giovedì 8 maggio 2014

Finanziamenti per il tratto sotterraneo dell'ascensore al Castello e per i costi di gestione: se domandi non ci sono risposte.

 

Giuseppe Cingolani  interviene nel dibattito/saga sull’impianto di risalita ed evidenzia ulteriori incongruenze di una situazione sempre meno realistica e sempre più incandescente sul piano politico.

di Martina Luciani

Sgradevole sensazione di procedere sulle sabbie mobili: ce l’abbiamo in molti mentre cerchiamo risposte e numeri sulla vicenda dell’ascensore del Castello di Gorizia.   
La Sopraintendenza, dopo circa un anno e mezzo, ha dato parere positivo alla realizzazione dell’opera, con due prescrizioni: parte terminale del percorso ipogea ( che vuol dire sotterranea) e opera di mitigazione ambientale ( che vuol dire tentare di attenuare  con opportune e scenografiche piantumazioni lo scempio visivo dell’opera). Questo ha comportato una variante in corso d’opera. Quindi un ulteriore progetto per definire la prosecuzione ipogea del tracciato, con annessi e connessi.  Sappiamo che tale progetto è stato realizzato, sappiamo quanto è costato ( poco meno di diecimila euro)  e che la Sopraintendenza ha dato il suo
nullaosta. Non sappiamo se lo stesso progetto includa o meno le opere di mitigazione ambientale, assolvendo con ciò alla seconda prescrizione della Sopraintendenza.         
Rispetto a questa non irrilevante complicazione della saga dell’ascensore goriziano, Giuseppe Cingolani, capogruppo PD in consiglio comunale, ha fatto durante l’ultima assemblea cittadina una domanda gravida di conseguenze. Quanto costa la realizzazione del tratto sotterraneo e terminale del percorso? 

E’ evidente che senza il completamento dell’ultimo tratto l’impianto non esiste, quindi tutto il dibattito a corollario ( incluso quello sull’acquisto delle cabine, che è tecnicamente vincolato all’approvazione da parte della Regione della variante del progetto originario) perde  realismo, anche se certamente diventa sempre più pepato sul piano politico. Fatto sta che il sindaco Romoli ha ritenuto che questa domanda esiziale non meritasse risposta alcuna: quindi non sappiamo quanti denari servano per concludere in percorso in galleria né dove li si andrà a trovare.      
Giuseppe Cingolani  insiste anche su altri aspetti.  Scrive in una nota: “La richiesta con cui il sindaco Romoli, il 31 ottobre scorso, ha invitato la Regione a farsi carico delle spese di gestione dei tre ascensori al Castello è talmente lacunosa e vaga da apparire campata in aria. Il sindaco infatti chiede di inserire l'impianto di risalita goriziano nel prossimo bando per il trasporto pubblico locale del FVG, ma non fornisce alla Regione alcun dato concreto su cui basare una seria valutazione: nessun accenno sul possibile importo dei costi di gestione e di manutenzione, né sulle modalità di organizzazione del servizio (orari, personale in qualche modo coinvolto...), né sull'utenza potenziale, tantomeno sui tempi di realizzazione dell'infrastruttura. Come può pensare, il sindaco, che una richiesta avanzata in questo modo possa risultare efficace?”
Rimarca Cingolani: “È singolare che, sulla stampa e in Consiglio comunale, l'unico preventivo sui costi di esercizio degli ascensori al Castello a cui Romoli continua a riferirsi risale alla Giunta Brancati: quale buon padre di famiglia si impegnerebbe in una spesa rilevante in base ad un preventivo vecchio di 10 anni? Il rischio è che la superficialità e il pressapochismo dell'attuale amministrazione ci lascino in dote tre ascensori al Castello scarsamente utilizzati che graveranno interamente sulle tasche dei cittadini goriziani.”
Ad ulteriore precisazione del concetto “pressapochismo” Giuseppe Cingolani fa osservare un’ulteriore incongruenza del progetto, in particolare nel suo esaltato ruolo di rilancio turistico: la partenza dell'impianto di risalita al Castello sarà collocata in una piazza Vittoria in cui vi sono pochissimi stalli con disco orario per automobili, mentre le corriere dei turisti possono comodamente parcheggiare sotto il Castello,prima della porta Leopoldina.
Come faccia il sindaco Romoli a ritenere che i costi di gestione non siano
terribili e ad   ipotizzare una conclusione della vicenda entro il 2014 non sappiamo. Vero è che il primo cittadino invoca il miracolo, ma qua, per farne uno che funzioni, ci vuole una task force di divinità, santi e numi tutelari chiamati all'opera da tutti i pantheon possibili....

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