martedì 1 marzo 2016

Immigrazione a Gorizia. Come sarà il "the day after" dopo chiusura del campo San Giuseppe di MSF?



Il sindaco di Gorizia chiede alla Regione di aiutare economicamente i Comuni che maggiormente sopportano il peso dell'accoglienza. Incluso quello di Gorizia. Che ha fatto cosa? Non è stato il Comune ad accogliere nemmeno uno dei richiedenti asilo a Gorizia.A meno che l'ordinanza antibivacco non sia una forma di gestione dell'accoglienza.



di Martina Luciani


Sulla questione immigrazione e relative emergenze/inadempienze  si manifestano a Gorizia innumerevoli riflessioni, talvolta palesemente strumentali a mantenere o costruire una posizione politica di una qualche utilità, diciamo così, prospettica.   L’ultima la si legge sulla stampa di oggi. Apprendiamo che il sindaco di Gorizia  ha chiesto alla Regione di garantire una premialità per i Comuni che ospitano più richiedenti asilo di quelli previsti dal piano Torrenti. 
Il Comune di Gorizia è fra questi( immaginarsi cosa dovrebbe dire Gradisca): il sindaco dice che in città dovremmo averne 70, invece ne abbiamo 200, arrivando fino a 350, con grosse difficoltà dal punto di vista dell’accoglienza (è scritto sul Messaggero Veneto). Il sindaco chiede  “ una media trimestrale e la Regione, attraverso il fondo di perequazione, trovi il modo per premiare lo sforzo di questi enti”.
Ecco, questo è un esempio di creatività politica inusitata: le grosse difficoltà non sono state caricate sulle spalle del Comune, ma su quelle di santa madre chiesa (Caritas), del volontariato locale ( via via soggetto sempre più interessante quale bacino elettorale) e su Medici Senza Frontiere con il loro poderoso investimento di alcune centinaia di migliaia di euro per il campo San Giuseppe.
I cittadini che protestavano per l’anti igienica e anti estetica invasione urbana dei profughi sono stati accontentati nelle loro istanze. Da chi? Dal volontariato, nelle sue varie configurazioni organizzative.
L’ordinanza antibivacco in che modo ha risolto il problema degli accampamenti cittadini? Non l’ha risolto, gli accampamenti non ci sono perché i profughi sono stati accolti attraverso l’accoglienza non governativa.
Quando Medici Senza Frontiere smobilita, dove vanno a dormire e a lavarsi e a fare pipì e popò i profughi che hanno presentato richiesta di asilo alla Commissione territoriale di Gorizia? Sul fiume o nei parchi cittadini.
Perché a Gorizia la Prefettura è sopravvissuta ai tagli della spending review? Perché la senatrice Laura Fasiolo  è riuscita a far valere le necessità del territorio, in prima linea nelle dinamiche dei flussi migratori, di conservare una rappresentanza del Governo.
Perché a Gorizia non abbiamo realizzato un centro di accoglienza minori qualificato e capace di determinare un indotto economico e occasioni di lavoro? Perché al Comune non garbava.
Quindi: chi sarà più in difficoltà, nel suo ruolo istituzionale e nella posizione nei confronti dei propri elettori, il giorno in cui i profughi saranno tutti per strada, sarà il nostro signor sindaco. E insieme a lui la Prefettura.

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