Una proposta che nasce dalle memorie di una famiglia di Duino,
quindi tanto affettuosa quanto culturale,
visto che ci consente di riappropriarci della quotidiana e faticosa umanità della Storia: è quella di Vladimiro Mervic, presidente della Comunella di Duino. La condividiamo seppur con una piccola variante (che forse ci aiuta a ottenere il risultato): insieme al nome del poeta boemo,restituiamo memoria e merito a Lojze Tomasini, colui che materialmente, con le sue mani e i suoi attrezzi, tracciò il percorso che rende possibile il collegamento tra Duino e Sistiana in bilico sopra le Falesie e quasi in volo sul mare.
Ecco il racconto di Vladimiro Mervic.
Rilke di qua, Rilke di là. Dalle nostre parti è tutto un "rilkare". Sembra che ci sia un proliferare di esegeti dei suoi testi. Ho letto qualcosa di suo e mi è piaciuto. Fu ospite dei principi nel castello di Duino, dove, dotato di ispirazione, dall'animo sensibile e naturalmente dall'assoluta padronanza lessicale attiva, componeva i propri bellissimi testi. Di sicuro non se la passava malaccio. Servito e riverito e sempre in com...pagnia di belle donne, probabilmente non s'era mai spinto fino a dove oggi sorge il percorso a lui dedicato. A volte, per scrivere poesie o elegie, la sofferenza non è indispensabile.
Mi raccontano, i miei cugini Lidia e Mario, che questo bellissimo sentiero, immerso nella natura, con vista mozzafiato, è stato tracciato con martello e scalpello dal loro nonno Lojze Tomasini. Non ci avevo mai pensato, che qualcuno avesse lavorato duramente per donarci una tale meraviglia.
Salgo a sincerarmi e guardo il manufatto da un'altra ottica. Tutto vero, tutto battuto, tutto creato. Lojze, su commissione dell'allora Principe, aveva asportato tonnellate di calcare. Mazza, martello e scalpello, ogni benedetto giorno. Attrezzi adoperati con mestiere e precisione. Minimo e razionale dispendio di energie per un massimo rendimento. Non semplice saper dove colpire la pietra per frantumarla efficacemente.
La nipote Lidia con un amico d'infanzia o la figlia Anica, ogni giorno a portargli il pranzo frugale. L'amico, persona che tutti conosciamo, con anche l'intento di addentare qualcosa, per placare la fame atavica. Così funzionava ed è così che ora ci ritroviamo questa amena e panoramica stradina a ridosso delle falesie. Questi sono i nostri sentieri, i nostri luoghi, il nostro passato. Ora, ogni qualvolta salirò sulle Stiene, penserò a questo duinese. Amerò ancor di più la nostra pineta, come ancor di più salirà la mia indignazione verso i nostri politici, pregni di presunzione, che pretendono di dettarci le regole.
Visto e considerato il tutto, in cuor mio, non lo chiamerò più Sentiero Rilke. Per me e penso solo per me, diventerà il Sentiero Tomasini. Dedicato a chi più lo merita, gentili signore e signori. E ora con doveroso rispetto, cali il sipario.
1 commento:
Mi chiamo Nevio Tomasini, nato nel 1956. Riesumati vaghi ricordi di "ciacole" in famiglia ...ma ero troppo piccolo x capire. Grazie comunque!
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