domenica 11 maggio 2014

Quanto costano gli europarlamentari

Un po' di conti in tasca agli uscenti dalle aule europee.  Cercando anche di capire cosa hanno prodotto a fronte di significativi stipendi e quali responsabilità si sono assunti con i loro voti e iniziative, così da aiuta  scegliere con forse maggiori consapevolezze tra gli attuali candidati.

di Martina Luciani

Mentre riflettiamo per decidere chi mandare all’Europarlamento,  potremmo deviare su alcune considerazioni laterali ma non irrilevanti.  La prima: cosa hanno prodotto nella conclusa legislatura gli eletti del Bel Paese. Ad esempio, Ciriaco De Mita, Clemente Mastella, la ricandidata Silvia Costa, Elisabetta Gardini, David Sassoli... Sarebbe gradito un resoconto della loro attività senza dover andare a spulciare nel web. E per il passato, almeno sui grandi temi, avrei voluto che voti espressi in seno ai diversi organismi europei non fossero stati semplicemente targati "Italia" ma avessero avuto un nome e un cognome ( OGM e ambiente, tanto per fare degli esempi). Ma l'attività europarlamentare non ha sui nostri media molto risalto. Troppo lontana da noi? Fuori prospettiva nazionale? Accidenti, non lo è per niente, vista la rilevanza diretta che le decisioni europee producono negli ordinamenti degli Stati membri.Quindi vediamo che i prescelti abbiano competenze e adeguate motivazioni ideali ancor prima che comprovata lealtà politica ai rispettivi elettori.

La seconda: i nostri eletti non sono inviati ai lavori forzati. Gli europarlamentari costano 1,756 miliardi all’anno.Un quinto del costo dell'intera macchina amministrativa UE. Nel dettaglio, l'indennità parlamentare mensile dei deputati, al lordo delle imposte, ammonta a 8.020,53 euro per il 2014, soggetta a un'imposta comunitaria e a un contributo per l'assicurazione antinfortunistica, al dei quali l'indennità è pari a 6.250,37 euro.  Anche gli Stati membri possono assoggettare l'indennità a imposte nazionali: non so se l'erario italiano incassi alcunché.

Poi ci sono altri importi: l’ indennità per le spese sostenute nello Stato di elezione, ad esempio la gestione dell'ufficio dei deputati, le spese di telefono e postali e i costi per l'acquisto, il funzionamento e la manutenzione di computer e di materiale telematico (4299 euro), i rimborsi delle spese di viaggio fino a 4243 euro, vitto e alloggio con un forfait di 304 euro al giorno, spese d’hotel per riunioni fuori dal territorio comunitario (152 euro al giorno). Al 63 anno d’età, beati loro, pensione: corrispondente al 3,5 per cento dell’indennità per ogni anno di mandato.
Un cedolino di 17.827 euro mensili tra stipendio base, diarie, bonus, indennità giornaliere e di trasferta: questo è il calcolo fatto da Repubblica tempo fa.
Con molta delicatezza, di questi argomenti in campagna elettorale, non si discute. Solo Il Fatto quotidiano, attraverso la penna di Alessio Schiesari,  ci informa recentemente dell’ammontare dell’indennità "incentivo al reinserimento lavorativo ". Chi sbaracca da Strasburgo e Bruxelles ha diritto ad un lauto “TFR”, e bastano 12 mesi: da 40 fino a 190 mila euro.  Un massimo  riconosciuto a Cristiana Muscardini (una vita dedicata all’Europa, esordì nel 1989 con l’allora MSI ed oggi sta con i Conservatori e Riformisti; ultima lodevolissima interrogazione in Commissione, ad aprile scorso, per stimolare gli Stati membri ad aumentare le tasse sul gioco d’azzardo, utilizzare le maggiori entrate per la lotta alla ludopatia e, seguendo l’esempio della Lombardia, tenere lontane dai luoghi sensibili gli esercizi dove si pratica l’azzardo). Segue Ciriaco De Mita ( istruttivo esempio dell’accumulo di cariche e relative indennità, ottantaseienne candidato sindaco al Comune di Nusco…) e Mario Borghezio ( … no comment).
Scopriamo dall’articolo de Il Fatto anche l’esistenza della “doppia indennità”: una sorta di pensione integrativa, che al presente è stata cancellata, ma resiste per chi l’avesse chiesta nel passato ( in Europa, i diritti acquisiti sono veri, mica come in Italia). Il 62 per cento degli europarlamentari la riceve ( l’ 11 per cento degli olandesi!) e fra questi Fausto Bertinotti, Antonio Tajani e Umberto Bossi. Esiste qualcuno di noi che, nei panni di Fausto o Umberto, non dica "ma perché no, se è previsto?".




 
 

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