giovedì 28 giugno 2018

Flash mob #changeDublin #EuropeanSolidarity anche a Gorizia, barchette di carta sul canale d'acqua in piazza Vittoria

Organizzato oggi anche a Gorizia un flash mob di cittadini, in piazza Vittoria, con le barchette di carta della campagna #changeDublin #EuropeanSolidarity.



Scopo dell'iniziativa, in contemporanea alla seduta del Consiglio europeo a Bruxelles, è di chiedere a tutti i Governi europei di fare la propria parte nella concreta attuazione dei principi di solidarietà su cui si fonda l’Unione Europea, di cambiare il Regolamento di Dublino e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.



Dopo  il vertice “ristretto” tra 16 Paesi
membri, si arriva oggi, giovedì 28 giugno, alla seduta del Consiglio Europeo. Il mini vertice sembra abbia prodotto due convinzioni: la prima è che i flussi devono essere gestiti a livello comunitario, la seconda è che non si sa, ancora, in che modo.
L’articolo 21 del Nuovo Trattato sull’Unione Europea in materia di “azioni esterne”, così come l’art. 205  del Trattato sul Funzionamento dell’UE,  sanciscono espressamente che l’azione dell’UE sulla scena internazionale si fonda sui principi che ne hanno  informato la creazione, lo sviluppo e l’allargamento, tra questi  il rispetto della dignità umana, uguaglianza, solidarietà, e quelli della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

È solo il caso di ricordare che l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità costituisce il quadro generale per le relazioni dell’UE con i paesi terzi: Non si parla solo di “gestione dell’accoglienza” ma della cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito, della gestione delle frontiere esterne dell’UE, della gestione dei flussi migratori e del contrasto alle attività legate al traffico dei migranti, della riforma del sistema europeo comune di asilo, dell’individuazione di percorsi di migrazione legali e della promozione dell’integrazione dei cittadini di paesi terzi.

Il Consiglio Europeo, riunione trimestrale in cui i leader dell’UE ( cioè i capi di Stato o di governo dei Paesi membri, il presidente della Commissione europea, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza)  si incontrano per delineare in senso ampio le direttrici politiche dell’Unione, svolge dunque, anche in questo settore, un ruolo importante, in quanto fissa le priorità strategiche. Sulla base di tali priorità il Consiglio dell’UE ( voce dei governi dei paesi dell’UE costituito dai ministri dei governi di ciascun paese dell’UE competenti per la materia in discussione) stabilisce determinate linee di azione, predispone i mandati di negoziato con i paesi terzi,  adotta gli atti legislativi e definisce programmi specifici.

Il fenomeno migratorio ha evidenziato la necessità di riformare le regole di asilo dell'UE. È necessario riformare le regole di asilo dell’UE. Secondo le norme vigenti, i richiedenti asilo non sono trattati in modo uniforme in tutta l'UE e anche la percentuale di decisioni positive in materia di asilo varia notevolmente. Di conseguenza, i richiedenti asilo viaggiano in Europa e fanno richiesta di asilo nei paesi in cui credono di avere una maggiore possibilità di ricevere protezione internazionale. Sono  al vaglio del Consiglio sette proposte legislative presentate dalla Commissione europea per migliorare le norme dell'UE in materia di asilo.

La Commissione (il “motore” legislativo dell’UE) ha presentato al Consiglio europeo sette proposte legislative miranti a:
1) riformare il sistema di Dublino per assegnare meglio le domande di asilo tra gli Stati membri e garantire il trattamento tempestivo delle domande;
2) rafforzare il regolamento Eurodac per migliorare la banca dati delle impronte digitali dell'UE per i richiedenti asilo;
3) istituire un'agenzia europea per l'asilo a pieno titolo;
4) sostituire la direttiva sulla procedura di asilo con un regolamento per armonizzare le procedure dell'UE e ridurre le differenze nei tassi di riconoscimento tra gli Stati membri;
5) sostituire la direttiva sulle qualifiche con un regolamento per armonizzare le norme e i diritti di protezione per i richiedenti asilo;
6) riformare la direttiva sulle condizioni di accoglienza per garantire che i richiedenti asilo beneficino di norme di accoglienza armonizzate e dignitose;
7) creare un quadro permanente di reinsediamento dell'UE.

Questa seduta del Consiglio Europeo, dunque, riveste una notevole importanza non solo per la sopravvivenza del sistema Schengen ( messo in crisi dal fatto che alcuni Stati membri hanno reintrodotto i controlli alle frontiere), ma per il futuro stesso dell’UE, come segnale di capacità e volontà di dare una risposta politica e operativa ad un fenomeno, come si è tanto volte ribadito, non certo emergenziale ma strutturale.

PS: ci è sembrato coerente realizzare le barchette di carta utilizzando i poster della campagna per il No alla riforma costituzionale del 2016. Perchè nella nostra Costituzione ci sono tutti gli elementi necessari a definire la posizione italiana sulla riforma del regolamento Dublino.

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