Mentre a Gorizia ricordiamo con nostalgia le atmosfere medioevali del Dies Domini in Castello, a Romans d'Isonzo parte una tre giorni dedicata ai Longobardi.
Ce ne parla Eliza
Winkler, componente di una associazione,
Oblitus homine, che con il lavoro
sapiente delle mani, supportato dalla
ricerca culturale e con i metodi dell'archeologia sperimentale, ricrea
manufatti, contesti e situazioni sociali dell'antichità, da quella più remota
fino al Medioevo. Un affascinante viaggio nel tempo e un omaggio al popolo
Longobardo che ha saputo produrre la sintesi delle culture germanica e latina,
contribuendo a scrivere - ben leggibile dai posteri - la storia culturale e artistica della nostra
regione, e dell’Italia intera: si concretizza nella seconda edizione di Romans
Langobardorum, da oggi al 18 maggio, nel parco didattico archeologico di Romans
d’Isonzo.
La passione per l’antica
presenza longobarda, testimoniata dalla necropoli romanese considerata tra le
più vaste d’Italia, ha prodotto un poderoso programma. Grazie alla
collaborazione tra l’ Associazione
Invicti Lupi e l'Associazione I Scussons, e con la partecipazione di gruppi
storici e di associazioni, per tre
giorni il pubblico avrà modo di
immergersi nelle atmosfere tardo medioevali e partecipare a diverse attivita’,
tra le quali il campo storico, la rievocazione dei combattimenti, conferenze,
diverse didattiche, spettacoli e animazioni, musica dal vivo, mercato antico,
cucina longobarda e chioschi, visite guidate, spettacoli equestri e mostra
estemporanea fotografica.
Eliza Winkler
Associazione Oblitus homine
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