giovedì 2 luglio 2015

Il Comitato #CampiElettrognetici-Gorizia# in Comune per discutere del regolamento della telefonia mobile.




Chiesta la revisione del Regolamento. Tra gli argomenti discussi, il fatto che non sono stati individuati con chiarezza i siti dedicati alle antenne ma solo aree, peraltro eccessivamente puntuali per garantire la popolazione e neppure fasce di rispetto intorno ai siti sensibili. Il comunicato del Comitato.






Durante l’incontro ottenuto con l’Amministrazione comunale,  il Comitato #CampiElettromagnetici-Gorizia#, il Comitato, affiancato da un consulente esperto in Piani per le antenne di telefonia mobile, ha messo in luce che:
a) il Regolamento della telefonia mobile di Gorizia, comprensivo di planimetria sulla quale sono indicate le aree preferenziali e quelle sensibili, seppur valido e decisamente innovativo nella sua filosofia formativa, presenta alcune incongruenze: ad esempio la scelta di numerose aree di proprietà comunale come siti “preferenziali” per l’installazione di antenne, senza una chiara
distinzione tra le aree a ridosso dei siti sensibili rispetto a quelle effettivamente defilate da essi (problema osservato nella planimetria in varie zone della città, e non solo a S.Anna). Inoltre nel Regolamento non è prevista alcuna specifica per singola area in merito alla possibilità o meno di consentire in essa un co-siting.
La prima di queste incongruenze citate ha portato negli anni scorsi, da parte di WIND, a formulare legittime richieste di installazione di una nuova antenna su siti “preferenziali” troppo vicini ad una scuola (la scuola primaria Ungaretti-Pecorini di via Cipriani). Correttamente l’Amministrazione comunale ha tentato di arginare l’incongruenza, negando per ben due volte a Wind tali richieste, ma successivamente ha ceduto sul parco Marvin, area altrettanto sensibile in quanto essa registra una costante presenza di bambini, oltre ad essere a ridosso delle case. 
b) Il Regolamento di Gorizia, seppur propositivo, non individua con chiarezza i siti dedicati alle antenne ma solo aree, peraltro eccessivamente puntuali per garantire la popolazione. Non
contempla neppure fasce di rispetto intorno ai siti sensibili, ma è evidente che avere l’antenna su una scuola o averla a m.10, sul suo confine, è esattamente la stessa cosa.
c) Il Regolamento non prevede inoltre un tavolo di pianificazione concordata e condivisa a cui devono partecipare Comune, Gestori e Comitati per evitare ogni decisione soggettiva ed
estemporanei “bracci di ferro” tra Gestori, Comune e Comitati in merito a ogni richiesta di installazione di nuove antenne o modifiche dell’esistente.
d) E’ ovvio che il servizio di telefonia debba essere garantito, ma è altrettanto ovvio che anche l’ottimizzazione delle installazioni, l’evitare il proliferare di antenne installate per puri motivi
commerciali, e quindi spesso ridondanti, debba essere altrettanto e a maggior ragione garantito. L’unico modo per ottenere questo consiste nel sedersi ad un tavolo sul quale il Comune ed i Comitati abbiano gli strumenti più adatti allo scopo e siano coadiuvati da un esperto tecnico di telefonia, per poter valutare tecnicamente le richieste dei Gestori, richieste che rispondono, ovviamente e giustamente, soltanto a esigenze di carattere commerciale del singolo Fornitore del servizio.
Il Comune è chiamato invece, garantendo il servizio, a tutelare la popolazione applicando un principio di ottimizzazione e di cautela: una prospettiva diversa e a volte in contrasto con quella dei Gestori. Il Comitato chiede quindi all’Amministrazione comunale che confermi la disponibilità espressa durante l’incontro e cioè:
1. la convocazione di un tavolo di lavoro (a cui parteciperanno, oltre agli esponenti delle Istituzioni ed Enti interessati come ARPA, anche i Comitati dei cittadini ed i Gestori) per il miglioramento del Regolamento e dell’annessa planimetria;
2. la presenza al tavolo di lavoro di esperti scelti dall’Amministrazione comunale in concerto con i Comitati, che supportino gli Uffici comunali nella valutazione della congruità delle scelte espresse dai Gestori e nella definizione degli scenari;
3. la ridefinizione con WIND delle attuali ubicazioni con particolare riferimento al Parco Marvin,anche attraverso il rinnovo degli accordi economici con i Gestori, in questo caso Wind, visto che gli affitti dei siti vengono pagati al Comune. E’ evidente infatti che eventuali spostamenti di antenne da siti impropri a siti corretti possono essere compensati con sconti pluriennali sugli affitti;
4. la convocazione, entro 10 giorni, di un secondo incontro tra il Comune e il Comitato sulla base degli esiti dei pronunciamenti del Consiglio di Stato sui 4 ricorsi della Wind contro il Comune.
A
tale proposito, il Comitato evidenzia che, anche in caso di pronunciamento non favorevole per il Comune in sede di Consiglio di Stato, esso continuerà una azione decisa affinché le incongruenze
emerse nello strumento di gestione (Regolamento comunale), con riferimento anche all’antenna del Parco Marvin e al suo necessario spostamento, non verranno sanate.

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