L’Associazione Radicale “Trasparenza è Partecipazione” di Gorizia, assieme al Circolo Arcigay Arcobaleno ed all’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR), promuove da sabato prossimo una raccolta firme per una petizione popolare, affinchè il comune di Gorizia si doti un registro delle unioni civili e sostenga le nuove forme familiari tramite un regolamento ad hoc.
Il leader storico dei Radicali italiani è nella foto qui sopra con Michele Migliori, segretario di Gorizia; il banner " A Gorizia l'amore conta" è quello che accompagnerà la campagna di raccolta delle firme, tutti i sabati del mese di Marzo, dalle ore 10 alle 18, al banchetto tra Corso Verdi e via Contavalle.
“In Italia sono in aumento esponenziale le famiglie non legate dal vincolo matrimoniale: le cosiddette “coppie di fatto”, molte delle quali composte da persone dello stesso sesso”, sostiene Michele Migliori.
“Queste famiglie non godono degli stessi benefici, diritti, tutele delle persone sposate. Ad esempio, in caso di morte di un convivente, non c’è diritto alla pensione di reversibilità ed al subentro nell’affitto, non c’è la possibilità, per il convivente, di prendere decisioni circa l’assistenza medica, la donazione degli organi, l’assistenza penitenziaria. Questa situazione” – conclude Migliori – “configura una vera e propria discriminazione tra coloro che sono sposati e coloro che hanno deciso di formare una famiglia, per necessità o per pura scelta personale, senza la benedizione di un religioso o l’intervento di un sindaco.”
“Queste famiglie non godono degli stessi benefici, diritti, tutele delle persone sposate. Ad esempio, in caso di morte di un convivente, non c’è diritto alla pensione di reversibilità ed al subentro nell’affitto, non c’è la possibilità, per il convivente, di prendere decisioni circa l’assistenza medica, la donazione degli organi, l’assistenza penitenziaria. Questa situazione” – conclude Migliori – “configura una vera e propria discriminazione tra coloro che sono sposati e coloro che hanno deciso di formare una famiglia, per necessità o per pura scelta personale, senza la benedizione di un religioso o l’intervento di un sindaco.”
Per statuto comunale possono firmare tutti i cittadini che hanno un interesse nei confronti del tema, a prescindere dalla residenza, purchè abbiano compiuto il sedicesimo anno di età.
La soglia minima affinché sia possibile presentare la petizione è di 200 firme.
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