giovedì 31 marzo 2016

Alleanza Palazzo Coronini di Gorizia e Goriški Muzej Kromberk di Nova Gorica: visite guidate bilingui.


Progetto per valorizzare il legame storico che intercorre tra Palazzo Coronini a Gorizia e il Castello di Kromberk a Nova Gorica, attraverso una serie di visite guidate congiunte e bilingui e una Card Coronini, con sconti e agevolazioni su entrambe le sedi museali.



La Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus di Gorizia e il Goriški Muzej Kromberk-Nova Gorica si alleano per dare vita a un progetto di collaborazione che muoverà i primi passi ufficiali già nelle prossime settimane.
Obiettivo delle iniziative è quello di promuovere la reciproca conoscenza e l’afflusso di visitatori
italiani e sloveni alle due splendide dimore, autentici gioielli artistici e architettonici . Per chi si addentrerà nelle sale della villa di viale XX settembre ci sarà inoltre la possibilità di ripercorrere le
trasformazioni che tra il XVIII e l’inizio del XX secolo rivoluzionarono le abitudini alimentari e il
modo di stare a tavola, grazie alla mostra “A tavola con i conti Coronini”, in programma dal 9 aprile al 16 ottobre.
La presentazione del progetto  tra Coronini e Kromberk è invece annunciata per martedì
12 aprile alle 20.00, al Castello di Kromberk, alla presenza del sindaco di Gorizia Ettore Romoli e del
primo cittadino di Nova Gorica, Matej Arcon.

mercoledì 30 marzo 2016

Giulio Regeni. Resurrexit. Duro intervento del Comitato per la vita del Friuli Rurale.

Oggi la stampa riporta che la mamma di Giulio Regeni ha riconosciuto il figlio dalla punta del naso, tant'è stato devastato il volto di suo figlio dalle torture subite. Solo ai tempi del nazifascismo si arrivava a tanto, ha detto Paola Regeni. Pubblichiamo l'intervento inviato da Aldevis Tibaldi (che nella richiesta di ritiro del nostro ambasciatoire da Il Cairo ha anticipato quella analoga  del senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per i diritti uman) in rappresentanza del  Comitato per la vita del Friuli Rurale. Tibaldi il giorno di venerdì santo ha esposto a Londra, davanti ad alcune istituzioni inglesi, il cartello Verità per Giulio Regeni.



RESURREXIT

A trucidare per la seconda volta Giulio e ad abbandonarlo nel fossato della menzogna non è solo un satrapo in cerca di una volgare ed ignobile versione dei fatti, bensì la nostra cattiva coscienza, il nostro momentaneo dolore, il nostro immobilismo.
Siamo tutti consapevoli che a muovere le mani degli aguzzini sono stati gli sgherri del regime egiziano e sappiamo anche che costoro si sono sentiti impuniti dal fatto di essere, agli occhi del mondo occidentale, gli arbitri e i guardiani del fondamentalismo islamico, il presidio dei pozzi petroliferi della Libia.
Si sono convinti di essere insostituibili e insieme il crocevia del traffico delle armi e un cliente ideale per l'industria pesante. Tutto ciò è balzato in piena evidenza nella nota intervista resa a Repubblica da Al Sisi, tanto plateale da non aver tralasciato di sottolineare gli affari che intercorrono fra i due paesi e, insieme, la simpatia che lo lega al nostro leader, tanto vanaglorioso da aver subito abboccato all'amo. O per meglio dire - novello merlo della favola -  immediatamente lesto da aprire il becco per far cadere il boccone della sua gratitudine... Intervista che ha toccato il suo culmine nel momento in cui, ignorata la tortura subita dal nostro martire, ha voluto fare pari e patta con una supposta vittima del suo paese.
E' stata proprio quella intervista - e non altro - ad obbligare i genitori di Giulio a recarsi dalle massime cariche dello Stato per chiedere Giustizia e di non recedere dall'obbligo di fare luce su di un crimine tanto efferato: di uscire cioè dai luoghi comuni ed ipocriti delle semplici attestazioni di circostanza.
Oggi, di fronte all'ultima vergognosa versione fornita dall'autorità egiziana e ancor più dalle superficiali prese di posizione italiane, nulla può condizionare l'indignazione generale.
Nulla può abituarci all'ennesimo crimine che resta impunito agli occhi del popolo italiano, tale da consolidare il suo senso di impotenza e quindi la sua arrendevole inerzia che tanto giova alla politica dei corrotti.
Nulla può trattenerci da chiedere un gesto sostanziale e concreto quale il richiamo dell'ambasciatore italiano al Cairo.
Nulla ci deve trattenere dall'esibire la nostra indignazione in ogni dove, così come abbiamo inteso esprimere nella mattinata di questo venerdì Santo dinanzi alle Istituzioni inglesi (Parlamento, Downing Street...)
Nulla ci deve trattenere dallo stare accanto alla famiglia Regeni.
Nulla deve più impedire la Resurrezione delle nostre coscienze.
Comitato per la Vita del Friuli Rurale

sabato 26 marzo 2016

Buona Pasqua (e non solo)



Pasqua, Numi, auguri, Mr. Hyde: pensieri e parole in (assoluta) libertà…




di Nevio Polli

Auguri, auguri, auguri… ancora auguri. Non ci mancano davvero occasioni per farli e scambiarli. Questi, per Pasqua, sono di rito e quindi inevitabili, doverosi e dunque, ........... i migliori auguri di una serena Santa Pasqua. Non sarà però facile trovarla questa serenità, basta guardarci intorno. E si sprofonda nella tenebra più profonda e dolorosa.

Ma torniamo agli auguri. Quanti auguri ci facciamo? E cosa sono questi auguri, da dove vengono, qual è il loro significato, il senso? Quelli collettivi cominciano doverosamente col primo giorno dell’anno e, in teoria, dovrebbero valere e bastare per tutto l’anno, ma poi già subito qualcuno, più malizioso o burlone, approfitta anche del giorno della Befana; arrivano poco dopo quelli molti più teneri e dolci di San Valentino, quindi c’è la festa della Donna e subito dopo quella del Papà; arriva Pasqua, il primo Maggio, la Mamma e ora mi sembra anche i nonni; poi finalmente tregua e si salta direttamente a Natale per poi riprendere subito con Capodanno ecc.. In mezzo però anche una miriade di piccoli rituali domestici e occasioni personali, dai classici buongiorno, buonasera, buonanotte, buon appetito e buona salute ai compleanni, onomastici, comunioni, cresime, matrimoni, nascite, diplomi, lauree… insomma un’infinità di “ti auguro…”.

Ma perché lo facciamo, e perché proprio questa parola “augurio”? E’ una tradizione lontanissima, romana nella sua derivazione etimologica, ma già prima, nel suo rito, anche etrusca, greca, celtica… insomma un’usanza che trova radici praticamente in tutti i popoli e culture. Ci viene dal latino “aùgures”, ossia l’interpretazione (“auspicia”) che gli “Aùguri” (sorta di indovini-sacerdoti) davano per spiegare il favore o meno degli dei difronte ad una possibile scelta che la comunità o un singolo individuo si apprestavano a fare: meglio la pace o si fa la guerra, il raccolto sarà abbondante o ci sarà la carestia, è il luogo adatto per costruire una città, vivrò ancora o dovrò morire… e via così. Un rito di divinazione dunque: se fulmini, nubi, vento, aquile o corvi o altri presagi venivano da sinistra, allora gli dei erano favorevoli, se invece da destra meglio non fare niente. Poi qualcuno, nel tempo, deve aver fatto un po’ di confusione e tutto si è capovolto: ora da evitare sono invece i “sinistri presagi”. Comunque si guardava sempre in alto, verso il cielo, verso il divino, verso colà ove si puote ciò che si vuole. Quindi, riassumendo, gli Aùguri confermavano la benevolenza o meno degli dei, e noi, in veste di moderni Aùguri non facciamo altro che ripetere quei lontani riti, chiedendo a Dio la sua attenzione e la sua benevolenza per la persona alla quale stiamo “augurando” quelle belle cose.

Già, ma a quale Dio, noi Cristiani, oggi, la chiediamo questa benevolenza? A chi ci rivolgiamo inconsciamente affinché il nostro augurio venga ascoltato? Al Figlio, che ha patito come un uomo e si è sacrificato per la nostra salvezza o al Padre che invece l’ha mandato a patire e morire e non ha fatto niente per salvarlo, anzi, aveva già scritto, Lui, tutto? Al Figlio che ha predicato la bontà, l’amore, la fratellanza, o al Padre che invece, per liberare il suo popolo, ha mandato l’Angelo della Morte a far strage di tutti i primogeniti egiziani, colpevoli soltanto di esser nati tali? Al figlio che niente ha chiesto per sé e tutto ha voluto donare agli altri o al Padre, capace della scandalosa richiesta fatta ad Abramo di sacrificare, a Lui, il figlio Isacco? A quale Dio chiediamo intercessione per accompagnare i nostri Auguri? A quello buono, certo… Ma, un momento, Dio Padre e Gesù non sono forse la stessa persona? Il Padre e il Figlio non sono sempre Uno (e qualche volta anche di più)? Ma chi sono allora in realtà queste figure, queste entità soprannaturali alle quali ci rivolgiamo affinché i nostri buoni auguri possano arrivare fino ai nostri cari? Forse che uno è il dio buono e l’altro il dio severo, inflessibile, crudele? E sono sempre Lui-Loro che consentono tutto questo orrore che circonda il nostro quotidiano? O forse semplicemente se ne disinteressano, o (se mai ci sono) hanno altro da fare? O forse sono in realtà un’identificazione simbolica, trascendente, di quel Male e quel Bene che, come dentro ciascuno di noi, anche lassù, nel Settimo Cielo, si guardano, si confrontano e si scontrano? In fondo non abbiamo forse creato Dio a nostra immagine e somiglianza? E dunque perché meravigliarsi se anche lassù c’è un Dr Jekill e un Mr. Hyde.
Oggi però, purtroppo, sul trono c’è Hyde.

Gorizia. Campagna H2GO. Le locali politicuzze da cortile non evolvono nemmeno sul problema dell'acqua a gestione pubblica.




La sollecitazione della campagna H2GO: il Consiglio comunale di Gorizia faccia realmente politica sull’acqua bene comune.
Basta scaramucce nella solita e sterile contrapposizione  che  non affronta le questioni decisive per conservare la gestione dei beni comuni e della democrazia.

Il gruppo di lavoro goriziano su Acqua Bene Comune interviene sui contenuti della funambolica mozione di Forza Italia in consiglio comunale. Che andrà chissà quando all'attenzione del Consiglio comunale, in totale irrilevanza di effetti se, come annunciato, la discussione della proposta di legge 135 sul servizio idrico integrato verrà discussa in consiglio regionale già il 30 marzo. Prosegue il mail bombing lanciato da Campagna H2GO, rilanciato a livello regionale dal Movimento 5 Stelle, unico ad essersi opposto alla 135. A questo link il documento congiunto presentato ( e completamente ignorato) alla IV Commissione regionale il 18 febbraio scorso da  CeVI – Centro di Volontariato Internazionale (componente del Comitatoreferendario FVG Acqua Bene Comune), Legambiente Friuli Venezia Giulia onlus e Cordicom FVG - Coordinamento dei Comitati Territoriali e dei Cittadini associati del FVG.






COMUNICATO STAMPA, 25 MARZO 2016. L’acqua è il  bene comune che meglio di altri è lo specchio della politica  italiana: il processo di privatizzazione avviato negli anni Novanta con la Legge Galli e poi con vari interventi primo fra i quali il noto decreto Ronchi-Fitto (del 2009 Governo Berlusconi), oggetto della consultazione referendaria del 2011, fino al   Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi, non ha conosciuto ostacoli tra i vari governi che si sono succeduti.
Ha invece trovato una grande, ma fino ad oggi inascoltata, opposizione  nella volontà popolare. Milioni di persone che dal 2000 in poi, attraverso referendum, proposte di legge, manifestazioni, iniziative europee si battono per l’idea che l’acqua è un bene pubblico indispensabile che  deve essere gestito dalle comunità locali in modo trasparente e partecipato attraverso la fiscalità generale)e le tariffe, sulla base dei consumi, prevedendo il riconoscimento del diritto ad un quantitativo minimo.

Se la politica ha ancora una funzione, chiede il gruppo di lavoro della Campagna H2GO, qual è il senso della mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Gorizia? 
Da cittadini attendiamo dai capigruppo e dai segretari  provinciali di sapere quale sia l’elaborazione complessiva sul tema acqua pubblica, a Gorizia, in Regione e in Italia. Tema  che, per ora, ci sembra sia rappresentato, da una parte, dalla banale e sterile strumentalizzazione politica di chi  approfitta dell’occasione per attaccare la giunta Serracchiani, dimentico che la privatizzazione è cavallo di battaglia del suo stesso partito; dall’altra parte,  dalla presa di posizione ( o dal prudente silenzio) di esponenti  del partito di maggioranza in giunta provinciale e in quella regionale,  insensibili al tradimento della volontà popolare e  immemori degli stessi programmi elettorali dei loro partiti.
 In mezzo solo una mozione consiliare che non apre la questione politica ed il cui testo, inoltre, è scritto in quel “ politichese” che rende possibile chiedere il ritiro della proposta di legge 135 ma in subordine se ne legittima l’approvazione con delle modifiche assurde. 
 Insomma una mozione che sull’acqua pubblica dice nulla a noi che la vogliamo.
 Ci aspettiamo dalla politica locale ben altre sollecitazioni e preoccupazioni, proprio in nome della gestione locale che possiamo vantare e vogliamo difendere, a patto sia realmente pubblica e partecipata: iniziative concrete a tutela della nostra salute e delle nostre tasche, presenza costante dei nostri rappresentanti all’interno della Consulta d’ambito, interventi  su problemi  che  riguardano la gestione nell’ambito, valutazione congiunta degli usi agricoli, industriali ed energetici.

Ad esempio vorremmo puntuali verifiche  sull’utilizzo dei soldi che confluiscono al Cato attraverso la quota fissa della tariffa, la più alta d’Italia (82,21 euro, contro i 2,79 di Milano , dati Federconsumatori 2013); spiegazioni intelligibili sugli aumenti tariffari; rassicurazioni con dati analitici alla mano sulla qualità dell’acqua di falda e di quella proveniente dalla sorgente in territorio sloveno ; richiesta di controlli sulla presenza di fibre di amianto nell’acqua distribuita dalla rete; informazioni di una qualche attendibilità sulla gestione transfrontaliera dell’Isonzo, senza aspettare che le Nazioni Unite avviino il progetto Nexus , coinvolgendo frotte di funzionari e politici, visto che degli uni e degli altri incaricati istituzionalmente ne abbiamo già a sufficienza; aggiornamenti sull’erogazione e sull’utilizzo  del contributo statale per l’acquisto dell’acqua dalla Slovenia, un tempo computato quale sconto ai cittadini sui consumi.

La CAMPAGNA H2GO, cui aderiscono i comitati #nobiomasseGo,  #CampiElettromagnetici-Gorizia#, Comitato Isonzo, l’associazione Essere Cittadini,  il Coordinamento Stop TTIP Gorizia,  il blog Piazza Traunik, il gruppo locale Go Possibile,  in collegamento con le azioni messe in campo da autonomie locali e movimenti per l’acqua in tutto il territorio regionale, ha condiviso su  http://piazzatraunikgorizia.blogspot.it/2016/03/campagna-h2go-da-gorizia-sollecitazione.html  un testo da inviare per email a tutti i consiglieri regionali  per fermare l’iter della legge 135 sul servizio idrico integrato e sostenere i principi della gestione pubblica e fuori dai meccanismi del profitto dell’acqua, bene comune.

mercoledì 23 marzo 2016

Servizio idrico integrato: a Gorizia mozione Gentile, che lancia a vuoto puntando male alcune buone carte. E il PD goriziano cosa ne pensa?



Mentre nelle retrovie della cittadinanza attiva si dibatte  e si reagisce alla proposta di legge regionale sul servizio idrico integrato, in collegamento con il dissenso che si manifesta in tutto il FVG, arriva sul problema una tardiva presa d’atto dal consiglio comunale: il consigliere Gentile lancia un sasso/mozione  che, a parte un passaggio nelle cronache locali, servirà a nulla perché nulla di decisivo contiene, nemmeno un segnale utile  a far riflettere su dove stiamo  precipitando in materia di beni comuni e partecipazione democratica al governo del territorio. Speriamo almeno serva per rendere edotti sul tema i colleghi in consiglio.


di Martina Luciani
 

 La mozione del consigliere Fabio Gentile, relativamente alla proposta di legge regionale  sul servizio idrico integrato, esprime, ancora una volta, l’incapacità di cogliere gli aspetti realmente politici delle questioni.  Non intendiamo il senso politico, che a quel livello la nostra convinzione dell’indisponibilità della politica sui beni comuni (nello specifico tradotta dai cittadini nella Campagna H2GO) e la relativa visione socio-economica,  sono geneticamente estranee al consigliere comunale proponente.
Ma semplicemente  il risvolto politico di una situazione  nella quale la vera sollecitazione, la vera aspettativa  è la seguente: il PD, di Gorizia e provinciale, che all’interno del CATO  ha pure un presidente, prende posizione sui contenuti della proposta di legge regionale sul servizio idrico integrato? Ne condivide i contenuti? E se li condivide, perché? Se non li condivide, perché tace?
La proposta della maggioranza regionale di centro sinistra non va bene, tanto ai Movimenti per l’acqua della regione ai quali la Campagna H2GO aderisce, quanto, evidentemente, al consigliere comunale Gentile e ai consiglieri regionali di minoranza. Ma evidentemente il consigliere  ignora quel che scrive la Campagna H2GO, quel che è stato elaborato dai Movimenti regionali per l’acqua, dai sindaci friulani, dal Movimento 5 Stelle.  
Cosa ci possa fare il sindaco di Gorizia, chiamato in causa dalla tardiva mozione, che giunge a pochi giorni dalla discussione in consiglio regionale, non riusciamo ad immaginare.  Intuiamo però che la mozione evita un faccia a faccia politico cui i cittadini avrebbero volentieri assistito ed allontana gratuitamente  il fastidio di una crisi politica all’interno del partito di maggioranza regionale.
Inoltre, entrando nel dettaglio della mozione, tecnicamente non avrà alcuna utilità rivendicare la bontà del cosiddetto “modello Gorizia” di gestione del servizio idrico - locale e pubblico, senza profitti che non siano reinvestiti nel servizio stesso -  e chiedere il ritiro della proposta di legge,se poi ci si accontenta,in subordine, di accettare il meccanismo prefigurato dall’Ausir, l’ente unico regionale di gestione del servizio idrico integrato, in cambio della costituzione della sua sede a Gorizia.

lunedì 21 marzo 2016

Cambio casa finalmente! Tanto paga la Regione.



Mentre alla tv fanno man bassa di spettatori  i programmi di cerco/cambio/vendo casa, la Regione FVG consente che appartamenti, ville, chalet e cottage, costruiti per finalità turistiche siano di fatto utilizzate per fini residenziali, anche se la loro realizzazione è stata finanziata con fondi pubblici.


di Marilisa Bombi

La proposta iniziale l’aveva fatta Piero Tononi, consigliere regionale in quota PDL utilizzando il sistema dell’emendamento d’aula. Che è la possibilità di far cambiare una legge con una aggiunta o con una modifica del testo originario, non nel corso dei lavori della commissione consiliare chiamata ad esaminare il testo prima che lo stesso, definitivo, sia trasmesso al Consiglio per la sua approvazione, bensì quando il provvedimento è già all’attenzione dell’organo legislativo, cioè – come si suol dire - quando i giochi si sono già conclusi.