Tra galline e gallinelle, nell'aia metafisica di Borgo Colmello, razzola anche il gallo di Michele Nardon
di Marilisa Bombi
Michele Nardon, classe 1983, è il più giovane artista che
partecipa alla rassegna Ritratti e bestialità di corte che si sta svolgendo a
Borgo Colmello, Farra d’Isonzo. Ma pur essendo poco più che trentenne non per
questo non può vantare un curriculum di assoluto prestigio, soprattutto per la
sua ricchezza e particolarità. Basti pensare alla partecipazione, nel 2009, ad
un viaggio a piedi, attraverso le province friulane, in compagnia di un
fotografo, uno scultore ed uno scrittore, per ricercare all’interno dei comuni,
le tracce lasciate da persone scomparse che usarono la poesia per esprimersi e
raccontarsi. Progetto che poi portò alla realizzazione di una mostra
itinerante.
Anche Michele proviene dalla quella fucina d’artisti che è l’Istituto
d’arte Max Fabiani di Gorizia, anche se successivamente ha proseguito i suoi
studi all’Accademia delle Belle arti di Venezia, frequentando il corso di
tecniche dell’incisione di Gianfranco Quaresimin e laureandosi con il massimo
dei voti discutendo la tesi dal titolo “La figura dell’insetto tra metamorfosi
e metafora”, presentando un portfolio contenente incisioni calcografiche,
incisioni su vetro ed elaborati pittorici.
Pur
essendo, comunque, un grafico, come racconta anche Davide Polo nella
gradevolissima presentazione di questo artista,
che ha deciso di aprire il suo studio laboratorio a Cormons, per la collettiva
a fine benefico ha usato la tecnica pittorica nel rappresentare un gallo,
mantenendo inalterata la straordinaria solarità delle altre sue opere. E non
potrebbe essere diversamente al solo conoscerlo. Perchè Michele, alto, con la barba, gli occhi buoni è veramente l'ideale rappresentazione del personaggio di una fiaba e non ho alcun dubbio che se vivesse negli USA sarebbe stato già scritturato dagli autori di Once upon a time.
Nessun commento:
Posta un commento