La Provincia respinge la richiesta di annullamento dell’autorizzazione (presentata dal Comitato #NoBiomasseGo) concessa alla Rail Services Srl per la realizzazione di un impianto trattamento rifiuti di alluminio in via Trieste: dialogo tra sordi o tra enti che si considerano al di sopra della legge?
Si presta alle più diverse interpretazioni la situazione che vede Comune e Provincia palleggiarsi la responsabilità di una autorizzazione che è stata rilasciata sulla base di presupposti errati, sui quali tutt'ora il comitato #noBiomasseGo non ha ricevuto una risposta soddisfacente a inquadrare la questione.
Dice la Provincia, rivolgendosi al Comitato: “La vostra istanza di annullamento si basa sul presupposto che l’impianto trattamento rifiuti ricada all’interno del centro abitato di Gorizia e, quindi, in una zona nella quale il piano regionale non ammette impianti tecnologici di smaltimento o di recupero rifiuti. Il Comune di Gorizia, interpellato al proposito, ha confermato che il parere di compatibilità urbanistica rilasciato in seno alla conferenza dei servizi sia da considerarsi pienamente legittimo, pertanto non vi sono i presupposti per procedere ad un annullamento d’ufficio del provvedimento autorizzatorio”.
Ma
che cosa c'entri il parere di conformità urbanistica in tutta questa storia non è per
nulla chiaro, anzi fuorviante. Perché è un modo per non rispondere al quesito
specificatamente posto: è stata accertata l’esatta ubicazione del
futuro centro di recupero, in relazione al fatto che il piano regionale dei
rifiuti speciali non li ammette all’interno del centro abitato così come
definito dal codice della strada e determinato dal Comune? Nella relazione dell’Amministrazione comunale redatta da Marco Marmotti e datata 12 gennaio 2015 non c’è alcun riferimento a tale
delimitazione. Vorremmo capire perché. E vorremmo capire se lo stare dentro o fuori uno spazio circoscritto per poter realizzare oppure no un impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi è un vezzo descrittivo del legislatore o una prescrizione da rispettare.
La risposta del presidente Gherghetta se da un lato, non accoglie la richiesta del Comitato di procedere all’annullamento dell’autorizzazione illegittimamente rilasciata perché basata su un presupposto errato, dall’altro non fornisce nemmeno alcuna risposta all'ulteriore questione, e cioè che le deroghe, di competenza della Provincia, possono essere concesse ( lo dice la legge regionale, non il comitato) soltanto in vigenza di un piano approvato. E la Provincia di Gorizia non ce l’ha.
Il Presidente Gherghetta ha inviato la risposta anche alla Regione, con ciò coinvolgendo formalmente la Presidente Serracchiani, che sprovveduta non è. Con la conseguenza che un suo intervento è prevedibile o quantomeno auspicabile, perlomeno ai fini di escludere ogni ipotesi di condivisione di responsabilità in relazione al fatto che parte del procedimento relativo all’impianto di trattamento rifiuti è stato istruito anche dai suoi uffici.
La risposta del presidente Gherghetta se da un lato, non accoglie la richiesta del Comitato di procedere all’annullamento dell’autorizzazione illegittimamente rilasciata perché basata su un presupposto errato, dall’altro non fornisce nemmeno alcuna risposta all'ulteriore questione, e cioè che le deroghe, di competenza della Provincia, possono essere concesse ( lo dice la legge regionale, non il comitato) soltanto in vigenza di un piano approvato. E la Provincia di Gorizia non ce l’ha.
Il Presidente Gherghetta ha inviato la risposta anche alla Regione, con ciò coinvolgendo formalmente la Presidente Serracchiani, che sprovveduta non è. Con la conseguenza che un suo intervento è prevedibile o quantomeno auspicabile, perlomeno ai fini di escludere ogni ipotesi di condivisione di responsabilità in relazione al fatto che parte del procedimento relativo all’impianto di trattamento rifiuti è stato istruito anche dai suoi uffici.
1 commento:
A prescrindere dal deus ex machina Gherghetta, mi chiedo: poichè la delibera di autorizzazione per l'impianto di trattamento rifiuti è stata approvata dalla Giunta, è mai possibile che nessun assessore abbia preso le distanze da una posizione intransigente del tutto ingiustificata? E non l'abbia fatto nemmeno l'assessore avvocato Portelli che, di diritto, ne dovrebbe masticare un poco?! Insomma, a chi giova negare l'evidenza, ovvero che è stato autorizzato un impianto là dove non ci potrebbe stare?
Rosy Bressan
Posta un commento