Il sindaco di Gorizia chiede alla Regione di aiutare economicamente i Comuni che maggiormente sopportano il peso dell'accoglienza. Incluso quello di Gorizia. Che ha fatto cosa? Non è stato il Comune ad accogliere nemmeno uno dei richiedenti asilo a Gorizia.A meno che l'ordinanza antibivacco non sia una forma di gestione dell'accoglienza.
di Martina Luciani
Sulla questione immigrazione e relative
emergenze/inadempienze si manifestano a
Gorizia innumerevoli riflessioni, talvolta palesemente strumentali a mantenere
o costruire una posizione politica di una qualche utilità, diciamo così,
prospettica. L’ultima la si legge sulla
stampa di oggi. Apprendiamo che il sindaco di Gorizia ha chiesto alla Regione di garantire una
premialità per i Comuni che ospitano più richiedenti asilo di quelli previsti
dal piano Torrenti.
Il Comune di Gorizia è fra questi( immaginarsi cosa dovrebbe
dire Gradisca): il sindaco dice che in città dovremmo averne 70, invece ne
abbiamo 200, arrivando fino a 350, con grosse difficoltà dal punto di vista
dell’accoglienza (è scritto sul Messaggero Veneto). Il sindaco chiede “ una media trimestrale e la Regione,
attraverso il fondo di perequazione, trovi il modo per premiare lo sforzo di
questi enti”.
Ecco, questo è un esempio di creatività politica inusitata:
le grosse difficoltà non sono state caricate sulle spalle del Comune, ma su
quelle di santa madre chiesa (Caritas), del volontariato locale ( via via
soggetto sempre più interessante quale bacino elettorale) e su Medici Senza
Frontiere con il loro poderoso investimento di alcune centinaia di migliaia di
euro per il campo San Giuseppe.
I cittadini che protestavano per l’anti igienica e anti
estetica invasione urbana dei profughi sono stati accontentati nelle loro
istanze. Da chi? Dal volontariato, nelle sue varie configurazioni
organizzative.
L’ordinanza antibivacco in che modo ha risolto il problema
degli accampamenti cittadini? Non l’ha risolto, gli accampamenti non ci sono
perché i profughi sono stati accolti attraverso l’accoglienza non governativa.
Quando Medici Senza Frontiere smobilita, dove vanno a
dormire e a lavarsi e a fare pipì e popò i profughi che hanno presentato
richiesta di asilo alla Commissione territoriale di Gorizia? Sul fiume o nei
parchi cittadini.
Perché a Gorizia la Prefettura è sopravvissuta ai tagli
della spending review? Perché la senatrice Laura Fasiolo è riuscita a far valere le necessità del
territorio, in prima linea nelle dinamiche dei flussi migratori, di conservare
una rappresentanza del Governo.
Perché a Gorizia non abbiamo realizzato un centro di
accoglienza minori qualificato e capace di determinare un indotto economico e
occasioni di lavoro? Perché al Comune non garbava.
Quindi: chi sarà più in difficoltà, nel suo ruolo
istituzionale e nella posizione nei confronti dei propri elettori, il giorno in
cui i profughi saranno tutti per strada, sarà il nostro signor sindaco. E
insieme a lui la Prefettura.
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