Giuseppe Cingolani, capogruppo del PD in consiglio comunale, nuovamente interviene sulla questione del canile, e aggiunge dettagli ad una vicenda sulla quale, da oltre un anno e mezzo, non riesce ad ottenere chiarezza. Pubblichiamo la sua nota, che ha intitolato " Altri soldi pubblici bruciati a vantaggio di un privato. Giunta Romoli inaffidabile."
Una sciagurata operazione di cessione e riacquisizione di
terreni da parte del Comune, che fa guadagnare lautamente un privato e sperpera
migliaia di euro di soldi pubblici: è l'ultimo tassello emerso dalla sempre più
oscura vicenda del nuovo canile di Gorizia, su cui il sindaco da 15 mesi si è
cucito la bocca, rifiutandosi di rispondere alle interrogazioni.
Il misfatto si è consumato nel giro di due anni: prima il Comune ha ceduto al privato dei terreni sapendo già che avrebbe dovuto riappropriarsene poco dopo, per costruirci sopra una strada. E quando se li è ripresi, lo ha fatto sborsando molto più del doppio del valore a cui li aveva ceduti.
Il misfatto si è consumato nel giro di due anni: prima il Comune ha ceduto al privato dei terreni sapendo già che avrebbe dovuto riappropriarsene poco dopo, per costruirci sopra una strada. E quando se li è ripresi, lo ha fatto sborsando molto più del doppio del valore a cui li aveva ceduti.
Ecco la ricostruzione dei fatti: il 17 marzo 2010 viene
stipulato il contratto di permuta con cui il Comune di Gorizia cede circa
35mila metri quadri di terreno ad un privato ottenendo in cambio 2mila metri
quadri su cui ha intenzione di costruire il nuovo canile. Nel “Certificato di
destinazione urbanistica”, allegato al contratto di permuta, si legge che
alcune parti dei terreni ceduti al privato sono “Aree per le sedi stradali di
progetto”: di lì dovrà passare la famosa strada 56 bis, la cui realizzazione è
stata deliberata dal Consiglio comunale il 22 giugno 2009, con l'approvazione
della variante n. 29 al Piano regolatore. Dunque il Comune, nel momento in cui
li cede, sa benissimo che dovrà riprendersi quei terreni in funzione della loro
pubblica utilità.
Infatti nell'aprile 2012 arriva il decreto: 1.206 metri
quadri tra quelli ceduti poco prima devono tornare al Comune tramite esproprio.
Il decreto dice espressamente che ciò viene fatto in forza di quanto stabilito
nella variante al Piano regolatore approvata nel 2009, dunque prima della
permuta del 2010. Inoltre si delibera che quei terreni devono essere pagati, in
base al loro valore effettivo, 3,20 euro al metro quadro (per complessivi €
3.859,20). Ma due anni prima, quando era stato l'ente pubblico a cederli al
privato, erano stati valutati solamente 2 euro al metro quadro. Come mai una
simile disparità di valutazione, a tutto vantaggio del privato, in un così
breve lasso di tempo? E non è finita: il 18 settembre 2012 il Comune stabilisce
che dovrà versare al privato anche l'indennità aggiuntiva prevista quando si
espropria un coltivatore diretto: ulteriori 2.148,65 euro.
Alla fine il Comune sborsa la cifra di 6.000,85 euro per
riavere indietro dei terreni che erano suoi due anni prima e che aveva ceduto
valutandoli molto meno della metà di quel prezzo. Come è possibile un utilizzo
così scellerato del denaro pubblico? Sarebbe questa la sapiente gestione
economica delle casse comunali di cui è capace il sindaco commercialista
Romoli? Come possono i cittadini continuare a ritenere affidabile
un'Amministrazione che getta al vento in questo modo i loro soldi?
Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia
Il cane nella foto si chiama Betty ed è una degli ospiti in attesa di adozione del canile gestito dall'Aipa in via degli Scogli.
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