mercoledì 18 marzo 2015

Enti locali. MoVimento 5 Stelle: sospensione immediata della riforma regionale

La riforma regionale svilisce l’autonomia dei singoli comuni, le UTI sono di fatto obbligatoria a pena il taglio di risorse, nasceranno 17 nuovi enti intermedi senza cancellare le province, deficit democratico e promozione degli inevitabili accordi di scambio.

Pubblichiamo il comunicato firmato da 26 consiglieri comunali del M5S del FVG. 



«Il MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di sospendere immediatamente l’applicazione della riforma degli enti locali. Secondo i portavoce M5S - che stanno presentando una serie di mozioni e ordini del giorno nei consigli comunali nei quali sono stati eletti - la legge approvata a novembre e intitolata “Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative” svilisce l'autonomia dei singoli comuni.
Totalmente negativo il giudizio dei consiglieri del MoVimento 5 Stelle anche sul meccanismo di trasferimento all'Unione dei finanziamenti regionali e delle risorse comunali e sull'attribuzione all'Unione del compito di deliberare le tariffe per i servizi di competenza che inciderà negativamente sui comuni virtuosi e finirà per aggravare pesantemente il prelievo fiscale nei confronti dei cittadini.
«L’adesione alle Unioni territoriali intercomunali (Uti) dei comuni con una popolazione fra i 3 e i 5 mila abitanti è obbligatoria, ma di fatto - aggiungono i portavoce M5S - questo obbligo colpirà anche i comuni di dimensioni maggiori in quanto la Regione impone sanzioni finanziarie a chi non aderirà, con il rischio di vedersi tagliare le risorse almeno del 30 %».
«Inoltre questa riforma non cancella le province mentre con l’istituzione obbligatoria delle Uti si creano ulteriori 17 enti intermedi. La loro nascita obbligatoria finirà per disincentivare di fatto le fusioni fra comuni, che sono l'unica vera forma di razionalizzazione della spesa delle amministrazioni locali – sottolineano gli eletti pentastellati -. Senza scordare che le modalità per la messa in comune di servizi nell’ambito delle Unioni territoriali intercomunali dovrebbero richiedere la massima attenzione. Le valutazioni da fare per decidere se aderire all’Uti proposta dalla Regione oppure cercare altre aggregazioni alternative, infatti, richiedono tempo, ponderazione e confronto con tutti gli altri comuni interessati. Tempo che purtroppo non c’è per la forte accelerazione che la giunta Serracchiani ha voluto imprimere a questa riforma».
«Le Uti si configurano infine come enti elettivi di secondo grado, in quanto il cittadino non è chiamato a eleggere i componenti degli organi rappresentati. In sostanza saranno nominati dagli organi dei comuni che compongono le Uti. In questo modo - concludono - di fatto viene calpestata l'applicazione della democrazia, favorendo -  fatto gravissimo – inevitabili accordi di scambio».
Comunicato firmato dai seguenti portavoce del MoVimento 5 Stelle eletti nei Consigli comunali del Friuli Venezia Giulia: Paolo Menis, Stefano Patuanelli, Manuela Botteghi, Mattia Policardo, Roberto Marcosig, Giulio Cazzol, Gianfranco Zuzzi, Matteo Muser, Claudia Gallanda, Cristina De Michelis , Lucio Vidoz,  Daniele Deiuri, Paola Di Nunzio,  Fabio Tamai, Battista Nardini, Michele Freschi,  Paolo Perozzo,  Vanessa Passoni , Fleris Parente, Giulia Fiorillo, Gilberto Gamberini , Mario Foschia ,Marco Coletti, Marco Castenetto, Marco Cargnello ,Fabio Veronese

 

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