte sempre più rabbiose e dei cieli plumbei, che annunciano forte tempesta: i naviganti sono avvisati.

giovedì 28 giugno 2018

Flash mob #changeDublin #EuropeanSolidarity anche a Gorizia, barchette di carta sul canale d'acqua in piazza Vittoria

Organizzato oggi anche a Gorizia un flash mob di cittadini, in piazza Vittoria, con le barchette di carta della campagna #changeDublin #EuropeanSolidarity.



Scopo dell'iniziativa, in contemporanea alla seduta del Consiglio europeo a Bruxelles, è di chiedere a tutti i Governi europei di fare la propria parte nella concreta attuazione dei principi di solidarietà su cui si fonda l’Unione Europea, di cambiare il Regolamento di Dublino e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.



Dopo  il vertice “ristretto” tra 16 Paesi
membri, si arriva oggi, giovedì 28 giugno, alla seduta del Consiglio Europeo. Il mini vertice sembra abbia prodotto due convinzioni: la prima è che i flussi devono essere gestiti a livello comunitario, la seconda è che non si sa, ancora, in che modo.
L’articolo 21 del Nuovo Trattato sull’Unione Europea in materia di “azioni esterne”, così come l’art. 205  del Trattato sul Funzionamento dell’UE,  sanciscono espressamente che l’azione dell’UE sulla scena internazionale si fonda sui principi che ne hanno  informato la creazione, lo sviluppo e l’allargamento, tra questi  il rispetto della dignità umana, uguaglianza, solidarietà, e quelli della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

È solo il caso di ricordare che l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità costituisce il quadro generale per le relazioni dell’UE con i paesi terzi: Non si parla solo di “gestione dell’accoglienza” ma della cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito, della gestione delle frontiere esterne dell’UE, della gestione dei flussi migratori e del contrasto alle attività legate al traffico dei migranti, della riforma del sistema europeo comune di asilo, dell’individuazione di percorsi di migrazione legali e della promozione dell’integrazione dei cittadini di paesi terzi.

Il Consiglio Europeo, riunione trimestrale in cui i leader dell’UE ( cioè i capi di Stato o di governo dei Paesi membri, il presidente della Commissione europea, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza)  si incontrano per delineare in senso ampio le direttrici politiche dell’Unione, svolge dunque, anche in questo settore, un ruolo importante, in quanto fissa le priorità strategiche. Sulla base di tali priorità il Consiglio dell’UE ( voce dei governi dei paesi dell’UE costituito dai ministri dei governi di ciascun paese dell’UE competenti per la materia in discussione) stabilisce determinate linee di azione, predispone i mandati di negoziato con i paesi terzi,  adotta gli atti legislativi e definisce programmi specifici.

Il fenomeno migratorio ha evidenziato la necessità di riformare le regole di asilo dell'UE. È necessario riformare le regole di asilo dell’UE. Secondo le norme vigenti, i richiedenti asilo non sono trattati in modo uniforme in tutta l'UE e anche la percentuale di decisioni positive in materia di asilo varia notevolmente. Di conseguenza, i richiedenti asilo viaggiano in Europa e fanno richiesta di asilo nei paesi in cui credono di avere una maggiore possibilità di ricevere protezione internazionale. Sono  al vaglio del Consiglio sette proposte legislative presentate dalla Commissione europea per migliorare le norme dell'UE in materia di asilo.

La Commissione (il “motore” legislativo dell’UE) ha presentato al Consiglio europeo sette proposte legislative miranti a:
1) riformare il sistema di Dublino per assegnare meglio le domande di asilo tra gli Stati membri e garantire il trattamento tempestivo delle domande;
2) rafforzare il regolamento Eurodac per migliorare la banca dati delle impronte digitali dell'UE per i richiedenti asilo;
3) istituire un'agenzia europea per l'asilo a pieno titolo;
4) sostituire la direttiva sulla procedura di asilo con un regolamento per armonizzare le procedure dell'UE e ridurre le differenze nei tassi di riconoscimento tra gli Stati membri;
5) sostituire la direttiva sulle qualifiche con un regolamento per armonizzare le norme e i diritti di protezione per i richiedenti asilo;
6) riformare la direttiva sulle condizioni di accoglienza per garantire che i richiedenti asilo beneficino di norme di accoglienza armonizzate e dignitose;
7) creare un quadro permanente di reinsediamento dell'UE.

Questa seduta del Consiglio Europeo, dunque, riveste una notevole importanza non solo per la sopravvivenza del sistema Schengen ( messo in crisi dal fatto che alcuni Stati membri hanno reintrodotto i controlli alle frontiere), ma per il futuro stesso dell’UE, come segnale di capacità e volontà di dare una risposta politica e operativa ad un fenomeno, come si è tanto volte ribadito, non certo emergenziale ma strutturale.

PS: ci è sembrato coerente realizzare le barchette di carta utilizzando i poster della campagna per il No alla riforma costituzionale del 2016. Perchè nella nostra Costituzione ci sono tutti gli elementi necessari a definire la posizione italiana sulla riforma del regolamento Dublino.

mercoledì 20 giugno 2018

Giornata del Rifugiato 2018. A Gorizia #withrefugees. Immagini e storie, foto e video, volontari e richiedenti asilo



COMUNITÀ EXTRAORDINARIA:

STORIE DI VOLONTARI E RICHIEDENTI ASILO, INGREDIENTI DI UNA QUOTIDIANITA’ INVISIBILE



Gorizia, 20 - 23 giugno 2018, Galleria Faganel - Kinemax - Piazza Vittoria 41


Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.

Anche Gorizia celebra questo appuntamento con l’inaugurazione della mostra Comunità Extraordinaria – volontàri e richiedenti asilo | ingredienti di una quotidianità invisibile, questa sera, mercoledì 20 giugno alle ore 19.30, nella sala espositiva di Studio Faganel all’interno di Kinemax, in  Piazza della Vittoria.

Un progetto di foto e video narrazione ideato da Fabiola Faidiga, Gianna Omenetto in collaborazione con Lorella Cucit: ognuna portatrice di un proprio sapere espressivo, che hanno scoperto, esplorato, conosciuto, riunito gli ingredienti visivi ed esperienziali, e raccontato. 

" COMUNITÀ EXTRAORDINARIA è un progetto in itinere, il primo tassello di una storia che esce dal comune, dall’abituale, dall’ordinario. Qualcosa che pochi sanno e che è tempo di portare in luce. Qualcosa che accade fuori dai servizi istituzionali. "

“Abbiamo raccolto storie, intrecciato volti, percepito e fatto nostre sensazioni ed emozioni. Giovani adulti giunti sin qui alla ricerca di una terra dove crescere e lavorare lontani da conflitti e paure, hanno trovato a Gorizia un gruppo di volontàri. Persone comuni, credenti e non, che nella pratica del “fare per l’altro” perseguono ogni giorno uguaglianza e diritti fondamentali. Il susseguirsi quotidiano di piccole/grandi azioni ha colmato in parte dei vuoti tangibili. Inestimabile il gesto di donare coperte, il proprio tempo, preparare un pasto caldo, incontrare sguardi, intrecciare storie e spazi personali, conoscenze. Abbiamo voluto porre al centro la persona e guardare alla cucina come a una soglia accessibile, porta d’ ingresso in una casa diversa, in una cultura diversa. Oltrepassare quella soglia per conoscere, assaporare, partecipare alla costruzione di un mondo nuovo, rinnovato di quegli ingredienti chiamati Rispetto, Incontro, Dialogo, Sostegno, Contaminazione. Siamo state accolte nelle loro cucine, negli spazi dei singoli e di alcune parrocchie, nei luoghi d’incontro. Li abbiamo visti sorridere, parlare, cucinare, fare musica e danzare. Assieme!...Li abbiamo visti creare una comunità possibile: volontari e richiedenti asilo. Persone tra persone. E vogliamo raccontarla così, attraverso i volti e la luce emanata da tante persone che nella quotidianità di azioni tanto semplici, quanto dirompenti, riescono a fondere gli ingredienti di una società partecipe e attenta. Proprio come un ingrediente che entra nella composizione di un miscuglio, al fine di ottenere il risultato voluto, l’integrazione appare necessaria quanto possibile.”
Il progetto, si legge nella nota alla stampa, è stato realizzato grazie a tutta la rete dei volontàri di Gorizia, ai richiedenti asilo, a Kinemax, all’Associazione di promozione sociale Agorè di Gorizia e all’Associazione culturale per lo sviluppo del territorio CASA C.A.V.E di Visogliano (Duino Aurisina -TS).